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Berlusconi ha ''acceso'' il termovalorizzatore di Acerra

Il premier: ''Non è un traguardo ma una partenza. Dopo Acerra tocca alla Sicilia''

27 marzo 2009

E' stato inaugurato ieri, dopo anni di proteste, manifestazioni e cortei, il termovalorizzatore di Acerra (Napoli). Alla cerimonia, iniziata proiettando un video tratto dalla puntata di 'Annozero' del 22 maggio 2008 in cui si vedono momenti della fase acuta dell'emergenza rifiuti, era presente il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi accompagnato dal sottosegratario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, dal sottosegretario con delega all'emergenza rifiuti Guido Bertolaso e dal suo vice generale Franco Giannini. Per l'inaugurazione della struttura c'erano tra gli altri, il ministro Stefania Prestigiacomo, il governatore della Campania Antonio Bassolino ed anche il sindaco di Milano, Letizia Moratti.

"Lo Stato c'è e continuerà ad esserci. Noi siamo qui e abbiamo la possibilità di inaugurare questo termovalorizzatore perché lo Stato è tornato", ha detto il premier che ha aggiunto: "Questo non è arrivo ma è partenza".
Quindi una stoccata ai precedenti governi di sinistra che consideravano "le proteste di minoranze organizzate dimostrazioni democratiche". "Noi la pensiamo esattamente al contrario e per far rispettare le decisioni di istituzioni democratiche, lo abbiamo fatto anche attraverso l'uso della forza mettendo in campo le forze dell'ordine e l'esercito. Continueremo in questa direzione" ha affermato il premier. Con questo impianto, ha aggiunto, "si esce dall'emergenza definitivamente, non si tornerà più alla situazione e alla tragedia che ha angosciato i cittadini napoletani e campani per diversi anni, perché si entra in una fase di smaltimento dei rifiuti che possiamo definire industriale".

Gianni Letta ha parlato invece della sicurezza dell'impianto: "La preoccupazione della popolazione è la nostra preoccupazione perché nessuno affronta soluzioni che non diano sufficienti garanzie. Credo che tutti gli studi che sono stati fatti dimostrano con assoluta chiarezza che si può essere tranquilli". "Questa struttura è migliore di quelle situazioni che abbiamo visto nei mesi scorsi con terrore, sgomento e con gravissimo danno della salute dei cittadini", ha detto ancora il sottosegretario Letta che, infine, sul problema dello smaltimento delle ecoballe ha osservato: "E' un problema che dobbiamo risolvere, un poco alla volta vedremo come risolvere tutti i problemi".
Illustrando le potenzialità del termovalorizzatore Guido Bertolaso ha sottolineato che l'impianto porterà ad una diminuzione del fabbisogno di discariche pari a quanto smaltisce una discarica ogni anno. "I risultati si vedono. La raccolta differenziata sta crescendo ed è arrivata ad una media regionale in Campania del 20%", ha detto Bertolaso che ha sottolineato: "E' un impianto estramamente moderno che dallo smaltimento dei rifiuti produrrà energia elettrica pulita". Il sottosegretario all'emergenza rifiuti ha quindi ringraziato tutti per l'impegno profuso nel contrastare l'emergenza dal governo al presidente della Repubblica al cardinale Sepe.

Il termovalorizzatore è dotato di tre linee di produzione, tre forni e tre camini, alti quanto dei grattacieli, oltre cento metri, e sorge su un'area di circa 10 mila metri quadrati. I lavori di questo impianto, contestato a lungo dal "popolo del no" sono iniziati ad agosto del 2004. Inizialmente era previsto che l'inaugurazione avvenisse poco più di tre anni dopo: nell'autunno del 2007. La svolta è arrivata a giugno dello scorso anno quando con il nuovo governo Berlusconi, l'iniziativa di portare a termine un'opera incompleta è stata presa da Guido Bertolaso. Il sottosegretario assicurò che entro 9 mesi Acerra avrebbe aperto. E così è stato.
Ieri è entrata in funzione la prima linea di produzione, poi, secondo quanto previsto dalla legge, entro giugno andranno in funzione anche le altre due. Nel termovalorizzatore di Acerra finiranno ogni giorno circa 2 mila tonnellate di rifiuti, per un totale di oltre 700 mila l'anno, pari a circa un terzo di tutta la spazzatura prodotta in Campania. La spazzatura che convergerà su Acerra proviene dagli 'stir' di Caivano e Giugliano (comuni del napoletano), da Santa Maria Capua Vetere (Caserta), Casalduni (Benevento), Pianodardine (Avellino) e Battipaglia (Salerno).

Berlusconi, dopo aver "acceso" l'impianto campano, ha parlato della situazione rifiuti in Sicilia. "Dopo Acerra partiremo con la Sicilia e il Lazio perché anche li c'è una situazione difficile e poi questi sono impianti che si ripagano da soli". "Con la Sicilia - ha proseguito il premier - stiamo decidendo dove farlo".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, La Siciliaweb.it]

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27 marzo 2009
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