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Attacchi contro gli italiani in Afghanistan

Ci sarebbe Al Qaeda dietro i due attacchi in due giorni ai nostri soldati in Afghanistan

20 settembre 2008

Ieri un ordigno esploso al passaggio di un convoglio di militari italiani nell'ovest dell'Afghanistan, e che fortunatamente non ha causato alcuna conseguenza grave. Questa mattina un altro attacco conto i militari italiani, sempre in Afghanistan e sempre nell'ovest del Paese, più o meno nella stessa zona dell'attacco di ieri, nella provincia di Badghis. Ancora una volta un ordigno è esploso al passaggio di un convoglio di militari italiani, e ancora una volta nessuno è rimasto ferito, nè ci sono stati danni ai mezzi. I militari, a bordo di veicoli blindati «Lince» stavano pattugliando una strada nei pressi di Bala Mourghab, dove si trova una base operativa avanzata della missione Isaf, gestita dagli italiani, quando all'improvviso si è verificata un'esplosione ai margini della strada.

Salgono così a quattro gli attentati contro gli italiani in meno di un mese, il più grave il 22 agosto quando un ordigno aveva ferito tre militari. Quella di Badghis si conferma una zona a rischio per il comando del settore occidentale acquartierato ad Herat, mentre è crescente l'allarme per tutto il contingente Nato-Isaf in Afghanistan.

Dietro gli attentati sembra ci sia Al Qaeda, o per lo meno, estremisti seguaci di Bin Laden.
E proprio Al Qaeda è tornata a minacciare l'Occidente con un nuovo video, diffuso dai terroristi, annunciando altri sanguinosi attentati su scala mondiale.
Nel filmato, diffuso sul web dai siti jihadisti in occasione della strage dell'11 settembre, a parlare è Mustafa al Yazid, leader di Al Qaeda in Afghanistan. "Informiamo le forze della croce e i loro agenti apostati che la prossima politica dei mujahidin, a Dio piacendo, è di grandi attacchi su ampia scala ", dice al Yazid.
Il video di Al Qaeda era stato preannunciato l'8 settembre, ma la sua diffusione è avvenuta oltre una settimana dopo l'anniversario degli attentati al Pentagono e alle Torri gemelle. Dura circa un'ora e mezza, si intitola "I risultati di sette anni di Crociate", e oltre a quello di al Yazid contiene discorsi del numero due di Bin Laden, Ayaman al Zawahiri e di altri. Vi è anche il testamento video di uno dei dirottatori dell'11 settembre, Saed al Ghamdi, il cui passaporto fu trovato fra i resti dell'aereo precipitato in Pennsylvania.
Il mullah Mohammed Hassan Rahmani, consigliere del leader spirituale dei talebani, il Mullah Omar, parla invece di Osama bin Laden: "Lo sceicco Osama è in buona salute e chiediamo a Dio di proteggerlo e far fallire i tentativi di colpirlo da parte dei nemici della nazione".

Al Zawahiri esorta i musulmani a non dimenticare di combattere "il nemico interno", ovvero i governi arabi, vantando progressi in Somalia e Nordafrica. Un altro esponente di al Qaeda, lo sceicco Attiyatullah, nega che gli americani e il governo di Baghdad stiano sconfiggendo i terroristi in Iraq. "Gli americani - sostiene - non hanno vinto e il loro piano di sicurezza non ha avuto successo". Pur ammettendo che vi è stata una riduzione degli attacchi, lo sceicco invita ad avere pazienza promettendo che gli americani "si ritireranno senza dubbio dall'Iraq con la coda fra le gambe".

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20 settembre 2008
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