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Aspettando ancora una scuola diversa...

I progetti del nuovo governo per una scuola meno precaria e più rispettosa verso gli insegnati

07 aprile 2014

Nei giorni scorsi, il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, è stata in giro per la provincia di Catania tra università e scuole. Incontrando i giornalisti, il ministro ha annunciato la volontà di riformare gli organici del personale della scuola. "Voglio trasformare l'organico funzionale in organico di diritto, facendo svolgere a rotazione a tutti gli insegnanti di ruolo anche mansioni che prima venivano svolte dai supplenti", "e aprendo a nuovi ingressi. E questa cosa deve funzionare a Trapani come a Udine: un giovane catanese o cosentino che ama la propria terra deve trovare le condizioni di poter restare a fare questo splendido mestiere a casa propria".
Quanto al riconoscimento economico del lavoro dei docenti, il ministro ha sottolineato che si tratta di "una questione economica, ma anche sociale", gli insegnanti "non hanno alcun riconoscimento, né economico né funzionale. Se un docente ha volontà e capacità deve essere premiato". "Voglio attivare un processo di valutazione delle scuole" e "dare ai dirigenti scolastici dei fondi aggiuntivi in base alla qualità della singola scuola, con risvolti sullo stipendio degli insegnanti più meritevoli".

Il ministro, ha poi aperto al reclutamento diretto degli insegnanti: "Bisogna potersi scegliere la propria squadra". Quanto al calo degli iscritti nelle Università siciliane, Giannini ha affermato che "anche qui ci sono eccellenze riconosciute all'estero. Si deve investire su specializzazioni ed eccellenze" facendo dell'Isola "non solo una terra attrattiva per i giovani italiani, ma un polo euromediterraneo".
Il governo, ha detto infine, ha conferma l'impegno per l'edilizia scolastica, che prevede anche una prima tranche di 16 milioni di euro da impiegare in Sicilia: "A scuola non si deve morire. Ma sono importanti anche bellezza e adeguatezza dello spazio dove i nostri figli passano così tanto tempo".

Intanto, a settembre, in Sicilia scatterà l’immissione in ruolo per i precari del sostegno. Ciò vuol dire che oltre mille e 200 assunzioni in due anni: il 2014/2015 e il 2015/2016.
Si parte nel mese di settembre con 747 immissioni in ruolo che daranno serenità ad altrettante famiglie isolane alle prese con la precarietà e la crisi da fronteggiare. A questi si aggiungeranno altri 498 posti nel settembre 2015. In tutto 1.245 assunzioni a tempo indeterminato che, con la disoccupazione galoppante e il fondo del tunnel ancora spento, per la Sicilia valgono tanto oro quanto pesano.
Nelle prossime settimane, le cattedre verranno ripartite per ordine di scuola e per provincia dall’Ufficio scolastico regionale. Metà dei posti andranno ai vincitori in possesso del titolo di specializzazione degli ultimi concorsi a cattedre e l’altra metà ai precari inseriti nelle graduatorie ad esaurimento. Per tutti i baciati dalla fortuna sarà il coronamento di un sogno che arriva dopo anni di precariato e di cambi di scuola continui. E anche gli alunni disabili, che non saranno più costretti a cambiare ogni anno "angelo custode", ne trarranno un giovamento.

[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it, Repubblica/Palermo.it]

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07 aprile 2014
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