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Berlusconi e Magdi Allam: due morti che camminano...

Su uno dei forum islamici più famosi e frequentati, minacce postate in lingua italiana

18 giugno 2008

Silvio Berlusconi e Magdi 'Cristiano' Allam, vice direttore del 'Corriere della Sera', sono di nuovo nel mirino dei siti islamici che si rifanno all'internazionale di Osama Bin Laden, Al Qaeda. Nuove minacce sono state rivolte nei loro confronti all'interno di uno dei forum islamici sul web più famosi e frequentati. A differenza del passato, e in particolare negli anni del precedente governo Berlusconi quando queste minacce venivano postate in lingua araba, ora la presenza degli internauti islamici si è allargata così come la loro vicinanza all'Italia tanto che vengono postati direttamente in italiano.

A scrivere è un nuovo membro dei siti che si fa chiamare 'Muhajir Allah Wada'a Ahlahu' (emigrante di Allah ha dato l'addio alla sua gente). Pur usando un nome arabo, a differenza di altri utenti di questi forum che si occupano delle vicende del nostro Paese, lui sembra scrivere bene nella nostra lingua.
Nel post dal titolo "Berlusconi e Magdi Allam", scrive: "Sono due morti che camminano... proprio come si auto definiva Falcone... messaggio in codice?! Forse!". Leggendo queste ultime parole e paragonando il linguaggio usato con quello dei comunicati delle varie cellule arabe di Al Qaeda sembra più una provocazione che un messaggio in codice da inviare a una cellula dormiente.
I messaggi riconosciuti tali dagli esperti, e solitamente presenti nei discorsi del numero due di al-Qaeda, Ayman al-Zawahiri, hanno riferimenti temporali o geografici che servono a far capire ai suoi uomini come e quando muoversi. Resta il fatto che per la prima volta questo genere di minacce e di provocazioni appaiono in un sito di propaganda qaedista completamente in lingua italiana.

Magdi Allam: ''Preoccupante l'esistenza di siti al-Qaeda in italiano''
"Considero estremamente preoccupante il fatto che oggi ci siano dei siti internet impregnati di pensiero qaedista, inneggianti al terrorismo di Bin Laden in lingua italiana".
Così il vice direttore del 'Corriere della Sera', Magdi Cristiano Allam, commenta con Aki-Adnkronos International la notizia della presenza di minacce rivolte a lui e al premier Silvio Berlusconi in un sito web jihadista.
"Lo considero grave perché i protagonisti di questi siti possono essere verosimilmente italiani - sottolinea l'autore del libro 'Grazie Gesù' - a dispetto di un'opinione diffusa secondo cui, trattandosi di quattro gatti, non dovrebbe esserci una percezione di allarme eccessiva o una considerazione grave della situazione. Io ritengo invece che proprio questo particolare debba farci capire che in Italia, così come è già avvenuto in Gran Bretagna, Francia, Olanda, Germania e Belgio , siamo arrivati a una fase ulteriore e avanzata della penetrazione del radicalismo, dell'estremismo e del terrorismo islamico".

Secondo il giornalista, convertitosi da poco al cattolicesimo, il pericolo del terrorismo islamico si annida ovunque. "Questo fenomeno ha come protagonisti italiani convertiti all'Islam o immigrati che sono del tutto italianizzati - aggiunge Allam - Mi preoccupa l'assenza della consapevolezza della gravità di questo sviluppo, che considero altamente pericoloso per la stabilità e la sicurezza nazionale e che considero ancora più pericoloso della presenza di estremisti e di terroristi islamici stranieri che non hanno un reale radicamento sul piano linguistico, culturale e sociale nel nostro Paese".
Magdi Cristiano Allam ritiene infine necessario alzare il livello di allarme nei confronti di questo fenomeno, che potrebbe colpire la Penisola al pari degli altri Paesi occidentali. "Al di là di quella che può essere la consistenza di chi sta dietro a questo messaggio intimidatorio - mette in chiaro il vice direttore del 'Corsera' - Il fatto stesso che ci sia rappresenta un fattore di estrema gravità e dovrebbe farci comprendere come il livello di allarme dovrebbe essere massimo, perché è un nemico che ha la nostra stessa cittadinanza o ha comunque lo stesso radicamento su tutti i livelli".
"E' un nemico
- conclude Allam - che può essere l'inquilino di casa nostra, di cui ignoriamo l'esistenza fino al momento in cui non succede qualcosa di tragico che ci costringe ad aprire gli occhi".

Fonte: Adnkronos

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18 giugno 2008
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