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Barack Obama, Gioacchino da Fiore e l'Italia

Ecco a chi si ispira il candidato democratico alla Casa Bianca

29 agosto 2008

Il candidato democratico per la corsa alla Casa Bianca Barack Obama trova ispirazione nella figura di Gioacchino da Fiore, abate mediavale di orgine cosentina, che per Obama è assoluto "maestro di civiltà contemporanea".
Per questo la Calabria lo ha invitato a visitare l'abbazia dove sono custodite le reliquie del mistico medievale. Il sindaco di San Giovanni in Fiore, Antonio Nicoleti, e il Centro Studi Gioachimiti, a quanto ha appreso l'Adnkronos, hanno contattato, nel giorno della Convention di Denver, le associazioni italo-americane per l'eventuale viaggio del candidato alla Casa Bianca nel piccolo paese silano. Il Comune di San Giovanni in Fiore vuole omaggiare Obama, consegnandogli la cittadinaza onoraria, perché per ben tre volte, durante la sua campagna elettorale, ha citato Gioacchino da Fiore, l'abate silano fondatore nel XII secolo dell'ordine florense e caro a Dante, che nella Divina Commedia lo definisce 'il calavrese di spirito profetico dotato'.
Nei suoi discorsi Barack Obama ha fatto riferimento a questa grande figura di religioso e iniziato medievale chiamandolo "maestro della civiltà contemporanea" e "ispiratore di un mondo più giusto". "Siamo pronti ad accogliere Obama - ha dichiara il sindaco Nicoletti - Ci inorgoglisce che il candidato alla Casa Bianca si sia ispirato a Gioacchino da Fiore. E' un personaggio molto amato e conosciuto da eminenti studiosi europei, soprattutto tedeschi, francesi, e paradossalmente americani. In Italia invece salvo il nostro Centro studi gioachimiti lo è meno".

Secondo Ridwan al-Sayyid, studioso libanese e professore di Studi Islamici presso l'Università di Beirut, possono essere tre gli elementi che sembrano accomunare Barack Obama a Gioacchino da Fiore: l'oratoria, la determinazione e la volontà di cambiare la Storia.
"Alla luce di quello che si sa di Gioacchino, penso che Obama potrebbe essersi ispirato a lui per tre motivi", ha osservato il professore libanese. La prima somiglianza è che "Gioacchino da Fiore era un brillante predicatore che aveva molta influenza sulla gente", proprio come Obama che con i suoi discorsi "rafforza la sua personalità". In secondo luogo, aggiunge Sayyid, "il mistico italiano si opponeva alle circostanze del suo tempo ed anche questa immagine è utile alla campagna elettorale di Obama". Infine, Obama come Gioacchino propugna una svolta della Storia: il mistico calabrese, ricorda lo studioso libanese, "aveva diviso la storia dell'umanità in tre epoche: l'Età del Padre, terminata con la nascita di Cristo; l'Età del Figlio, che secondo un calcolo segreto è durata fino al 1260; l'Età dello Spirito Santo, preceduto da un periodo di conflitti, guerre, povertà e corruzione che annuncia un periodo di purezza, pace, giustizia e felicità". E proprio questo futuro di concordia sembra ritornare nella visione di Obama che "insiste su un cambiamento radicale della situazione provocata da Bush".

Ridwan al-Sayyid, comunque non ha nascosto il suo stupore per i riferimenti di Obama al mistico medievale. "Gioacchino da Fiore è un personaggio non molto conosciuto: Obama deve averne sentito parlare, magari da qualcuno del suo seguito", ha osservato.
"Conosco i riferimenti e i richiami a Gioacchino da Fiore - ha dichiarato all'Adnkronos l'antropologo Aldo Civico, esperto di Relazioni Internazionali e docente alla Columbia University che lavora nello staff del senatore afroamericano - ma non sono io ad avergli fatto conoscere l'abbate calabrese o ad avergli ispirato queste citazioni. E' stata una autonoma scoperta culturale da parte di Obama".
Sempre secondo Civico, Obama conosce e guarda all'Italia non soltanto per aver dato i natali a Gioacchino da Fiore. "Pure se Obama ha saltato l'Italia nel suo recente tour in Europa, è comunque fortemente intenzionato a visitare il nostro paese. E, se eletto, l'Italia sarà tra le sue prime tappe". "Obama - ha spiegato Aldo Civico, che dello staff del candidato democratico è l'unico italiano - è profondamente consapevole del ruolo fondamentale dell'Italia, specie nell'ambito euromediterraneo, nello scenario del Medio Oriente, e per la soluzione della 'questione iraniana'. Trovo molto persuasiva la visione multilaterale di politica internazionale di Obama, di collaborazione e dialogo con gli altri paesi, per affrontare le grandi emergenze del nostro tempo. La riaffermazione di una prospettiva di grande alleanza 'euro-atlantica', il riconoscimento e la valorizzazione del ruolo dell'Europa nello scenario mondiale, di cui il candidato democratico è portatore, rappresentano una rottura netta rispetto alla politica unilaterale dell' amministrazione statunitense di questi anni".

Fonte: ADNKRONOS

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29 agosto 2008
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