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Bin Laden è morto... No è vivo... I servizi sauditi dicono che il capo di Al Qaeda è morto di tifo ma la CIA smentisce

25 settembre 2006

Lo ''sceicco del terrore'', Osama Bin Laden, sarebbe morto un mese fa in Pakistan. Ad uccidere il nemico pubblico mondiale # 1, sarebbe stato il tifo.
L'ipotesi è contenuta in un'informativa riservata passata da una fonte ''affidabile'' dei servizi segreti sauditi ai colleghi della sicurezza francese. La notizia è stata riportata nei giorni scorsi dal quotidiano francese 'L'Est Republicain' e dal sito 'Reporter associati international'.
Il capo di Al Qaeda, localizzato in Pakistan lo scorso 23 agosto, sarebbe stato colpito da una paralisi che non ha potuto curare a causa dell'isolamento nel quale viveva per fuggire alla cattura.
Secondo i due mezzi di informazione, il rapporto francese consegnato al presidente Jacques Chirac e al primo ministro francese, racconta che già ''il 4 settembre i servizi di sicurezza sauditi avevano raccolto le prime informazioni sul decesso di Bin Laden'' ma avevano ''atteso di venire in possesso di ulteriori particolari e di conoscere il luogo esatto dell'inumazione per darne l'annuncio ufficiale''. Ciononostante, le informazioni raccolte dai servizi francesi sono state giudicate sufficienti per informare le più alte cariche dello Stato. Una prima nota era stata già redatta il 19 settembre e portava il titolo: ''I servizi sauditi cercano conferme della morte di Osama bin Laden''.

Finora non vi sono state conferme a tali informazioni. Il ministero francese della Difesa ha sì confermato (indirettamente) l'esistenza dell'informativa ma ha aggiunto: ''Le informazioni pubblicate dal quotidiano L'Est Republicain sulla presunta morte di Osama bin Laden non possono essere confermate''. Il ministero della Difesa ha quindi chiesto l'avvio di un'inchiesta per ''determinare le origini di questa fuga di notizie, suscettibile di costituire un reato passibile di sanzioni penali''. Inoltre, un alto responsabile del ministero degli Interni pachistano ha detto: ''Non abbiamo informazioni sulla morte di Osama bin Laden''.

E non è la prima volta in 5 anni - da dopo l'11 settembre, insomma - che il capo di Al Qaeda viene dato per morto. L'ultimo messaggio video rilasciato dallo ''sceicco del terrore'' risale all'inizio del 2004, ma ci sono stati numerosi messaggi caratterizzati da bassa qualità audio resi noti quest'anno. Queste date potrebbero giustificare la morte o una grave malattia del terrorista ma è un indizio ancora vago che fino ad oggi è stato seguito da continue conferme subito dopo smentite. Un giallo che le fonti ufficiali comunque non sanno o non vogliono chiarire.
L'altro ieri il sito online di Time, citando a sua volta fonti saudite, ha scritto che ci sono ''molte probabilità'' che Bin Laden sia già morto. Gli informatori del settimanale dicono però di non avere finora avuto ''prove concrete'' dell'avvenuto decesso del capo della rete terroristica Al Qaeda.
Il sito ha intervistato pure Michael Hayden, il capo della Cia, che ha smentito la notizia e ha risposto con un secco "no" a chi gli chiede se Osama è morto. Hayden è stato intervistato dal settimanale al ricevimento all'ambasciata saudita in occasione della festa nazionale.
Pure l'ambasciatore d'Arabia Saudita a Washington ha detto la sua sulla vicenda del giorno. Il principe Turki al Faysal pensa che il capo di Al Qaeda sia ''vivo e vegeto'' ma, ha aggiunto, ''potrei sbagliarmi''.

La notizia della possibile morte di Bin Laden è stata quasi del tutto ignorata dai siti islamici vicini alla rete del terrore. Solo sul sito Ekhlas, un navigatore ha dedicato una pagina alla vicenda chiedendo informazioni agli altri utenti: ''C'è forse un fratello che ha qualche notizia in merito?''. Sono più di una decina i messaggi di risposta piovuti in pochi minuti e tutti dicono la stessa cosa: ''Questa notizia è falsa, lo sceicco Osama sta bene ed è sostenuto da Allah. Ogni anno vengono fuori notizie come questa e poi esce fuori che è una bugia. La disinformazione è una delle armi usate in questa guerra''.

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25 settembre 2006
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