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Assunta di ruolo a due anni dalla pensione

Vincenza D'Amico, insegnante di educazione artistica a Caltanissetta, ha ottenuto la cattedra dopo 37 anni di precariato

02 settembre 2011

Un record anche se amarissimo: dopo 37 anni di precariato, Vincenza D'Amico, insegnante di educazione artistica, ha ottenuto la cattedra di docente di ruolo. Oggi la professoressa Vincenza ha 63 anni, quindi, tra due andrà in pensione.
Ma anche se quel sogno d'una vita lo ha coronato in ritardo non riesce a trattenere la commozione. "Meglio tardi che mai - ha detto - Ma sono contenta così. La vita va presa con filosofia e in questo modo ho potuto lavorare godendomi la famiglia". Assieme ad altre colleghe precarie, la donna, originaria di Mussomeli (Cl), l'altro ieri si è presentata negli uffici dell'ex provveditorato agli studi a Caltanissetta, accompagnata dal marito Fortunato Tuzzeo. Quando le hanno comunicato il traguardo raggiunto, è scoppiata in lacrime per l'emozione.
L'anno scorso aveva insegnato alla scuola media 'Pietro Leone' di Caltanissetta, prima ancora negli istituti di Marianopoli, Santa Caterina, Mussomeli, Villalba, Acquaviva e Sutera.
"Sono arrivata a questa età conservando la qualifica di precaria a causa delle strane norme della burocrazia scolastica - ha raccontato la prof. D'Amico - Ho fatto per tanti anni l'insegnante migrante, senza mai poter mettere radice da qualche parte o in qualche scuola. Sono rimasta precaria per 37 anni. Adesso sarò di ruolo, anche se presto andrò in pensione. Vengo immessa in ruolo in un periodo di grave crisi: considero ciò una fortuna e mi viene da pensare a quelli che questo traguardo, con i tempi che corrono, rischiano di non raggiungerlo mai".

La vicenda di Vincenza D'Amico "è una questione assurda ma rispecchia la realtà. Il dato anagrafico medio infatti è comunque di 44 anni". Così Mimmo Pantaleo, segretario della Cgil Scuola ha commentato così la notizia. "In un paese civile questo non dovrebbe accadere - aggiunge Pantaleo - ed è sicuramente una ragione in più per metter in campo lo svuotamento delle graduatorie e riaprire nuovi canali. Al momento infatti sono 2300 le persone in graduatoria ad esaurimento e 400 mila in graduatorie di istituto".
La Cgil Scuola ha da tempo proposto alcune misure per risolvere l'emergenza precariato: un piano triennale di emissione in ruolo e un nuovo processo di reclutamento dei posti ma, come sottolinea il segretario Pantaleo "non c'è un tavolo di confronto e tutto viene deciso nelle stanze del ministero. Non si è arrivati in termini organici ad una serie di riforma per terminare e utilizzare le graduatorie, e continuiamo ad avere la permanenza per molti anni dei precari". "Tra poco ci saranno nuovi laureati, e diventa sempre più urgente riavviare il processo di entrata nella scuola, verificando posti disponibili con quelli reclutati nei concorsi. Le misure - conclude - sono necessarie per dare più stabilità e un miglioramento del servizio. E se non si interviene subito, si rischia di arrivare ad un 'terrore precariato'".

[Informazioni tratte da Lasiciliaweb.it, Adnkronos/Ing, ANSA]

- La scuola come fonte di precarietà e incertezza (Guidasicilia.it, 01/09/11)

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02 settembre 2011
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