Bimbi, a piedi nudi sulla spiaggia!

A PIEDI NUDI SULLA SABBIA
di Nicola Portinaro (Dubbi di mamma & papà - blog del Corriere.it)

Far camminare e correre il proprio bambino sulla sabbia della spiaggia può portare un reale beneficio allo sviluppo del piede. Per quanto infatti la storia naturale del piede abbia un suo corso che difficilmente può mutare, è provato che la deambulazione su terreni irregolari, come può essere appunto la sabbia e a differenza di quanto avviene su terreni piatti (come il pavimento di casa o della scuola), permette al piede un maggior esercizio e stimolazione per il suo sviluppo.
La maturazione della forma del piede inizia durante della vita fetale e prosegue fino ai 12-13 anni, definendo quello che sarà il piede adulto. Molte alterazioni dei piedi che le mamme vedono nei loro piccoli quando iniziano a camminare (primo fra tutti il piede piatto) non sono in realtà dei difetti, ma delle fasi che fanno parte dello sviluppo fisiologico di ogni bambino e che si risolvono molto spesso con la crescita senza bisogno di cure. Come lo sviluppo, anche la capacità del piede di adattarsi ai vari terreni avviene con il tempo.
Infatti i piedi sono l'organo che permette al cervello di controllare l'equilibrio e il movimento.

Attraverso gli occhi e le sensazioni tattili della pianta del piede, riccamente innervata, il cervello controlla la postura su terreni diversi agendo sui diversi muscoli del piede. Proprio questa azione su gruppi di muscoli che danno azioni opposte e combinate (dorsi flessione, plantarflessione eversione-inversione), a velocità di pochi millesecondi, permette al cervello di far adattare il corpo umano a terreni differenti.
Tanto più la superficie del terreno è sconnessa, maggiore sarà l'esercizio che il piede deve fare e quindi tanto maggiore sarà la stimolazione dei vari gruppi muscolari, tra cui anche quelli che in combinazione favoriscono la formazione dell'arcata plantare del piede.