Aumentano le vittime della ''sospetta'' malasanità in Sicilia. Nove decessi, che forse si potevano evitare, nel giro di due mesi
Gli avevano diagnosticato la frattura di una gamba: sarebbe stato un ricovero lungo ma i medici erano ottimisti: ''Un mese e sarà a casa''. Ma l'altro ieri Luca Ragusa, 22 anni, è morto per un'embolia polmonare.
Il giudice ha aperto un'inchiesta penale e sequestrato la cartella clinica all'ospedale Villa Sofia di Palermo dove il ragazzo era stato ricoverato. L'autopsia sul corpo del giovane è stata fissata oggi,all'Istituto di medicina legale del Policlinico, ma il padre parla già di malasanità.
Secondo il racconto del padre, il ragazzo avrebbe battuto la gamba sinistra perché un auto gli aveva tagliato la strada martedì sera, passando con il semaforo rosso. Dopo lo scontro il ragazzo è stato trasportato in ambulanza all'ospedale Villa Sofia, dove al pronto soccorso gli hanno riscontrato una frattura scomposta alla gamba. Il giovane è stato poi trasferito in una clinica privata perché mancavano i posti letto.
La sera successiva al ricovero però sarebbe avvenuto il peggioramento. ''Mio figlio aveva una embolia - racconta il padre, Giuseppe Ragusa - ma non se ne sono accorti. Non riusciva a respirare, aveva il rantolo e mi chiedeva aiuto''. Gli stessi sanitari della clinica, allora decisero il trasferimento all'ospedale Civico dove il ragazzo è stato sottoposto ad una tac. Dopo l'esame è sopraggiunta la morte per embolia polmonare.
''Mi chiedo perché non abbiano eseguito tac ed esami più accurati alla gamba subito dopo l'incidente. Non si può morire a 22 anni per una frattura'', aggiunge il padre.
Secondo il direttore generale di Villa Sofia, Antonino Bruno, sarebbe stata eseguita tutta la prassi necessaria. Dall'azienda ospedaliera Civico fanno sapere che il giovane è arrivato di notte in condizioni gravissime e irreversibili. ''Dalle indagini immediatamente espletate e complete è stata accertata la presenza dell'embolo. Subito dopo si è verificato il decesso''.
Dall'ospedale Villa Sofia fanno sapere che il ragazzo non ''presentava problemi neurologici'' e che era stato dimesso per ricoverarsi in una clinica. Ma all'indomani, il ragazzo è morto. Saranno i periti a chiarire le responsabilità.
Nove casi sospetti in due mesi.
Con il decesso di Luca, salgono a nove i casi sospetti registrati in soli due mesi negli ospedali siciliani.
Il primo risale al 26 agosto scorso quando Angela Pagano, 39 anni, incinta di nove mesi, è morta per un'emorragia interna quindici minuti dopo l'arrivo al Policlinico e dopo essere stata trasferita per mancanza di posti letto da un altro nosocomio palermitano.
Il secondo caso risale all'8 settembre scorso. Francesco Paolo Spoto, nove mesi, è morto all'Istituto materno Infantile di Palermo dopo sei giorni di coma. Il decesso avvenne in sala operatoria mentre i medici gli somministravano l'anestesia. Il piccolo doveva essere operato di palatoschisi, una malformazione al palato che limita la nutrizione.
Sotto i riflettori anche il Policlinico di Messina, dove il 19 settembre l'anestesia è stata fatale per un ragazzo di 12 anni in sala operatoria per essere sottoposto ad un intervento di appendicite.
Sempre in sala operatoria, e sempre per un intervento di appendicectomia, il 21 settembre Miriam Bucalo, 12 anni, ha perso la vita sotto i ferri per emorragia interna. E' accaduto all'ospedale Cutroni Zodda di Barcellona Pozzodi Gotto, nel messinese.
Infine, Rosaria Puliatti, 68 anni si sente male al Policlinico di Messina dopo una colangiografia endoscopica, un esame necessario prima di un intervento chirurgico per eliminare una calcolosi alle vie biliari. La donna, secondo il racconto dei familiari, venne operata ugualmente nonostante il malore ed è morta il 20 settembre nel reparto di Rianimazione del Policlinico.
Indagini in corso anche per accertare le eventuali responsabilità nel decesso di Giovanni Vaccaro, 55 anni, impiegato della Telecom e padre di tre figli, morto lunedì scorso a Palermo per una sospetta embolia, dopo che i medici del Buccheri La Ferla gli avevano tolto il gesso a una gamba fratturata un mese prima. Anche in questo caso per i medici iscritti nel registro degli indagati il reato ipotizzato è di omicidio colposo.
Il 27 settembre, una casalinga di Gela, Maria Grazia Ingegnoso di 48 anni, è morta all'ospedale Vittorio Emanuele durante la fase di preanestesia prima di un intervento chirurgico all'addome.
Il penultimo caso è quello di una donna di 27 anni, Tiziana Fiorellino, morta il 10 ottobre nell'ospedale di Mussomeli, in provincia di Caltanissetta, dopo aver dato alla luce la sua bambina.