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Aspettando la Resurrezione

Oggi lutto nazionale. L'Abruzzo e l'Italia intera piange i morti del terremoto

10 aprile 2009

Oggi, venerdì di Passione, per tutta l'Italia è il giorno del lutto. Lutto per i tanti, troppi morti, (stamane il numero è salito a 289) del sisma che sconvolto l'Abruzzo e tutta la Nazione e che nei credenti si aggiunge a quello per il Cristo.
Tutti adesso, credenti e laici, sperano e aspettano una Resurrezione.
I funerali solenni si tengono nel grande piazzale della caserma della Guardia di finanza di Coppito. Centinaia le bare allineate sul piazzale e sopra ognuna di esse un'orchidea e il nome stampato su un foglio. Le bare dei bambini, piccole e bianche, sono state poggiate su quelle delle madri o dei padri, morti assieme a loro e insieme strappati alle macerie.

Davanti all'altare sono state sistemate centinaia di sedie, e con l'arrivo del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, accolto da Guido Bertolaso, il settore delle autorità predisposto all'interno della caserma della Guardia di Finanza sono al completo. Presenti il presidente del Senato, Renato Schifani, quello della Camera, Gianfranco Fini, il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, accompagnato dai sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, Paolo Bonaiuti e dal ministro dell'Interno, Roberto Maroni. Nell'enorme piazzale sono giunti anche il presidente emerito della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi e il vicepresidente della commissione Europea, Antonio Tajani. Numerosi anche i rappresentanti dell'opposizione: dal segretario del Pd, Dario Franceschini a Piero Fassino; dal segretario di Rifondazione comunista Paolo Ferrero a quello dell'Unione di centro, Lorenzo Cesa.
Presenti anche i rappresentanti di tutti gli enti del volontariato e del soccorso che in questi giorni si sono prodigati per salvare qualche vita umana dalla trappola delle macerie degli edifici crollati.

In concomitanza con l'inizio della celebrazione la campana più grande del mondo è suonata a morto per le vittime. La 'Maria Dolens', di oltre 220 quintali collocata sul Colle Miaravalle a Rovereto, nel Trentino ha scandito cento rintocchi a lutto.
Oltre ai negozi chiusi e alle bandiere a mezz'asta, moltissimi sono infatti i modi in cui il Paese partecipa al lutto. La Rai oggi ha deciso di trasmettere senza spot mentre la Federazione Italiana Pallavolo d'accordo con il Coni e con le altre Federazioni sportive, ha deciso di non disputare alcun incontro.

Tutti aspettiamo una Resurrezione...

Ci vorranno anni e non mesi, per restituire agli abruzzesi una parte di quello chje è stato loro tolto. E soprattutto "non uno, ma decine di miliardi". Tornado anche ieri all'Aquila, il presidente Berlusconi lo ha ammesso, con una buona dose di realismo. "Ci vorrà molto tempo", ha detto il premier di fronte lo scempio provocato dal terremoto, e non si illude che la ricostruzione sia semplice e soprattutto rapida. L'unica cosa che adesso si può fare è preoccuparsi degli sfollati che ammontano a 27 mila persone. Le tende, attrezzate in 41 aree periferiche della città e nei paesi vicini, possono reggere per alcune settimane. Poi si dovrà trovare una soluzione. Continua a invitare questa folla provata e impaurita a lasciare la zona e a dirigersi verso la costa adriatica dove 171 alberghi, piccoli e grandi, hanno offerto la loro disponibilità. Ma la invita a pensare al dopo, a programmare un futuro diverso, a trasferimenti più o meno definitivi. Per ricominciare daccapo, con una nuova vita. Pensare che nel giro di qualche mese il centro storico di L'Aquila possa tornare come un tempo e magari più bello di prima, è un'illusione, alimenterebbe speranze sbagliate. E dannose.

Ovviamente la priorità assoluta è la casa, quella privata. Nel consiglio dei ministri di ieri mattina si è discusso a lungo del decreto Abruzzo, il provvedimento che ufficializzerà i soldi da stanziare nel lungo periodo e che fisserà le fasi della ricostruzione. Per le necessità urgenti, quelle di questi giorni, sono stati deliberati altri 30 milioni di euro che andranno ad aggiungersi ai 70 già decisi lunedì scorso. Cento milioni da spendere subito. Per l'Aquila e dintorni, il governo ha in mente un piano da realizzare in tre fasi. La prima per le abitazioni private, la seconda per il centro storico, la terza per costruire nuovi e più moderni quartieri. Ha già un nome: il progetto dei 108 cantieri. Per il momento è solo un'idea. Se ne parlerà dopo Pasqua. A mente fredda.
Il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, ha scritto una lettera all'Abi chiedendo una proroga per i mutui. Le banche hanno accettato. Ha ottenuto dall'Enel e dai gestori telefonici la sospensione della fatture. Anche la società che gestisce l'autostrada per l'Aquila e Teramo ha fatto uno sforzo: i residenti del capoluogo abruzzese non pagheranno il pedaggio. E' un modo di partecipare alle sottoscrizioni che continuano a nascere e ad arrivare da tutta Italia e, per la prima volta in maniera così spontanea e massiccia, da ogni angolo del pianeta. Persino paesi come il Pakistan, la Malesia e tanti altri stati musulmani si sono offerti con aiuti.

Il premier ha inoltre assicurato che ogni euro che verrà speso per il terremoto sarà resocontato in modo puntale e trasparente. Il passato, o meglio, i tanti passati dell'Italia dei drammi affiora in continuazione nei discorsi della gente. E Berlusconi sa che anche solo un piccolo errore, verrebbe pagato, politicamente, a caro prezzo. Massima attenzione e impegno anche da parte della magistratura. L'inchiesta per omicidio e disastro colposo, infatti, procede spedita (LEGGI), senza clamori ma seguendo un programma preciso. Il presidente Napolitano, ieri ha invitato tutti all'equilibrio e ha parlato di "irresponsabilità diffuse", citando la frase di "un'esponente dell'opposizione" che ha detto "nessuno è senza colpe". "Credo che abbia ragione", è stato il commento di Napolitano. "Non si tratta di individuare responsabilità, ma di capire perché le norme di legge non sono state attuate, per difetto dei controlli o per irresponsabilità diffuse".

E mentre si aspetta una Resurrezione, dal fronte sismico, purtroppo, arrivano notizie non buone. La terra non smette di tremare e non da tregua alla popolazione abruzzese letteralmente in ginocchio:  una nuova scossa di terremoto di magnitudo 4.9 (la quarta per intensità tra quelle registrate in Abruzzo) è stata avvertita nel capoluogo, alle 21 e 40 di giovedì sera (ma anche a Roma e in Umbria). L'epicentro è stato localizzato nella zona che comprende Campotosto, Capitignano e Barete. Il nuovo evento sismico ha provocato il crollo di un'abitazione in via Roma, nella zona centrale dell'Aquila: per fortuna, in casa non c'era nessuno. E un'altra scossa è stata registrata alle 5, 22 di questa mattina (magnitudo 3.7) nell'Aquilano.
Lo sciame sismico si sta spostando più a nord e i geologi stanno ora cercando di interpretare questo fenomeno e di capirne la portata.

- La lista ufficiale dei nomi dei morti del sisma del 6 aprile 2009 (Adnkronos)

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10 aprile 2009
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