Aspettando che ne muoiano altri...
Un'altra tragedia nel Canale di Sicilia: almeno 70 migranti risultano dispersi dopo il naufragio di un gommone
Almeno 70 migranti risultano dispersi nel naufragio di un gommone nel Canale di Sicilia. Una nuova tragedia dopo quella di Pozzallo avvenuta martedì (LEGGI). La notizia, resa nota dall’Unhcr che ha raccolto le testimonianze di alcuni dei 27 sopravvissuti al naufragio, arrivati martedì nel porto di Catania a bordo della nave Orione insieme ad altre centinaia di profughi superstiti, è stata confermata dalla procura di Catania che ha aperto un’inchiesta, coordinata dal procuratore capo di Catania Giovanni Salvi.
"Secondo gli elementi fin qui raccolti, il naufragio sarebbe avvenuto per le pessime condizioni del gommone, che era sovraffollato. Sul natante infatti risulta che si trovavano 101 persone", ha affermato, il procuratore Salvi. "Indagini avviate dalla Squadra Mobile di Catania e dalle Capitanerie di Porto fanno ritenere che vi siano una settantina di dispersi nel naufragio, dal quale si sono salvate 27 persone soccorse da un mercantile" conferma Salvi, che precisa: "Queste informazioni sono provvisorie e dovranno essere oggetto di ulteriore verifiche".
Secondo gli operatori dell'Unhcr altri due migranti sarebbero morti e altri 4 risulterebbero dispersi in un naufragio avvenuto nei giorni scorsi nel Canale di Sicilia. Farebbero parte dei 215 migranti tratti in salvo dal mercantile "Asso 25" e arrivati ieri mattina a porto Empedocle. L'imbarcazione sulla quale viaggiavano, hanno raccontato, era partita dalla Libia sabato scorso ma il secondo giorno si è rotto il motore. I morti sarebbero due siriani, un anziano e un giovane. Dispersi un ragazzo marocchino e 3 subsahariani.
A bordo dell'imbarcazione, hanno raccontato i superstiti, c'erano bambini che si sono sentiti male; molta gente ha bevuto acqua di mare per non morire disidratata. I tre immigrati subsahariani sono caduti in mare, mentre il ragazzo marocchino si è tuffato per cercare di raggiungere una nave che aveva visto in lontananza. Di queste persone non si è più avuto notizia. I due siriani, invece, sono stati visti morire dopo essere caduti in mare.
L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati esprime profondo dolore per le nuove tragedie nel Mar Mediterraneo ed elogia l'operato della Marina Militare Italiana "per l'incessante azione di soccorso che ha portato al salvataggio di oltre 5.000 persone in sole 48 ore e senza il cui prezioso intervento il numero delle vittime sarebbe indubbiamente maggiore".
Secondo le stime dell'Unhcr, basate anche sul racconto dei sopravvissuti, sono circa 500 i migranti e rifugiati morti nel Mediterraneo dall'inizio del 2014. Nonostante gli enormi sforzi sostenuti delle autorità italiane e l'aiuto costante prestato dalle imbarcazioni private, sottolinea l'organizzazione, centinaia di migranti e rifugiati innocenti continuano a perdere la vita alle frontiere d'Europa. "Queste ulteriori tragedie dimostrano che i rifugiati non hanno altra possibilità se non rischiare la vita nella traversata del Mediterraneo per cercare rifugio da guerre e persecuzioni", sottolinea l'Unhcr, che ribadisce la necessità che i governi forniscano urgentemente alternative legali ai pericolosi viaggi per mare, quali ad esempio il reinsediamento, l'ammissione per ragioni umanitarie e l'accesso agevolato al ricongiungimento familiare, garantendo alle persone disperate e bisognose di un rifugio la possibilità di cercare e trovare protezione e asilo.
Intanto, altri due presunti scafisti del 'peschereccio della morte' di Pozzallo, nel quale hanno perso la vita 45 migranti, sono stati fermati dalla polizia giudiziaria su provvedimento della Procura di Ragusa. Sono due senegalesi. Ieri erano stati già fermati un altro senegalese e un giovane del Gambia. Tutti e quattro sono accusati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e di morte come causa di un altro delitto. L'equipaggio avrebbe ricevuto 15mila euro dai trafficanti per il viaggio.