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Beppe Grillo si candida alle primarie del Pd

Una boutade estiva? Per niente! ''E' una cosa seria, mi iscrivo al partito e raccolgo le 2000 firme

13 luglio 2009

Beppe Grillo candidato alla segreteria del PD
[12 Luglio 2009]

Il 25 ottobre ci saranno le primarie del PDmenoelle. Voterà ogni potenziale elettore. Chi otterrà più voti potrà diventare il successore di gente del calibro di Franceschini, Fassino e Veltroni. Io mi candiderò. Dalla morte di Enrico Berlinguer nella sinistra c'è il Vuoto. Un Vuoto di idee, di proposte, di coraggio, di uomini. Una sinistra senza programmi, inciucista, radicata solo nello sfruttamento delle amministrazioni locali. Muta di fronte alla militarizzazione di Vicenza e all'introduzione delle centrali nucleari. Alfiere di inceneritori e della privatizzazione dell'acqua. Un mostro politico, nato dalla sinistra e finito in Vaticano. La stampella di tutti i conflitti di interesse. Una creatura ambigua che ha generato Consorte, Violante, D'Alema, riproduzioni speculari e fedeli dei piduisti che affollanno la corte dello psiconano. Un soggetto non più politico, ma consortile, affaristico, affascinato dal suo doppio berlusconiano. Una collezione di tessere e distintivi. Una galleria di anime morte, preoccupate della loro permanenza al potere. Un partito che ha regalato le televisioni a Berlusconi e agli italiani l'indulto.
Io mi candido, sarò il quarto con Franceschini, Bersani e Marino. Partecipo per rifondare un movimento che ha tolto ogni speranza di opposizione a questo Paese, per offrire un'alternativa al Nulla.
Il mio programma sarà quello dei Comuni a Cinque Stelle a livello nazionale, la restituzione della dignità alla Repubblica con l'applicazione delle leggi popolari di Parlamento Pulito e un'informazione libera con il ritiro delle concessioni televisive di Stato ad ogni soggetto politico, a partire da Silvio Berlusconi. Temi troppo duri per le delicate orecchie di un Rutelli e di un Chiamparino. Ci sono milioni di elettori del PDmenoelle che vorrebbero avere un PDcinquestelle. Con questo apparato affaristico e venduto non hanno alcuna speranza. Il PDmenoelle è l'assicurazione sulla vita di Berlusconi, è arrivato il momento di non rinnovare più la polizza. Arrivederci al 25 ottobre!
[www.beppegrillo.it]

"E' la notizia più divertente del decennio". Commenta così all'Adnkronos Marco Travaglio la notizia della candidatura di Beppe Grillo alle primarie del Pd, annunciata dal comico sul suo blog. "E' geniale", aggiunge Travaglio, apprendendo della candidatura. "Credo che sicuramente prenderebbe un sacco di voti - prosegue -. Le ultime elezioni europee hanno dimostrato che è sufficiente mettere qualcuno che dica cose vere e forti e la gente ci si attacca e lo vota". Quanto alle eventuali reazioni degli altri candidati alle primarie, Travaglio aggiunge: "Non so come reagiranno, ma se non ricordo male quando alle primarie si candidarono personaggi come Di Pietro, Furio Colombo e Pannella si trovarono dei geroglifici formali per non farli candidare".

Dal canto suo Mario Adinolfi, candidato alla segreteria del Pd e membro della direzione nazionale, commenta: "Se lo fa con serietà, se non è una boutade estiva, se conosce e accetta le regole e si sottopone al vaglio degli iscritti al Pd iscrivendosi lui stesso entro i termini stabiliti, a me viene da dire solo una cosa a Beppe Grillo: benvenuto tra noi". "Ho paura che tra qualche giorno - aggiunge - scoprirà che le modalità di presentazione al congresso sono complesse e burocratiche, ma deve essere serio e evitare grida qualunquiste. Io faccio fin d'ora appello ai burocrati del Pd affinché non impediscano nei fatti la candidatura di Beppe Grillo: i circoli siano veramente aperti e raccolgano le iscrizioni di tutti, 'grillini' compresi. E' una grande occasione per accogliere all'interno del nostro partito migliaia di persone che, sbagliando, in passato abbiamo confinato nel segmento della cosiddetta 'antipolitica'". "Un'unica nota: quando si chiede informazione seria per sé, bisogna anche offrirla. Sul suo blog Grillo si candida come 'quarto' candidato. E' in realtà il quinto. Rispetti i candidati concorrenti e si ricordi che, comunque, è l'ultimo arrivato. Gli sarà utile, se fa sul serio", conclude.

E Beppe Grillo fa proprio sul serio. Infatti, dopo l'annuncio sul suo blog oggi, ha detto ai microfoni di Sky Tg 24, ha "presentato la domanda di iscrizione al Pd ". Iscrizione necessaria per poter partecipare alle primarie e raccogliere le firme. Grillo arriva addirittura a minacciare "conseguenze", nel caso in cui il Pd trovi un cavillo per impedire la sua iscrizione. "Mi sono letto tutto lo statuto e il regolamento e garantisco che non esiste la possibilità di non accettarmi. E se troveranno, se si inventeranno, un comma per non farmi iscrivere ne pagheranno le conseguenze" ha detto il blogger-comico genovese.

Le reazioni dall'area organizzazione del Pd sono state soprattutto di sgomento. L'attuale responsabile degli esteri del Pd, Piero Fassino ha così commentato la decisione di Grillo: "Penso che quella di Grillo sia una boutade, la interpreto come una delle tante provocazioni a cui ci ha abituato un uomo di spettacolo". Poi l'ex segretario del Ds ha parlato della membership nel Pd: "Un partito non è un taxi sul quale si sale e si scende, è una cosa seria. Il partito con un congresso deve prendere scelte impegnative. Le cose devono essere chiare, ci si iscrive a un partito e ci si candida a guidarlo quando se ne condividono gli obiettivi. Grillo invece ha manifestato ostilità nei confronti del Pd e dei suoi dirigenti. Nessuno è preoccupato della candidatura di Grillo. Ma ci sono delle regole, c'è una fase congressuale alla quale partecipano gli iscritti, poi la seconda fase prevede le primarie", ha concluso Fassino.
Pierluigi Bersani, uno dei candidati alla segreteria nazionale del partito, si è espresso sulla stessa lunghezza d'onda di Fassino: "Il partito non è un autobus sul quale salire e fare un giretto ma una è una cosa seria e il congresso sarà anche un'occasione per riflettere sulle regole che ci siamo dati". La candidatura di Grillo è, secondo Bersani, "una proposta che testimonia che abbiamo allestito un partito che può essere ritenuto come una occasione da prendere per sviluppare la propria politica. Un partito deve avere un suo profilo, una identità e regole certe - ha sottolineato - non può essere confuso come una galassia a cui ognuno può partecipare. E' un problema che dobbiamo cercare di risolvere", ha concluso.
"A Grillo vorrei dire che il Pd non è un tram su cui si può salire all'occorrenza". Questa la reazione della deputata del Pd Giovanna Melandri al possibile futuro democratico di Beppe Grillo. "Uno che ha sputato veleno sul partito fin dalla sua nascita non può candidarsi a guidarlo. Credo che prima dei colpi di scena, chi sceglie di impegnarsi in politica debba avere rispetto per migliaia di cittadini che, a diverso titolo, si sono impegnati per costruire il Pd e che, rispettandolo, ci credono veramente".

Di tutt'altro avviso sembra essere Ignazio Marino, uno dei candidati 'ufficiali' alla segreteria del Pd . Il senatore-chirurgo ha affermato di non "avere pregiudizi nei confronti di una possibile candidatura di Grillo alle primarie". Marino ha spiegato: "Seguendo le regole della democrazia, chiunque ha le carte e le firme lo può fare. Io non giudico le persone, se Grillo arriverà con una mozione strutturata e risposte concrete sui temi che preoccupano le persone che vivono nel Paese, non vedo perchè debba essere escluso".
In difesa di Grillo anche il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, che, del comico genovese, condivide alcune battaglie. "Vedo che molti nel Pd fanno a gara per irridere la candidatura di Grillo a segretario, eppure il suo è l'unico programma esposto, molto più articolato delle idee che finora abbiamo sentito dagli altri candidati". Di Pietro ha poi aggiunto: "Il Parlamento pulito, la legge sul conflitto d'interessi, l'acqua pubblica, il no al nucleare e lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili, il massimo di due legislature per i parlamentari, wi-fi gratuito, l'informazione libera, con il ritiro delle concessioni televisive di Stato ad ogni soggetto politico: sono tutti punti - ha sottolineato Di Pietro - che l'Idv sta portando avanti da tempo e che, per questo, condivide".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Repubblica.it]

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13 luglio 2009
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