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Attività socialmente utili

Per 336 Asu assegnati ai Beni culturali, 400 prendevano il sussidio senza fare nulla

15 maggio 2014

Martedì scorso, con delibera di giunta si è provveduto all'assegnazione di 336 Asu (attività socialmente utili) direttamente alla disponibilità dell'assessorato ai Beni Culturali per favorire l'apertura domenicale e serale di musei e dei beni archeologici.
"Dal punto di vista dell'impiego - ha affermato il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta - è una vera e propria svolta, molte di tali risorse infatti ricevevano da anni un contributo senza aver avuto assegnazione lavorativa. La scelta rientra nella politica del governo di utilizzare e destinare contributi economici dietro prestazioni lavorative e soprattutto intende dare un grande contributo alla rivitalizzazione e ad un uso produttivo dei Beni Culturali, favorendone la visitazione".

Per 336 assegnati all’assessorato ai Beni Culturali, ben 400, invece, sono stati scoperti non fare nulla e intascare il sussidio mensile di 670 euro.
Infatti, su 2.000 precari del bacino Asu assegnati ai privati, un terzo, circa 400 appunto, incassavano il sussidio ma in realtà stavano a casa perché non impegnati in attività lavorative. Lo ha scoperto il governo Crocetta che attraverso l'assessorato al Lavoro sta effettuando un monitoraggio sulle attività svolte dagli Asu.
"Finora abbiamo controllato il 50% di questi lavoratori" ha detto l'assessore al Lavoro Giuseppe Bruno, in conferenza stampa assieme al presidente Rosario Crocetta.
Come detto, il governo ha appena assegnato 336 Asu ai Beni culturali. "Abbiamo l'esigenza di dare ai cittadini e ai turisti la possibilità di fruire del nostro patrimonio culturale nei festivi e anche durante le aperture serali previste per la stagione estiva", ha spiegato Bruno. "Ma questa è una operazione anche di moralizzazione - ha proseguito -. Siamo solidali con i precari ma devono essere davvero utili alla collettività".

Crocetta ha aggiunto: "Spesso se questi lavoratori sono rimasti a casa senza lavorare è stata colpa delle cooperative e delle altre strutture private dove erano stati assegnati; ho incontrato alcuni di questi lavoratori e mi hanno chiesto di sbloccare questa situazione perché vogliono essere impegnati in attività lavorative. Nel giro di qualche mese metteremo ordine in questo campo, i controlli fatti per i Pip e ora sugli Asu saranno estesi anche a tutte le altre categorie. Questo è solo l'inizio, cercheremo tutti gli imboscati. In passato sono mancati i controlli. Accadeva anche con i Pip, affidati magari alle parrocchie. Sono stato a Partanna Mondello, un bel posto con ville liberty ma pieno di erbacce. Mi sono detto: ma come, con tutti questi Pip e questi Gesip che abbiamo?".

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15 maggio 2014
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