Avanti tutta!
Il premier Mario Monti in tv: "Avanti con le liberalizzazioni. E sull'art.18, discussione senza tabù"
Finite le "magre" feste degli italiani, il premier Mario Monti è andato ospite da Fabio Fazio a 'Che tempo che fa', per spiegare la "Fase 2" del suo esecutivo, da tutti attesa con trepidazione.
"Ha messo in sicurezza l'Italia?". "Spero che siamo tranquilli". Monti ha risposto così alla prima domanda di Fabio Fazio che, ha iniziato l'intervista chiedendo al presidente del Consiglio se il Paese si trova attualmente in una posizione più tranquilla rispetto a qualche mese fa o se si deve prevedere una nuova manovra: la situazione dal punto di vista dei conti pubblici "è tranquilla" quindi non occorrono altri interventi sui conti. "La tranquillità nelle cose - ha spiegato - l'abbiamo raggiunta. L'operazione di consolidamento dei conti che il governo ha proposto, il Parlamento votato e gli italiani responsabilmente accettato, è molto grossa anche in base agli standard europei e mette in sicurezza i conti pubblici, conseguendo l'obiettivo che il governo precedente aveva accettato cioè il raggiungimento del bilancio in pareggio nel 2013".
Ed è iniziato così il lungo intervento in cui il premier ha parlato di Europa e di crisi, ma anche di riforma del lavoro, di lotta all'evasione, di liberalizzazioni e di privatizzazione della Rai.
ARTICOLO 18 - "Il nostro atteggiamento mentale è che niente deve essere tabù tra forze mature e civili come sono i sindacati, le forze produttive e il governo", ha detto Monti a proposito della eventuale riforma dell'articolo 18. Il presidente del Consiglio ricorda che "il ministro Fornero aveva citato anche art. 18 in questo senso e sta tenendo incontri bilaterali con i leader sindacali per un metodo di dialogo con le parti sociali". "La caratteristica sarà che muovendoci in materie dominate dal diritto del lavoro e da simboli anche importanti, abbiamo bisogno - sottolinea - di lavoro per giovani e non di simboli". Il presidente del Consiglio rivendica "un'impostazione rivolta a vedere principi e soprattutto effetti economici sulla competività e per veri posti di lavoro".
RIFORMA DEL LAVORO. "Faremo la riforma del lavoro senza dogmi e senza dividere i sindacati, ma avendo come obiettivo solo l'ammodernamento del settore per avere più lavoro i giovani, ma lavoro vero e non sussidiato dalla mano pubblica", ha detto Monti.
PRIVATIZZAZIONE DELLA RAI. Privatizzare la Rai? Mario Monti non lo esclude. "La Rai non è venuta come urgenza numero uno della mia attività per incombenze più urgenti e drammatiche", ha detto il presidente del Consiglio. "La Rai è una forza del panorama culturale e civile italiano e credo che abbia anch'essa bisgono di passi in avanti". Monti rivendica un certo riserbo su questo e su altri dossier ma aggiunge solo "ancora qualche settimana e vedrete".
LE CORPORAZIONI DISARMINO. "Credo che un certo disarmo multilaterale di tutte le corporazioni possa consentirci di dare più spazio alla concorrenza ed ai giovani. I grandi gruppi non sono stati esenti da sferzate per avere maggiore concorrenza, sia dal Paese che dall'Europa. Nel campo di energia e trasporti si è fatto parecchio, ma occorre più gioco del mercato a difesa dei consumatori", ha detto Monti. "Vedrete altre operazioni di politica economica meno indigeste per fare crescere di più concorrenza e merito in diversi settori", annuncia Monti e osserva che "vengono chiamate liberalizzazioni e non ho niente in contrario su questo termine anche se può sembrare ideologico" anche se il presidente del Consiglio preferisce inquadrarle dicendo che "significano ridurre le protezioni in diversi mondi in cui ogni categoria in Italia cerca di avvantaggiare chi è incluso nella roccaforte a danno di chi è fuori. È sicuramente più facile a dirsi che a farsi - ha aggiunto -. Però la mia fiducia di riuscire a fare questo - ha detto Monti - nasce dal fatto che mentre tradizionalmente una parte politica si prende cura di proteggere una categoria e un'altra parte ne protegge un'altra, un governo strano come quello che ho l'onore di presiedere non fa parte di nessuna di queste geometrie politiche e quindi può permettersi di presentare un disegno al Paese, sperando che sia compreso, e di chiamare un po' tutti a disarmare privilegi che nel breve periodo danno a tutti il senso della sicurezza, ma che nel lungo periodo farebbero affondare la nave Italia".
CRISI DELL'EURO. Alla domanda di Fazio in merito alla frase di Christine Lagarde che qualche giorno aveva detto di ritenere improbabile che l'euro sparisca nel 2012, il presidente del Consiglio ha risposto che l'Italia è in una situazione 'incoraggiante'. "Gli italiani sono in una situazione difficile, ma incoraggiante. Abbiamo un debito pubblico elevato in rapporto al Pil però, negli anni recenti ed in particolare negli ultimi due mesi, il nuovo comportamento del settore pubblico è molto più virtuoso". "Addirittura, l'equilibrio di bilancio nel 2013, che vuole dire che al netto degli interessi l'Italia avrà un avanzo di bilancio, è qualcosa che nessuno in Europa può dire di avere". "L'euro non è in crisi - ha poi aggiunto Monti -, va un po' giù o su. Ma come mometa non è in crisi: ha mantenuto solidamente il potere d'acquisto rispetto ai beni che compriamo ed il rapporto di cambio con il dollaro". "Il problema è che nella zona euro un certo numero di Paesi hanno avuto o hanno gravi squilibri nelle finanze pubbliche".
ALLA MERKEL DICE 'ITALIA RESPONSABILE'. "La Germania ha un'opinione pubblica preoccupata di pagare per comportamenti leggeri di altri Paesi. Io mostrerò ad Angela Merkel che l'Italia è ben lungi dal tenere comportamenti irresponsabili e anzi possiamo essere di esempio ad altri paesi". Così il premier ha risposto a Fazio. Per Monti "anche la Germania trae benefici dall'integrazione europea, dall'euro e dal mercato unico. Voglio che sia un ragionamento tra pari". E ha aggiunto: "Il sistema bancario italiano è considerato tra quelli più stabili sul piano della comparazione internazionale".
TOBIN TAX. Rispetto alla posizione del governo Berlusconi, sulla Tobin tax "io ho segnalato un'apertura del governo italiano", siamo "disposti a lavorare" a livello Ue, ma "e in questo differisco da Sarkozy, mai e poi mai la applicherei solo all'Italia, ma in un fase in cui abbiamo molto interesse ad ottenere la collaborazione stretta con paesi come la Germania e la Francia, perché no? E lo dico non perché io sia stato allievo di Tobin", ha affermato Monti.
LOTTA ALL'EVASIONE. Operazioni come quella dell'Agenzia delle entrate la vigilia di Capodanno a Cortina "possono avere un loro significato nell'ambito di una lotta seria all'evasione fiscale. Non ho nulla contro la perla delle Dolomiti", ha detto il premier parlando dei controlli effettuati nella cittadina l'ultimo giorno dell'anno. La ricchezza, ha aggiunto, va "rispettata" perché "è un valore" e non il "demonio", ma allo stesso tempo bisogna fare una "lotta senza quartiere all'evasione fiscale. Gli italiani quando sono ricchi non si devono imbarazzare ma si devono sentire orgogliosi".
LEGGE ELETTORALE. "Nella normalità della vita politica la legge elettorale spetta alle forze politiche e del resto questo governo ha un'agenda abbastanza piena da non sentire cogente la necessità di occuparsi di questi temi", ha detto il premier a proposito della riforma elettorale, auspicando invece un confronto positivo tra le forze politiche: "Più i partiti trovano il dialogo più questo clima si riverbererà positivamente anche sulla vita del governo". Poi, parlando del suo governo, ha aggiunto: "Governo pre-politico o politico? ''Non lo so e non me lo chiedo. È un governo strano: le cose si fanno. È un governo che di fronte ad un Parlamento così responsabile è riuscito a fare cose 'importanti' non per merito nostro, come cambiare il sistema pensionistico". E ancora: "Io ricandidarmi? Sono molto orgoglioso dei miei ministri e già il fatto di essere chiamato a dare un contributo in questa fase mi sconvolge, vedo anche altri valori nella vita...", ha concluso Monti.
POLITICI E OPINIONE PUBBLICA. "Io provo pena per i politici che sono così trattati male dalla opinione pubblica". Il mio compito è "anche favorire una riconciliazione tra la classe politica e l'opinione pubblica", ha affermato il premier. "Noi opinione pubblica, perché io mi considero parte dell'opinione pubblica, dobbiamo riflettere e dire: 'Siamo sempre pronti a dare la colpa ai politici, ma io cittadino sto facendo il mio dovere per fare crescere l'Italia?".
RIENTRO CAPITALI. Un accordo con la Svizzera sui capitali italiani espatriati? "Stiamo guardando a questo argomento" ma "Germania e Gran Bretagna hanno fatto qualcosa che l'Ue non ha gradito: accordi bilaterali", ha affermato il premier Mario Monti. "In Italia l'hanno chiesto alcuni che dicono: 'mai più condoni' - prosegue il premier -. Il mio governo ha detto 'mai più condoni' ed è stato criticato da chi dice mai più condoni". "Sono stato il primo quando ero commissario europeo nel 1999" ad intervenire sull'argomento. "A nome della Commissione europea sono andato a Berna per avviare il primo duro negoziato con la Svizzera perché accettasse di applicare alcuni principi sulla direttiva della tassazione del risparmio e sono stati fatti passi avanti", spiega il capo del governo. "Se vogliamo gli accordi di Germania e Gran Bretagna sono il risultato ultimo di questo accordo. La pressione sulla Svizzera viene esercitata. La Svizzera non è l'unico Paese al mondo che ha un occhio di riguardo, magari chiuso, sui capitali esteri, ma in questi anni la politica nei confronti di questi paradisi fiscali è cambiata. E la Svizzera si è comportata di conseguenza. Non è più come prima".
[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, Repubblica.it]