Arrivano i Commissari per 61 Comuni e 4 Province siciliane che non hanno ancora approvato il bilancio 2006
In Sicilia sono ancora 4 le Province e 61 i Comuni che non hanno ancora approvato il bilancio 2006. Per questi la Regione siciliana ha inviato commissari ad acta per supervisionare la situazione.
Tra le amministrazioni comunali commissariate, anche quelle di tre capoluoghi - Caltanissetta, Catania e Siracusa - e di grossi centri come Milazzo (Messina), Cefalù e Partinico (Palermo), Acireale e Giarre (Catania), Mazara del Vallo (Trapani), oltre alle amministrazioni provinciali di Enna, Messina, Ragusa e Trapani.
Le nomine dei commissari sono state firmate la scorsa settimana dall'assessore regionale alle Automie Locali, Paolo Colianni, e in questi giorni i funzionari si sono recati, ed insediati, nei comuni e nelle province che avrebbero dovuto votare i documenti finanziari entro marzo, termini poi prorogati a maggio. La Regione Sicilia aveva comunque diffidato le amministrazioni inadempienti, e in quelle che ancora non hanno provveduto è scattato ora il commissariamento.
Come primo atto i commissari ingiungeranno ai consigli comunali e provinciali di votare i bilanci entro un massimo di 30 giorni, decorsi i quali saranno gli stessi inviati della Regione a vararli. In questo caso, i poteri dei consigli saranno sospesi e l'assesorato alle Autonomie locali avvierà un'istruttoria per valutare anche l'ipotesi di scioglimento.
''La strada per l'inferno è lastricata di buone intenzioni, dice un vecchio adagio popolare che per l'occasione si può riferire senz'altro al neo assessore regionale agli Enti Locali, Paolo Colianni, che nell'intento dichiarato di instaurare un raccordo con le istituzioni locali ha deciso di metterne sotto tutela i rispettivi sindaci e consiglieri, e di organizzare i Comuni in Assisi territoriali per avere un dialogo più diretto con loro''. Ha afferma in una nota l'Anci Sicilia, l'Associazione nazionale dei Comuni d'Italia.
''Si tratta di un'iniziativa encomiabile nell'intenzione - spiega Giambattista Bufardeci, presidente dell'Anci Sicilia e sindaco di Siracusa -, solo che per realizzare un migliore raccordo Regione-Istituzioni locali è necessario ben altro. Innanzi tutto il rilancio della Conferenza Regione-Autonomie Locali, della quale l'assessore avrebbe la presidenza, e poi l'istituzione del Consiglio delle Autonomie Locali, che pur essendo un organo costituzionale, ancora nella nostra Regione non esiste''. ''In ogni caso - ha aggiunto Andrea Piraino, segretario generale dell'Anci Sicilia - fuori dalle sedi ad essi deputati i rapporti Regioni-Comuni non possono scavalcare l'organismo di rappresentanza di questi ultimi, pena la delegittimazione dell'Anci''.