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Associazione segreta

Chiuse le indagini sulla 'P3': Denis Verdini e Marcello Dell'Utri volevano condizionare il funzionamento degli organi costituzionali

09 agosto 2011

Rischio processo per il coordinatore del Pdl Denis Verdini e per il senatore del Pdl Marcello Dell'Utri con l'atto di chiusura indagini da parte della procura di Roma sulla cosiddetta P3, un'"associazione segreta", secondo i pm capitolini, "volta a condizionare il funzionamento degli organi costituzionali".

Tra i venti indagati nell'inchiesta e che ora rischiano il processo ci sono anche l'imprenditore Flavio Carboni, il giudice tributario Pasquale Lombardi, l'imprenditore Arcangelo Martino, l'ex presidente della Corte di Cassazione Vincenzo Carbone e il parlamentare Massimo Parisi, coordinatore regionale del Pdl in Toscana.
Come scrive la procura di Roma nell'atto di chiusura delle indagini, "Carboni, Martino, Lombardi, Verdini e Dell'Utri costituivano, organizzavano e dirigevano l'associazione e, allo scopo di gestirne l'attività e realizzarne gli scopi, sviluppavano una fitta rete di conoscenze nei settori della magistratura, della politica e dell'imprenditoria, da sfruttare per i fini segreti del sodalizio e per il finanziamento di esso e dei suoi membri, e ciò anche grazie all'attività di promozione di convegni e incontri di studio".
Per i magistrati romani il gruppo si era adoperato per influenzare la decisione della Corte Costituzionale che doveva giudicare la legittimità del cosiddetto Lodo Alfano. "Intervenivano ripetutamente - si legge nell'atto di chiusura indagine - sul vicepresidente e sui componenti del Consiglio Superiore della Magistratura (vicepresidente all'epoca dei fatti era Nicola Mancino) per indirizzare la scelta di candidati a incarichi direttivi (presidente della Corte d'appello di Milano e di Salerno, procuratore della Repubblica si Isernia e di Nocera Inferiore)".

A rischio processo anche l'ex sottosegretario all'Economia e coordinatore Pdl per la Campania, Nicola Cosentino, per diffamazione e violenza privata ai danni dell'attuale presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, in relazione, si legge, alla diffusione "a mezzo internet di false notizie di contenuto diffamatorio". Una diffamazione che Cosentino avrebbe compiuto insieme a Flavio Carboni, all'ex assessore partenopeo Arcangelo Martino e all'ex giudice Pasquale Lombardi. "In particolare facevano pubblicare un articolo su un blog che riferiva della frequentazione di transessuali da parte dell'attuale presidente della Regione Campania", si legge negli atti.

Per il presidente della Regione Sardegna Ugo Cappellacci cade invece l'accusa di corruzione e resta in piedi quella di abuso di ufficio in relazione alla nomina di Ignazio Farris all'Arpas Sardegna. Una nomina che, secondo i pm, Cappellacci avrebbe deciso su pressione di Carboni e Verdini. Infatti, l'incarico a Farris risulterebbe in violazione della stessa legge della Regione Sardegna che prevede per questa nomina una procedura "ad evidenza pubblica". Secondo la Procura, la nomina di Ignazio Farris all'Arpa Sardegna ha avuto lo scopo di "favorire interessi di Carboni, Verdini e Dell'Utri nella realizzazione, con modalità illecite, di un programma imprenditoriale avente ad oggetto interventi relativi al settore del risanamento ambientale, delle bonifiche e della messa in sicurezza delle aree minerarie dismesse di proprietà pubblica esistenti in Sardegna e la realizzazione di impianti di produzione di energia eolica". La vicenda delle energie rinnovabili in Sardegna è un esempio, secondo la Procura romana, di come l'associazione segreta agisse in diversi settori grazie alle proprie ramificate conoscenze, intervenendo "su rappresentanti e dirigenti di enti locali" per ottenere la nomina in cariche amministrative di vertice "di persone gradite al sodalizio" in grado di favorire il rilascio delle concessioni "a imprese da loro gestite".

"Adesso potremo conoscere tutte le carte di questa indagine e rivendicare con ancora più forza l'assoluta estraneità dell'onorevole Verdini a qualsivoglia attività illecita", hanno scritto in una nota gli avvocati Marco Rocchi e il professor Franco Coppi, legali del coordinatore del Pdl. "Quello che ci preme subito rilevare - hanno sottolineato - è l'assenza di qualsivoglia riferimento, ad esempio, alla pregressa attività di Verdini quale presidente di banca, come presunto riciclatore di denaro". "Stupisce infine, ed è surreale - hanno ancora osservato i legali del coordinatore nazionale del Pdl - che l'onorevole Verdini venga oggi ritenuto tra i promotori dell'asserita associazone segreta, quando tutti gli atti e le intercettazioni in possesso della difesa dimostrano esattamente il contrario".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Corriere.it, Repubblica.it]

- "Sei milioni per le mazzette e i fondi illeciti" di L. Di Gianvito (Corriere.it)

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- Nuove società segrete (Guidasicilia.it, 13/07/10)

- Sulla P3 Marcello Dell'Utri non risponde (Guidasicilia.it, 28/07/10)

- La preminenza di Dell'Utri nella 'loggia P3' (Guidasicilia.it, 30/07/10)

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09 agosto 2011
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