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Aspettando ciò che esce dai rubinetti

Seppur con l'accordo tra Amap e Regione, i 202 dipendenti dell'ex Aps aspettano di capire quale sarà il loro futuro

18 marzo 2015

Ieri è scaduto l'affitto del ramo d'azienda all'Ato da parte della curatela fallimentare. Senza una svolta i 202 dipendenti dell'ex Aps saranno licenziati e, in caso di nuovo affitto, non potranno essere reclutati. Le lettere di licenziamento sarebbero già partite e sarebbe già stato fissato l'incontro con l'Ufficio provinciale del Lavoro.

In questi giorni si sono susseguiti febbrilmente gli incontri fra Comune, Regione, enti locali e Amap, cui dovrebbe essere affidato il servizio. I tecnici di Amap e assessorato regionale all'Energia stanno studiando la formula per trasferire all'azienda non più 8, come chiesto insistentemente dalla partecipata, ma 6,4 milioni di euro. Cifra che in questo momento si trova nella disponibilità dell'assessorato agli Enti Locali e che non può essere versata all'azienda come un aumento di capitale, che tra l'altro non potrebbe essere utilizzato per la gestione ordinaria. Se i Comuni useranno questi soldi per acquistare le azioni dell'Amap, trasformandola in una società in house, non ne resteranno per finanziare il servizio in tutta la provincia, pagare gli stipendi dei 202 dipendenti e l'energia elettrica. Una prospettiva che in via Volturno non possono accettare. Se invece verranno girati all'Ato per la gestione, i Comuni dovranno restituirli alla Regione con rate ventennali. E questo non sta bene ai sindaci.

La presidente dell'acquedotto comunale, Maria Prestigiacomo, ha già sottolineato più volte che "non possiamo finanziare da soli la fase di start up. Ci vorranno almeno due mesi per incassare le prime bollette e senza il sostegno finanziario della Regione rischiamo il dissesto".
La scorsa settimana si era fatta addirittura l’ipotesi dell’Eas, carrozzone regionale in liquidazione. Ipotesi poi scartata per palese impraticabilità.

Il presidente Amap ha inviato una lettera all’Ato 1 Palermo, al presidente della Regione, Rosario Crocetta, all’assessore regionale ai rifiuti, Vania Contraffatto e al Prefetto di Palermo, Francesca Cannizzo, in merito alla legge regionale 3/2015 articolo due comma 4 - Pericolo di disastri ambientali e interruzioni di pubblico servizio. Nella lettera si legge: "L’Amap è pronta ad accettare, l’affidamento della gestione del servizio idrico integrato in conformità a specifico rapporto contrattuale con Ato 1 Palermo e ciò sino alla completa attivazione di quanto previsto dall’articolo 418 del cosiddetto decreto Sblocca Italia, in via provvisoria ed emergenziale, tale affidamento dovrà essere effettuato da parte del titolare dei servizi Ato 1 Palermo e a seguito di proroga ottenuta dallo stesso Ato 1 Palermo, del rapporto di affitto del ramo di azienda della fallita Aps, scaduto il 17 marzo 2015. L’Ato 1 Palermo dovrà contestualmente assicurare all’Amap l’immediata disponibilità di tutte le risorse previste dal decreto Dipartimento Autonomie Locali DDG, Autonomie Locali del 9 marzo 2015 numero 66 unitamente alla gestione del servizio relativo ai territori dei Comuni consenzienti e/o che hanno manifestato la loro adesione".

"L’Amap - prosegue la lettera - è disponibile a tale gestione provvisoria ed emergenziale curando la rendicontazione delle somme ricevute senza imputazione e senza recupero in riferimento alla tariffa, e ciò in considerazione della natura emergenziale della provvisoria gestione del servizio. L’Ato 1 Palermo dovrà garantire la consegna degli Impianti, delle Reti e dei Depuratori facendone constatare, in contraddittorio con Amap, lo stato di consistenza degli stessi e il loro stato di funzionamento. L’Amap, così come concordato con il Comune di Palermo, successivamente, porrà in essere il piano di uscita dall’emergenza attraverso l’ingresso dei Comuni consenzienti nel capitale sociale della stessa azienda, nel già indicato limite massimo del 30%. Si resta in attesa di conferma della avvenuta proroga e delle predette condizioni e ciò al fine di sottoporre i termini dei rapporti contrattuali sopra ribaditi all’approvazione della propria assemblea del Socio unico Comune di Palermo che, nei termini sopra indicati, ha già manifestato orientamento favorevole".

I sindacati, intanto, sono in attesa che si sciolgano i nodi tecnici. "La situazione è in evoluzione. Siamo stati ricevuti in delegazione dal prefetto, che ci ha comunicato che ancora ci sono alcuni aspetti da definire per la scelta del nuovo soggetto - hanno detto i segretari di Filctem Cgil Francesco Lannino, di Femca Cisl Giovanni Musso, di Uiltec Uil Maurizio Terrani, di Ugl Chimici Margherita Gambino e di Cisal Federenergia Raffaele Loddo -. Quel che è chiaro è che l’ipotesi Eas è definitivamente tramontata".

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18 marzo 2015
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