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Auguri (non di cuore) all'acaro che compie 50 anni

I danni del microsciopico e dannoso parassita sono stati scoperti 50 anni fa in Olanda

18 maggio 2009


Foto: LSD photographers

E' grande un terzo di millimetro. Si infila ovunque nelle nostre case e nell'aria. Si nutre di pelle, unghie, peli. Sopra i 1.500 metri di altitudine non si riproduce, ma al di sotto di questa soglia è letale per l'uomo poiché causa asma, sinusiti, riniti e malattie respiratorie.
E' l'acaro, artropode parassita dell'uomo e di tutti i mammiferi domestici, i cui danni per la salute sono stati scoperti 50 anni fa all'università di Leiden (Olanda).
Dell'acaro se ne è parlato a Roma, dove sono intervenuti esperti italiani in un confronto video con i colleghi stranieri in collegamento proprio dalla città olandese.

"Le malattie respiratorie causate dall'acaro - sottolineano in coro gli specialisti - sono una vera e propria emergenza di questo millennio. Hanno sostituito di fatto la tubercolosi e le malattie infettive". "Per contrastare il problema - spiega Vincenzo Patella, responsabile dell'unità operativa di allergologia e immunologia clinica all'ospedale civile di Agropoli dell'azienda sanitaria di Salerno - bisogna andare dallo specialista in modo da avere una diagnosi certa e veloce. L'acaro è un grande nemico dell'uomo perché alberga in tutti i posti che frequentiamo".
La ragione sta nelle condizioni climatiche che l'acaro preferisce, simili alle nostre. "Vive in ambienti tra i 18 e i 25 gradi - prosegue l'esperto - quindi dobbiamo fare sempre i conti con lui. Si ciba inoltre di pelle, unghie e capelli, quindi è a stretto contatto con noi".
Asma, riniti e congiuntiviti sono causate anche da altri fattori, come le muffe e i pollini. "Non dobbiamo ridurre il problema solo agli acari - precisa Patella - perché le malattie respiratorie possono avere molteplici cause scatenanti. Anche muffe e pollini possono portare all'anafilassi, il caso più drammatico, che causa il collasso, la perdita delle funzioni cardiorespiratorie e la morte".

Per combattere in modo opportuno l'acaro, sono sempre validi i consigli della 'brava massaia'. "Bisogna aerare bene i locali - sintetizza Francesca Puggioni, consulente di pneumologia e allergologia dell'Istituto clinico Humanitas di Milano - e far entrare in casa la luce del sole, perché si tratta di un potente acaricida. E' bene evitare anche la presenza di peluche, cuscini, tappeti e tendaggi pesanti. Le case vanno pulite bene, i mobili vanno spolverati con panni bagnati che portino via gli acari e non li spostino solamente da una parte all'altra dell'abitazione".
Sul banco degli imputati anche gli animali domestici, definiti 'tappeti mobili'. "Anche loro - prosegue l'esperta - sono dannosi per gli allergici. Perché il pelo di cani, gatti, conigli e criceti è terreno fertile per gli acari, ghiotti del loro pelo e della loro forfora".
Per sensibilizzare l'opinione pubblica sui rischi causati dall'acaro, gli esperti rinnovano l'invito a una strategia combinata: vaccino più farmaci.
"La patologia respiratoria - afferma Valerio Di Rienzo, responsabile dell'unità operativa di allergologia all'Asl di Frosinone - deve essere affrontata in due modi combinati. I farmaci agiscono sui sintomi, mentre il vaccino sulla patologia. I vaccini degli ultimi anni stanno migliorando la cura della malattia e oggi possiamo avere buoni risultati anche grazie alle forme sublinguali su bambini di tre anni di età. La dicotomia tra vaccino e terapia farmacologica - conclude l'esperto - è sbagliata. Per contrastare il fenomeno serve una strategia combinata". [Adnkronos Salute]

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18 maggio 2009
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