Balle di Scienza
"La scienza è fatta di errori che è utile fare, perché, a poco a poco, ci portano alla verità"
Ha aperto i battenti a Catania, dopo il grande successo a Pisa nel 2014, la seconda edizione della mostra "Balle di Scienza. Storie di errori prima e dopo Galileo". Allestita alla Città della Scienza dell’Università, la mostra sarà visitabile fino al 29 maggio 2016.
"Balle di Scienza" racconta gli abbagli, le bufale e gli errori, fatti dall’uomo nel suo percorso di conoscenza del mondo intorno a sé: a partire dagli antichi e fino ai giorni nostri. Il metodo di Galileo, infatti, ha insegnato agli scienziati a guardare con più attenzione e intelligenza i fenomeni naturali, ma non può certo metterli al riparo dal commettere errori.
Ancora oggi, nella nostra era ipertecnologica e di comunicazione globale, ci capita - e spesso - di prendere sorprendenti cantonate. E il messaggio finale è davvero inedito per il grande pubblico: ipotesi sbagliate, cantonate e errori sono addirittura un ingrediente necessario affinché la scienza possa progredire.
L’edizione catanese è stata rinnovata e arricchita di riferimenti e "balle della scienza siciliana" e di un approfondimento sulla figura di Archimede, come precursore e ispiratore del metodo di Galileo, che lo definì divino maestro.
Il percorso della mostra è ricco di scenografie multimediali e ambienti immersivi, dove il pubblico scoprirà gli errori antichi e quelli dei giorni nostri e rivivrà le scoperte per caso di scienziati moderni.
La mostra è a cura dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) ed è promossa dall’Università di Catania.
Il percorso espositivo si sviluppa in 3 sezioni.
Sezione I - Dagli antichi a Galileo
Gli antichi credevano che la terra fosse un disco piatto o che il Sole fosse una divinità che attraversava il cielo su un carro; o, in secoli successivi, che dal fegato si irradiasse la circolazione del sangue. Tutte balle di scienza che, guardate con lo sguardo di oggi, ci fanno sorridere. In realtà però gli stessi popoli antichi gettarono i semi su cui si fonda la nostra scienza, come i Sumeri e gli Egizi, che impararono a prevedere e misurare i moti dei pianeti e delle stelle; o come Eratostene, Archimede e Tolomeo che, nell’antica Grecia, raggiunsero straordinari successi scientifici e tecnologici.
Dopo gli "abbagli" medievali di maghi e alchimisti si arriva a Galileo che per primo formulò il metodo della scienza moderna: procedere con sensate esperienze attraverso ipotesi, calcoli e confronto con i risultati degli esperimenti.
Sezione II - Errori utili dopo Galileo
Il metodo di Galileo, però, non ha insegnato agli scienziati come evitare di sbagliare, ma piuttosto come accorgersi dei propri errori. La scienza, esplorando l’ignoto, ha bisogno infatti di immaginare soluzioni impensabili, esperimenti mai prima realizzati o teorie impossibili - in breve - di commettere errori.
Ecco allora che, dopo Galileo, la mostra presenta il catalogo delle bufale: i canali di Marte, l’espansione della Terra, l’etere luminifero, l’idea che l’uomo sia al culmine di una scala lineare di creature viventi, la fiducia nelle proprietà benefiche della radioattività.
Poi fanno parte del "gioco" della ricerca anche gli imprevisti di laboratorio che portano a scoperte inaspettate. In apparenza colpi di fortuna, capitati però non a caso a chi era pronto ad accorgersene.
Sezione III - Errori di grande successo
Ai giorni nostri l’eco mediatica ingigantisce gli errori della scienza e qualche volta li rende più popolari delle grandi scoperte: la fusione fredda, i neutrini più veloci della luce, l’idea che l’allunaggio non sia mai avvenuto.
Sono notizie che tutti conosciamo e si confondono con altre che, più che scientifiche, sono bufale mediatiche o del web: gli effetti dannosi delle vaccinazioni, l’omeopatia soluzione di ogni malattia, gli ogm come mostri biologici.
Senza cercare notizie sensazionali a tutti i costi, potremmo forse appassionarci alla scienza per quello che è: una ricerca costante che, quando approda a una grande scoperta, allo stesso tempo apre nuove sfide e incappa in problemi nuovi, in un percorso che non ha fine.
INFO
Città della Scienza, via Simeto, 1 - Catania
- www.cds.unict.it
- www.ballediscienza-catania.it