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Beppe Grillo torna a teatro...

Fa ridere ma non è più un comico. Al Metropolitan di Catania per un comizio a pagamento

02 aprile 2014

Beppe Grillo torna sul palco. La ribalta è quella del teatro Metropolitan di Catania. Tutto esaurito per la prima di "Te la di io l'Europa". Più che uno spettacolo teatrale, ieri i catanese hanno assistito ad un comizio, in vista dele Europee dietro l’angolo. Un comizio a pagamento.
Appare chiaro che Beppe Grillo non è più un comico. Fa ridere, certo, la sua declamazione e i suoi movimenti sono quelli di un navigato uomo di spettacolo. Ma Grillo non è più, squisitamente, un comico. E’ il leader del Movimento Cinque Stelle. L’unico in grado di farsi pagare per fare un comizio. Chapeau!

Il tour del suo comizio teatrale, "Te la do io l'Europa", farà otto tappe in tutta Italia, la prima a Catania, in quella Sicilia che ha visto il M5S primo partito alle regionali e dove, due anni fa, in piena campagna elettorale Grillo ha prima attraversato a nuoto lo stretto di Messina e poi riempito le piazze dell'isola. Le piazze erano gratuite, in teatro si paga un biglietto. Ieri tante persone hanno pagato quel biglietto e il teatro, anche se non il più grande di Catania, è stato riempito.
Il nome dello spettacolo rimanda allo show che, forse, più di altri ha dato notorietà a Grillo nei lontani anni '80: "Te la do io l'America". Ma, probabilmente, gran parte degli elettori Cinquestelle non era neanche nata quando il comico genovese calcava i palcoscenici Rai con il suo spettacolo irriverente.

I temi dello show sono quelli della campagna elettorale del M5S: la crisi, l'Euro, le banche. "Un mostro si aggira per l'Europa. Si chiama euro. Chi lo ha frequentato è finito spesso in miseria", recita la locandina fuori dal teatro. "Interi Stati sono diventati debitori di una banca, la BCE. Se non paghi, al posto del mafioso, arriva la Troika, che è molto peggio", ironizza la sinossi del nuovo spettacolo. Ma la curiosità è tutta politica. Grillo ci tiene a spiegare che il suo non è anti-Europeismo. Il leader cinquestelle ce l'ha con "l'Europa politica che si è trasformata in un incubo finanziario".
In ogni caso, lo show colpisce dritto alla "pancia" della gente. "Le nostre vite", "il mutuo" sono le parole chiave.

Grillo a Catania è arrivato ieri pomeriggio, poco dopo le due. Incrociando una troupe di giornalisti ha parlato della necessità di avere un Senato "come organo di tutela costituzionale" e di quella di avere una legge elettorale che non crei "un parlamento di nominati". Nessun riferimento alle beghe a Roma e poche battute. Dirà tutto nel suo comiziospettacolo.
Per due ore il leader del M5S alterna lunghi monologhi alla proiezione di brevi filmati da YouTube e tabelle con dati e previsioni. Illustra l'attività di quest'ultimo anno, i "successi dei nostri ragazzi", attacca il sistema. Nel racconto di Grillo compaiono in chiave favolistica tutti i protagonisti della scena politica, come accade quotidianamente sul suo blog: Bersani Gargamella, il nano Berlusconi, l'ebetino Renzi, Rigor Montis, il nipote dello zio Letta, la Boldrini, e il questore della Camera Dambruoso ("che tutti vogliono colpire con la guancia e perciò ora ha la scorta").

Lo show inizia con il buio in sala. Parte in sordina l'Inno alla Gioia (inno ufficiale dell'Unione Europea) mentre sullo sfondo del palco uno schermo mostra una mappa interattiva con l'evoluzione degli Stati europei dal medioevo fino ad oggi. Grillo fa il suo ingresso dal fondo, tra gli spettatori e non sul palcoscenico, dove ha fatto alloggiare una cinquantina di persone. Il leader 5 Stelle è coperto completamente da una bandiera dell'Europa. E' un fantasma che si aggira tra la poltrone: "Sono l'euro. Uno spettro che si aggira per l'Europa". Poi si toglie il lenzuolo blu con le stelle europee e inizia il monologo che interrompe con domande agli spettatori. Il ritmo è buono per tutta la prima ora. La platea reagisce con applausi e risate.

"Dovevo fare 35mila persone per tutto quello che ho fatto per voi", scherza Grillo. Poi il primo affondo: "Dobbiamo dire di no a questa Europa. Si deve chiamare come prima, ovvero Comunità e non Unione. Eravamo una comunità che divideva le cose". Per il fondatore del Movimento 5 Stelle, l'Europa non è l'euro per il quale rilancia l'idea di un refrendum. "Dieci Paesi non sono dentro l'euro - sottolinea - I più ricchi non sono nell'euro".
L'obiettivo per le europee è sempre quello di 25-26 europarlamentari. "Vedremo con chi fare l'accordo - ribadisce Grillo - Magari i verdi tedeschi o chi non ha il 3%. Vedremo". Ma precisa che chi vuole accordarsi con il M5S deve accettare sette regole: "L'abolizione del fiscal compact, adozione degli eurobond, alleanza tra i Paesi mediterranei, investimenti in innovazioni e nuove attività produttive escluse dal limite del 3% annuo di deficit di bilancio, finanziamenti per attività agricole e abolizione del pareggio di bilancio". Infine, a sorpresa anche dazi sui prodotti stranieri. "Se le arance arrivano dalla Tunisia metteremo una aliquota del 22%", afferma.

Grillo è cosciente che quello che sta proponendo non è uno spettacolo comico. "Magari non sarà divertente ma può incuriosirvi", dice al pubblico. Attacca spesso Matteo Renzi ma non lo cita mai per nome. "Io non sono il suo antagonista ma sono tre: la democrazia, l'intelligenza e l'onestà". Promette che se il M5S vincerà le elezioni straccerà il fiscal compact "firmato a luglio 2012 quando la gente era in vacanza". E aggiunge: "Nessuno avrebbe mai firmato un accordo del genere".
Poi lo spettacolo perde ritmo. Indugia con alcuni video da YouTube che dovrebbero illustrare le innovazioni che cambieranno il futuro. Ma i tempi sono lenti e l'attenzione cala. Alla fine, c'è lo spazio per alcune domande. Ed il saluto finale di Grillo che sollecita gli spettatori: "Ora impegnatevi voi".

E tra gli eletti del M5s per le candidature, c'è anche la marsalese Paola Sobbrio - C'è anche la marsalese Paola Sobbrio nell'elenco degli eletti del Movimento 5 stelle per le candidature alle Europee. La lista è stata pubblicata sul blog di Beppe Grillo.
La prima degli eletti, con 556 voti, è la lombarda Eleonora Evi. Dopo di lei il piemontese Francesco Attademo, che ha raccolto 503 preferenze e il terzo risulta il veneto David Borrelli, con 501 preferenze. La Sobbrio è stata assessore designato dall'aspirante sindaco Annamaria Angileri.
Sono passati al primo turno Paolo Angelini (Abruzzo) con 185 voti; Piernicola Pedicini (Basilicata) con 317 voti; Laura Ferrara (Calabria) con 133 voti; Luigia Embrice (Campania) con 208 voti; Silvia Piccinini (Emilia Romagna) con 193 voti; Marco Zullo (Friuli Venezia Giulia) con 168 voti; Bianca Maria Zama (Lazio) con 366 voti; Alice Salvatore (Liguria) con 258 voti; Eleonora Evi (Lombardia) con 556 voti; Fabio Bottiglieri (Marche) con 310 voti; Pasquale Casmirro (Molise) con 58 voti; Francesco Attademo (Piemonte) con 503 voti. E ancora, Rosa D'Amato (Puglia) con 332 voti; Nicola Marini (Sardegna) con 225 voti; Paola Sobbrio (Sicilia) con 221 voti; Silvia Fossi (Toscana) con 429 voti; Cristiano Zanella (Trentino Alto Adige) con 134 voti; Laura Agea (Umbria) con 132 voti; Manuel Voulaz (Valle D'Aosta) con 33 voti e David Borrelli (Veneto) con 501 voti.

[Informazioni tratte da ANSA, Repubblica/Palermo.it, GdS.it]

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02 aprile 2014
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