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Bill Gates ha da pagà... Non andrà certo in bancarotta ma la conferma della multa è una decisione storica

18 settembre 2007

Quattrocentonovantasette milioni di euro. E' la cifra che la Microsoft, l'azienda leader mondiale nel software di Bill Gates, dovrà sborsare per pagare la multa che la Commissione Europea emise nei suoi confronti nel 2004 per abuso di posizione dominante. La contestazione riguardava in particolare la vendita di Windows insieme con Media Player, mossa ritenuta in grado di danneggiare gli altri produttori di software.
La Microsoft aveva presentato ricorso, ma ieri la Corte di giustizia europea ha confermato la condanna.
Il ricorso della Microsoft era articolato in diversi punti, ma la Corte li ha bocciati tutti, fatta eccezione per la richiesta di annullare la proposta della Commissione di nominare un gruppo di esperti incaricato di vigilare sul rispetto delle disposizioni comunitarie e in particolare sulla possibilità di avere libero accesso a informazioni, documenti e alla fonte dei codici di Microsoft. Secondo il tribunale su questo punto ''la Commissione europea ha ecceduto nei suoi poteri'' ritenendo che non c'è fondamento giuridico nell'Unione per un tale organismo.

''La commissione Europea - come in un primo comunicato - accoglie favorevolmente la sentenza'' che conferma le multe inflitte dall'esecutivo di Bruxelles.
In Borsa il titolo di Microsoft risultava in calo nella preapertura sui mercati internazionali (-2,2%, a 28,40 dollari). Per quanto riguarda la questione dei server (i computer centrali che gestiscono le reti interne), la Commissione ha imposto alla Microsoft di rivelare tutte le informazioni tecniche necessarie affinché produttori di software concorrente potessero realizzare prodotti in grado di dialogare con questi computer. ''La Corte - si legge nella sentenza - conferma che il necessario grado di interoperabilità richiesto dalla Commissione è ben fondato e che non vi è alcuna incoerenza tra il grado di interoperabilità e il rimedio imposto dalla Commissione''. Il tribunale di prima istanza ''respinge le affermazione di Microsoft secondo cui la Commissione in realtà volesse consentire ai sistemi operativi per server di funzionare in ogni aspetto come un sistema Windows, e, dunque, di clonare o riprodurre i propri prodotti''.

Se la Microsoft intende adeguarsi alla sentenza di primo grado deve, oltre che pagare la sanzione, cominciare a vendere in tutti i Paesi della Ue, i suoi sistemi operativi Windows senza il Media Player. Se però l'azienda di Bill Gates decide un ulteriore appello per una sentenza di secondo grado, ha 60 giorni di tempo per presentare l'appello davanti all'alta corte di giustizia europea. Uno degli avvocati difensori dell'azienda statunitense ha spiegato però che Microsoft non ha ancora deciso quali saranno le sue prossime mosse sul piano legale. La corporation, ha precisato il numero tre di Microsoft, Brad Smith, studierà ''attentamente'' la sentenza del tribunale di prima istanza e assicura che prenderà ''misure supplementari'' per rispettare le decisioni comunitarie del marzo 2004.

''La sentenza è una vittoria dei consumatori e degli innovatori''. E' questo il commento della Software & Information Industry Association (SIIA), l'associazione che riunisce più di 750 aziende di software. ''La sentenza di oggi - commenta nel comunicato il presidente della SIIA, Ken Wasch - è una vittoria per gli innovatori e i consumatori di ogni posto''. Con questa azione infatti, ha osservato ancora Wasch, ''l'unica opzione rimasta per Microsoft è quella di cooperare immediatamente e di adempiere alle richieste della decisione del marzo 2004'', cioè la pubblicazione delle informazioni tecniche che permettono alle aziende concorrenti di sviluppare programmi compatibili con il sistema operativo Windows. Gli industriali del software quindi ''applaudono alla leadership e alla persistenza della Commissione europea, del commissario Kroes e dell'ex commissario Mario Monti e dei loro funzionari''.

Canta vittoria anche la commissaria europea alla concorrenza Neelie Kroes: ''la Corte ci ha dato ragione, ed ha riconosciuto una decisione storica della Commissione Europea di dare ai consumatori più scelta sul mercato del softword. Questa decisione segna un precedente importante - prosegue la Commissaria secondo quanto si legge in un comunicato - in termini di obblighi delle compagnie dominanti, in particolare per le industrie delle alte tecnologie''.
Secondo la commissaria olandese, Microsoft deve ora assolvere pienamente i suoi obblighi legali ed attenersi da una condotta anticoncorrenziale. Da parte sua, la Commissione europea farà il massimo per assicurarsi che Microsoft si adegui rapidamente.

- Tutto per un ''programmino'' di audio-video (Corriere.it)

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18 settembre 2007
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