Aspettando il rinnovamento dei trasporti ferroviari. In treno da Milano a Palermo: un viaggio da incubo
Mongibello, il treno della vergogna
di Nino Luca [Agr] (Corriere.it, 13 luglio 2007)
''Io qui la testa non ce la metto!''. La signora passa un fazzolettino imbevuto sui sedili del Mongibello, il treno che ogni venerdì parte da Milano diretto in Sicilia. ''Guardi'' e lo mette sotto l'obiettivo della nostra telecamera. E' completamente nero.
Il 1991 è un treno, al contrario degli Intercity e degli Eurostar, che non ha pulitori a bordo ma dovrebbe essere pulito alla partenza. Invece è sporco il Mongibello. E non solo. I ''signori'' viaggiatori sono emigranti che tornano a casa dopo una settimana di lavoro al nord oppure gente che non può permettersi di pagare un biglietto aereo dell'ultimo minuto.
''Ci trattano come animali in una carro bestiame'', confida un uomo sceso sul binario perché a bordo non si respira. L'aria condizionata non funziona, il treno è rimasto sotto il sole tutto il pomeriggio. Una donna protesta. Solo quando si parte, e cioè dopo un'inspiegabile ora di ritardo, si riesce un po' a respirare. I finestrini sono talmente lerci che sembra di guardare attraverso una lente deformante. Un bigliettaio ci confida che il ''materiale rotabile'', cioè le carrozze, che viene utilizzato per comporre i treni diretti al Sud, è quello più vecchio e con meno manutenzione. C'è da chiedersi il perché. Al mattino, dopo una notte trascorsa in dormiveglia, i corridoi sono una pattumiera, i bagni impraticabili, i vestiboli zeppi di mozziconi di sigarette. Ne contiamo a centinaia.
Il controllore ci spiega: da quando è in vigore la legge Sirchia, che vieta il fumo a bordo, lui ha elevato solo una multa e la più bassa possibile (appena 5 euro) perché ha paura della reazione. Quindi da una parte Trenitalia utilizza le carrozze meno pregiate (per usare un eufemismo) e i passeggeri, trovandole indecenti, le sporcano ancora di più.
A Villa San Giovanni scendiamo. Abbiamo visto abbastanza. Ora possiamo mostrarlo anche a voi attraverso il video che abbiamo girato. Con un solo rammarico: le moderne tecnologie non possono trasmettere anche gli odori.
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