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Asili nido a Palermo: no a tre bimbi su quattro. Ancora chiusi sette dei 31 nidi comunali

01 aprile 2008

Tre bambini su quattro non potranno iscriversi negli asili nido comunali: le domande presentate dai genitori per il prossimo anno scolastico sono state 1850. Ma i posti a disposizione per i nuovi iscritti sono appena 499. Altri 521 posti, infatti, sono riservati a chi ha già frequentato i nidi quest'anno. I bimbi che potranno accedere alle strutture, saranno selezionati in base ai criteri di un regolamento approvato dal Consiglio comunale.
Le famiglie sono in crisi. Da un lato i pochi posti disponibili, dall'altro il numero di asili che diventa sempre più esiguo. A settembre cinque delle 24 strutture comunali attualmente funzionanti chiuderanno per ristrutturazione, mentre ci sono altri sette asili già pronti e mai aperti per mancanza di personale e di risorse. Tre di questi si sostituiranno a quelli che chiudono per lavori, due sono dovranno essere affidati a gestori privati, mentre gli altri due saranno chiusi fino a quando il Comune non troverà i soldi per aprirli.
Gli asili che ad ottobre non riapriranno sono il Braccio di Ferro di piazza delle Balate, il Drago di Villa Tasca, il Galante di piazza Danisinni, il Linus di via Calandrucci al Cep e il Winnie the Pooh di Boccadifalco.

Le mamme adesso hanno paura. Maria Antonietta Esposito abita in centro storico. Sua figlia, che in autunno frequenterà la scuola materna, è iscritta al Braccio di Ferro. Ma Maria Antonietta aspetta un altro figlio ed è per lui che ha presentato domanda per il nido: "Prima la notizia che l'unico asilo della mia zona non aprirà - dice - adesso la batosta delle poche domande accettate. Ho presentato l'istanza per il bimbo in arrivo all'asilo Testa di corso dei Mille, lontanissimo da casa mia, ma, a detta degli uffici, uno dei meno gettonati. Ho scelto questo perché temo di non rientrare nei posti disponibili. Purtroppo, secondo il regolamento, se tutti e due i genitori lavorano il bimbo totalizza un punteggio minore dei figli di un solo genitore lavoratore. Una follia. Io e mio marito lavoriamo entrambi e non abbiamo nessun parente in città".
Le fa eco Maria Giovanna Mortillaro, anche lei in attesa di un figlio. "Sono preoccupata - dice - Anche io sono stata costretta a presentare la domanda per un nido lontano da casa, ma adesso temo di restare fuori. Sarebbe un dramma: i nidi privati non accettano più i bambini che hanno meno di otto mesi. Io faccio l'insegnante e non saprei come fare. Affidarmi a una baby-sitter è troppo costoso. Non è possibile che in una città come Palermo sia proibitivo per chi ha un impiego fare figli".

L'assessore alla Pubblica Istruzione Marcello Caruso sa che la situazione non è delle migliori. "Sto facendo di tutto per dare risposte concrete - dice - abbiamo bandito una gara per affidare ai privati due asili, quello di via Rallo, nel quartiere Montepellegrino, (pronto dal 2005 e più volte vandalizzato, ndr), e quello di via Bandita. Tre strutture nuove sostituiranno quelle che devono chiudere per ristrutturazione: i nidi in cui sono necessari i lavori sono cinque, ma spero di riuscire, con piccoli interventi in estate, a recuperarne almeno due e, in questo caso, fare scorrere la graduatoria. Per gli altri ancora chiusi aspetto l'approvazione del bilancio: chiederò con forza di poter utilizzare gli lsu per aprirli quanto prima".

Fonte: Repubblica/Palermo, 27 marzo 2008

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01 aprile 2008
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