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Aveva 25 anni il primo caporal maggiore Alessandro Di Lisio

Grave attentato ieri a un convoglio italiano in Afghanistan: morto un paracadutista della Folgore, altri tre i feriti

15 luglio 2009

Aveva 25 anni Alessandro Di Lisio, il primo caporal maggiore di Campobasso, rimasto ucciso ieri mattina in Afghanistan a causa dello scoppio di una bomba sulla strada per Farah, a nord est del Paese. L'ordigno, fatto esplodere al passaggio del convoglio composto da una pattuglia di paracadutisti della Folgore e del Reggimento Bersaglieri, ha ferito altri nostri tre militari che non sono in pericolo di vita: il tenente Giacomo Donato Bruno, originario di Mesagne (Brindisi); il primo caporal maggiore Simone Careddu di Oristano e il primo caporal maggiore Andrea Maria Cammarata di San Cataldo (Caltanissetta).

La salma del giovane soldato italiano, in missione da 4 mesi, esperto artificiere dell'Ottavo genio guastatori della Folgore, che lascia i genitori e due sorelle, sarà rimpatriata oggi, salvo imprevisti. I tre militari rimasti feriti nello stesso attentato, invece, si trovano sempre ricoverati in ospedale, ma non più in quello americano da campo di Farah, dove erano stati trasportati subito dopo, bensì a Kandahar: qui si trova una struttura sanitaria di tipo "Role 3", gestita sempre dagli Usa, in grado di compiere ogni tipo di intervento.

La dinamica - Nel mese più drammatico per le forze britanniche in Afghanistan, 15 i militari uccisi in 30 giorni in scontri con i talebani, e mentre continuano a cadere i marine americani impegnati nell'offensiva 'Colpo di spada' nella provincia di Helmand (due i soldati uccisi ieri da una bomba), anche l'Italia paga il suo tributo di sangue.
Ieri mattina a circa 50 chilometri a nord-est di Farah, nell'ovest del Paese, una pattuglia di paracadutisti della Folgore e del reggimento Bersaglieri è stata attaccata con un ordigno posizionato lungo la strada. Nell'esplosione, che ha coinvolto il primo mezzo del convoglio, il primo caporal maggiore Di Lisio è morto e tre sono rimasti feriti.
Qualche ora prima, nello schianto di un elicottero nella provincia meridionale di Helmand, avevano perso la vita almeno sei persone: a bordo del velivolo si trovavano gli impiegati di una società che lavora per le forze internazionali.
Con la morte di Alessandro Di Lisio, sale a 14 il numero dei militari italiani morti in Afghanistan. 196 il numero totale di soldati stranieri che hanno perso la vita nel Paese dall'inizio dell'anno, secondo le stime del sito icasualties.org. Per la Gran Bretagna, che conta 184 morti dall'inizio delle operazioni nel 2001, si tratta di un bilancio peggiore del conflitto in Iraq: nei sei anni dell'operazione rimasero uccisi 179 soldati di Sua Maestà.

Da Giovanni Bruno ad Alessandro Di Lisio
Con la morte del primo caporal maggiore Alessandro Di Lisio salgono a 14 gli italiani uccisi in Afghanistan dall'inizio della missione italiana nel 2004. La maggioranza è stata vittima di attentati, altri sono morti in incidenti o per malore.

Caporal maggiore Giovanni Bruno - Il 3 ottobre 2004 alla periferia di Kabul esce di strada il mezzo sul quale viaggiava il caporal maggiore Bruno, 23 anni.
Capitano di fregata Bruno Vianini - Il 3 febbraio 2005 il capitano è su un aereo civile in volo da Herat a Kabulche: precipita in una zona di montagna 60 km a sudest della capitale.
Caporal maggiore capo Michele Sanfilippo - L' 11 ottobre 2005 il caporal maggiore, 34 anni, viene trovato morto nella camerata del battaglione Genio a Kabul, colpito alla testa da un proiettile partito accidentalmente.
Tenente Manuel Fiorito e maresciallo Luca Polsinelli - Il 5 maggio 2006 un ordigno esplode al passaggio di una pattuglia italiana su due veicoli blindati a sud-est di Kabul. Rimangono uccisi gli alpini Fiorito, 27 anni, e Polsinelli, 29 anni.
Tenente colonnello Carlo Liguori - Il 2 luglio 2006 il tenente colonnello Liguori, 41 anni, muore d'infarto a Herat.
Caporal maggiore Giuseppe Orlando - Il 20 settembre 2006 si ribalta il 'Puma' su cui viaggia una pattuglia italiana a Chahar Asyab. Muore il caporal maggiore Orlando, 28 anni.
Caporal maggiori Giorgio Langella e Vincenzo Cardella - Sei giorni dopo, sempre a Chahar Asyab, un ordigno improvvisato esplode al passaggio di una pattuglia italiana: resta ucciso il caporal maggiore Langella, 31 anni, mentre altri 5 militari italiani sono feriti. Tra questi il caporal maggiore Cardella che morirà alcuni giorni dopo.
Lorenzo D'Auria - Il 24 settembre 2007 l'agente del Sismi Lorenzo D'Auria viene gravemente ferito durante il blitz delle forze speciali britanniche compiuto per la sua liberazione. Trasportato in Italia, D'Auria morirà qualche giorno dopo.
Maresciallo capo Daniele Paladini - Il 24 novembre 2007 il maresciallo Paladini è ucciso nella valle di Pagman, a 15 km da Kabul, da un kamikaze che si fa esplodere. Altri tre militari feriti.
Maresciallo Giovanni Pezzulo - Il 13 febbraio 2008 il maresciallo Pezzulo, 44 anni, è ucciso in un attacco con armi da fuoco portatili nel distretto di Uzeebin, a circa 60 km da Kabul. Un altro militare è ferito. Pezzulo faceva parte del Cimic Group South di Motta di Livenza, un reparto che si occupa prevalentemente di attività di cooperazione civile-militare.
Caporal maggiore Alessandro Caroppo - Il 21 settembre 2008 Caroppo, del contingente italiano a Herat, muore per un malore prima di montare di guardia.

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Ansa.it, Aise.it]

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15 luglio 2009
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