Attacco talebano alla base italiana di Herat!
Cinque i militari italiani feriti, uno dei quali versa in gravi condizioni. Attacco kamikaze anche nel centro di Herat
Un attacco è stato effettuato contro il centro per la ricostruzione provinciale di Herat, nell'Afghanistan occidentale, gestito da soldati e da civili italiani. Secondo fonti parlamentari italiani ci sarebbero almeno 15 italiani feriti. Il ministero della Difesa italiano ha confermato che ci sono feriti italiani, ma non ci sarebbero vittime. "Possiamo rassicurare le famiglie, non ci sono morti tra i soldati italiani" ha detto in diretta su Rai Radio 1 il sottosegretario alla Difesa Guido Crosetto. "L'attacco è stato in varie parti della città, anche al palazzo del governatore, e si sta concludendo. Ci sono stati dei feriti. Appena avremo notizie dall'ospedale interno alla base daremo notizie", ha concluso Crosetto.
Invece, secondo la tv del Qatar Al-Jazeera nell'assalto vi sarebbero almeno 4 soldati Nato morti e 28 feriti. In preceddenza il vicecomandante della polizia dell'Afghanistan occidentale Ziauddin Mohmoodi, aveva detto che ci sarebbero diversi morti, aggiungendo però che non è ancora chiaro il numero delle vittime, né la nazionalità.
Dopo il rincorrersi di notizie allarmanti riguardanti vittime nel nostro contingente, il ministro della Difesa Ignazio La Russa è intervenuto su Radio Rai Uno per affermare che tra i militari italiani non vi sono morti, poi convoca una conferenza stampa al Senato per chiarire che "i soldati italiani feriti sono cinque, di cui uno grave. Si tratta di un capitano, colpito all'addome. I cinque feriti sono stati evacuati e trasferiti in un ospedale spagnolo. Dobbiamo accendere un cero, poteva andare peggio".
Il ministro della Difesa ha aggiunto che nel corso dell'attacco sono rimasti uccisi molti talebani e "almeno quattro poliziotti afghani". Tra i feriti civili, ha riferito ancora La Russa, anche "un italiano del ministero degli Esteri che è sotto choc". Sulla dinamica dell'azione contro il Prt, La Russa ha parlato di "attacco complesso, con un mezzo carico di esplosivo che ha investito il muro di cinta, seguito da attacchi dei ribelli con armi dai tetti delle case dei civili che circondano il Prt".
Difficile, al momento, stabilire con esattezza l'accaduto. Un portavoce dei talebani, Qari Yousuf Ahmadi, rivendica l'azione di Herat parlando di quattro attentatori suicidi. Secondo il capo della polizia locale, Farooq Kohistani, in città oggi si sono verificati due distinti attacchi, "uno suicida nei pressi del Prt e un secondo nel centro della città". Per il corrispondente di Al Jazeera, oltre ai due kamikaze sarebbe esplosa anche un'autobomba.
Per la polizia afghana vi sarebbero due morti e 26 i feriti. Secondo quanto dichiara all'Afp il direttore provinciale della Sanità, le vittime sono quattro e 24 i feriti, di cui tre in condizioni critiche. Bilancio, quest'ultimo, molto simile a quello rilanciato dalla tv satellitare Al Jazeera, che però aveva identificato in "soldati" i quattro morti, con 28 feriti. Anche un testimone, citato dall'agenzia Reuters, aveva detto di aver visto i corpi di diversi soldati in uniformi straniere e del fumo provenire dalle vicinanze della base.
Quanto alla dinamica dell'attacco al Prt, stando a quanto riferisce l'agenzia di stampa Dpa, citando la tv afghana Tolo, un kamikaze si è fatto esplodere a bordo di un'auto all'esterno della base, poi sarebbero entrati in azione altri insorti. Almeno sette uomini armati sarebbero riusciti a penetrare nel Pet, aggiunge l'emittente, mentre sul posto sarebbe accorso un gruppo di 'teste di cuoio' della sicurezza afghana. Non confermata la notizia che i talebani avrebbero preso in ostaggio alcuni civili. Un altro testimone dice di aver visto un numero imprecisato di insorti penetrare in alcuni edifici vicini alla base e da lì fare fuoco contro il Prt.
All'inizio di maggio, i talebani hanno annunciato l'inizio di un'offensiva in concomitanza con la primavera. Da allora, si sono verificati attacchi in diverse città afghane, contro obiettivi governativi e militari. Tra questi, il Prt di Herat, struttura mista composta da unità militari e civili dove, al comando del colonnello Paolo Pomella, opera il 132mo reggimento artiglieria terrestre della brigata "Ariete" con sede a Maniago, in provincia di Pordenone. Il compito del Prt è fornire sicurezza e supporto alle attività di ricostruzione condotte dalle organizzazioni nazionali e internazionali operanti nella provincia e di sostenere le autorità locali nel processo di stabilizzazione. E proprio da Herat, capoluogo della regione ovest, comincerà il processo di transizione, con la riconsegna della città alla responsabilità delle autorità e delle Forze di sicurezza locali da parte della Nato.
[Informazioni tratte da Adnkronos/Aki, Corriere.it, Repubblica.it]