Astronomi di tutto il mondo a confronto
Consulto a Palermo sui rischi di collisione di un asteroide con la Terra
I dinosauri furono spazzati via da un asteroide caduto sulla Terra 65 milioni di anni fa. La crosta terrestre ha ancora molti segni di impatti violenti causati da urti planetari: cicatrici riferite a scontri avvenuti nelle ultime centinaia di milioni di anni.
Per fortuna oggi, la scienza ha fatto molto per la catalogazione dei corpi celesti e, soprattutto delle loro orbite. Il livello di attenzione è costante così come il monitoraggio dello spazio, poiché uno dei fattori determinanti per la salvaguardia della terra è il tempo. Il tempo a disposizione per intervenire su un asteroide in rotta di collisione con la terra, per esempio spostandolo un poco dalla sua orbita originaria, utilizzando le capacità tecnologiche messe a punto negli ultimi anni.
Purtroppo controllare gli asteroidi che giungono più vicini alla terra (cioè a meno di sette milioni di chilometri) è più difficile in quanto le loro orbite, per l'influenza dei diversi pianeti, cambiano in tempi piuttosto rapidi.
"Stiamo cercando di scoprire tutti gli oggetti minacciosi, - dice l'astrofisico Vincenzo Zappalà - in modo da prevedere con largo anticipo un loro passaggio ravvicinato: oggi siamo a metà strada, ma tra dieci anni l'obiettivo sarà raggiunto".
Bisogna preoccuparsi, ma non eccessivamente, dato che il rischio che la Terra venga colpita da un corpo piccolo è di una volta ogni secolo, di una ogni 500 mila anni se il diametro dell'asteroide è vicino al chilometro. Addirittura di un milione di anni per corpi ancora più grandi.