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Berlusconi ricorre in Cassazione contro il giudice Gandus

Gli avvocati del premier: ''nutre una ostilità ideologica profonda nei confronti del suo operato politico''

04 settembre 2008

Continua davanti alla Corte di Cassazione il lungo tira e molla giudiziario fra Silvio Berlusconi e il giudice Nicoletta Gandus, titolare del cosiddetto 'Caso Mills' che vede il premier imputato per corruzione in atti giudiziari.
I legali del presidente del Consiglio, Piero Longo e Niccolò Ghedini, hanno chiesto alla Suprema Corte di annullare il provvedimento con cui, il 17 luglio scorso, la corte d'Appello di Milano ha respinto l'istanza di ricusazione nei confronti del giudice.

Secondo Ghedini e Longo, il magistrato "nutre una ostilità profonda, di natura ideologica, nei confronti dell'operato politico di Berlusconi, ostilità profonda che non può non interessare anche la persona dell'imputato, stante l'inscindibilità tra lo stesso e le sue azioni: qualunque diversa ricostruzione presuppone un concetto di persona, e di rapporti personali, destinato a rivelarsi intrinsecamente contraddittorio".
Nel respingere l'istanza, i giudici d'Appello di Milano avevano invece sottolineato come per accogliere la ricusazione si sarebbe dovuta individuare un'avversione verso la persona di Silvio Berlusconi. Le opinioni manifestate dalla Gandus in diversi siti internet invece erano rivolte, secondo i giudici d'Appello, all'esecutivo guidato dal premier e alle sue politiche legislative, ma non alla persona. (Adnkronos/Ing)

 [Per ulteriori informazioni sul caso CLICCA QUI]

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04 settembre 2008
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