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Basta Botti! E non soltanto a Capodanno

L'associazione Aidaa vuole proporre la messa fuori legge dei botti

04 gennaio 2012

Come abbiamo documentato nei giorni scorsi, a poco sono serviti i divieti che i sindaci di molte città italiane hanno imposto su fuochi e botti. Anche quest'anno, infatti, si sono contante umerosissime vittime, tra le quali due morti e 561 feriti (di cui 76 minori di 12 anni). Secondo i dati dalla Polizia di Stato, il numero dei feriti complessivi è aumentato (498 lo scorso anno), ma sono diminuiti quelli con lesioni oltre i 40 giorni (35 rispetto a 44). Erano 10 anni (dal 2001: 4 morti e 800 feriti) che a Capodanno non si registrava un numero di morti superiore a uno.
Questa la serie storica dei bilanci di morti e feriti a capodanno nell'ultimo decennio: nel 2001 4 morti e 800 feriti; nel 2002 circa 550 feriti; nel 2003 un morto e circa 570 feriti; nel 2004 circa 580 feriti; nel 2005 circa 550 feriti; nel 2006 un morto e circa 580 feriti; nel 2007 circa 530 feriti; nel 2008 un morto e circa 470 feriti; nel 2009 un morto e circa 380 feriti; nel 2010 oltre 500 feriti; nel 2011 un morto e circa 500 feriti.

I dati riferiti dall'Associazione italiana difesa animali ed ambiente (Aidaa) contano, negli ultimi 20 anni, ben 17 mila italiani mutilati dai botti, di cui oltre 2500 nella sola Campania. Fra queste persone, più di 5.000 sono state riconosciute come invalide in quanto le mutilazioni dovute ai botti non erano di loro diretta responsabilità e oltre 2.000 sono coloro che per questo motivo percepiscono la pensione di invalidità. Infine, sono stati oltre 30.000 gli animali uccisi per colpa dei botti di capodanno.
Un triste bilancio che ha spinto l'Aidaa a promuovere il comitato nazionale "Basta botti" che ha l’obbiettivo di mettere fuori legge i botti non solo a capodanno.
Il comitato - si legge in una nota - è aperto a chiunque condivide questo proposito e si prefigge di avviare campagne e iniziative a livello nazionale e locale con lo scopo specifico finale di mettere definitivamente fuori legge i botti che ogni anno a San Silvestro (ma non solo) mietono morte tra gli uomini e animali e che ogni fine anno fanno finire in ospedale centinaia di persone ferite e colpite da questi veri e propri ordigni di guerra, senza contare le migliaia di animali che proprio a causa dei botti fuggono, e le persone cardiopatiche ed anziane e bambini che a migliaia sono colpiti dal panico proprio per quei colpi assurdamente violenti.

La prima azione del comitato 'Basta Botti' - informa l'Aidaa - sarà la consegna al ministro dell'Interno Cancellieri delle firme della petizione "No ai botti di Capodanno" che ha visto l’adesione di migliaia di persone (ad oggi quasi 12.000) e la cui raccolta continuerà fino al prossimo 8 gennaio, per chiedere la messa fuori legge dei botti. Inoltre - informa ancora l'Aidaa - a partire dai prossimi giorni il comitato che si costituirà formalmente con personalità giuridica, avvierà una serie di contatti con le autorità locali di ciascun comune in cui sarà presente per chiedere che il divieto dei botti sia a capodanno che negli altri giorni dell’anno sia previsto all’interno del regolamento di polizia municipale e per chiedere ai consigli comunali di votare mozioni ad hoc ed l’esporre all’ingresso dei paesi dei cartelli con la scritta "Comune anti botti". Mentre a livello nazionale l’obiettivo è quello di avviare la raccolta di firme per una proposta di legge di iniziativa popolare per mettere fuori legge i botti a San Silvestro e negli altri giorni dell’anno ma anche di proporre in condivisione con altre associazioni animaliste, ambientaliste e di tutela dei consumatori iniziative a livello parlamentare che abbia come obiettivo l'abolizione totale dei botti di Capodanno. Infine è prevista per marzo a Milano una manifestazione ed una mostra in cui si presenteranno i dati sui danni provocati dai botti di Capodanno e negli altri giorni dell’anno su uomini, animali ma anche ad ambiente (incendi) e beni personali, manifestazione alla quale saranno invitati sindaci ed assessori dei comuni antibotti. [Adnkronos/Ign]

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04 gennaio 2012
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