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Bisogna scoprire se l'incidente era evitabile

Sulla tragica morte di Fortunato Calabrese e Giuseppe Virgillito, travolti da un treno mentre lavorano

02 settembre 2008

Suona quasi come una beffa quanto, giustamente, detto dal procuratore aggiunto di Catania, Vincenzo Serpotta, che ha aperto l'inchiesta sul tragico incidente del lavoro successo ieri a Motta Sant'Anastasia (CT) nel quale sono morti due operai delle ferrovie, Fortunato Calabrese, di 58 anni, e Giuseppe Virgillito di 35: "Bisogna ricostruire la dinamica dell'accaduto e accertare eventuali responsabilità nel caso in cui la tragedia poteva essere evitata".
Sì, perché nonostante  il "fenomeno" delle morti bianche non da' nessun segnale d'arresto nel nostro Paese, è normale, anzi obbligatorio pensare che gli incidenti mortali sul posto di lavoro si possano e si debbano evitare.
Il procuratore Serpotta e il sostituto Danilo De Simone, hanno già interrogato diverse persone tra cui il macchinista del treno che ha travolto i due operai, i colleghi delle due vittime e alcuni passeggeri. La polizia ferroviaria di Catania e i carabinieri della compagnia di Paternò stanno intanto continuando le indagini. L'ipotesi di reato avanzata è di omicidio colposo plurimo.

Un'inchiesta interna è stata avviata anche da Rete Ferroviaria Italiana e da Ferrovie dello Stato, che in base ai primi accertamenti sostiene che le due vittime non indossavano cuffie antirumore né gli indumenti ad alta visibilità in dotazione a tutto il personale operativo e di cui è previsto l'uso in caso di lavori sui binari, in prossimità e lungo le linee ferroviarie. I due tecnici di RFI erano addetti alla manutenzione dei binari. Calabrese e Virgillito, entrambi iscritti alla Cisl di Catania, facevano parte di una squadra di cinque operai che doveva effettuare lavori di manutenzione ordinaria ai binari.
"Per cause in corso di accertamento - ha spiegato con una nota Ferrovie dello Stato - i due operai si trovavano a circa 200 metri dal cantiere di lavoro quando sono stati investiti dal Regionale 3832 Palermo-Caltanissetta-Catania". 
Per scoprire quanto avvenuto sui binarie per capire perché mai è avvenuto l'incidente anche il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, ha dato disposizione di avviare un'indagine da parte dell'organismo investigativo ministeriale, che si affiancherà a quelle della magistratura e delle Ferrovie. La decisione è stata presa dopo un colloquio telefonico con l'amministratore delegato di FS, Mauro Moretti, che ha fornito al ministro una prima informativa sull'incidente. "Desidero inviare ai familiari dei due operai che hanno perso la vita la più sentita solidarietà, mentre auspico che le inchieste avviate possano risalire in tempi rapidi alle modalità dell'incidente, alle cause che lo hanno determinato, individuando eventuali responsabilità" ha detto Matteoli.

La dinamica - Fortunato Calabrese e Giuseppe Virgillito facevano parte di una squadra di 5 tecnici che ieri stavano effettuando lavori di manutenzione ordinaria ai binari. In un primo momento fonti investigative avevano riferito che i due operai, che stavano utilizzando un martello pneumatico, indossavano delle cuffie antirumore; queste insieme al forte rumore gli avrebbero impedito di sentire l'arrivo del treno che li ha colpiti in pieno, accertamenti successivi disposti dalla Procura etnea però hanno smentito questa prima ipotesi. Calebrese e Virgillitto, secondo i primi accertamenti fatti da FS, non indossavano cuffie antirumore e non vestivano neppure gli indumenti ad alta visibilità, di cui è previsto l'uso in caso di lavori sui binari. I lavori erano in corso di esecuzione a 'linea aperta' e il treno, partito da Palermo con destinazione Catania, non doveva fermarsi in quella stazione, ma soltanto rallentare. Come avrebbe fatto. Secondo quanto si è appreso il macchinista si sarebbe accorto della presenza dei due operai sui binari, che erano a 200 metri dal 'cantiere': avrebbe avviato il fischio di segnalazione più volte e frenato bruscamente. Ma inutilmente, perché l'impatto è stato inevitabile, e i due operai sono morti sul colpo.
Rimangono quindi due gli interrogativi principali: perché le due vittime stavano lavorando con un martello pneumatico a 200 metri di distanza dal 'cantiere'? Perché non indossavano tutta l'attrezzatura adatta?

Fortunato Calabrese sarebbe andato in pensione tra poco più di sei mesi. Era prossimo alle nozze, invece, Giuseppe Virgillito. Il matrimonio era già stato organizzato.

Le reazioni della politica e del sindacato - Paolo Ferrero, segretario del Prc, ha dichiarato che la morte dei due lavoratori delle Fs avvenuta nei pressi della stazione di Motta Sant'Anastasia "è una vera vergogna nazionale". "Al magistrato che indagherà su come si sono svolti i fatti - ha detto ancora - consigliamo di rivedere un vecchio film del regista inglese Ken Loach, "Paul, Mick e gli altri", che racconta di quante morti, tragedie, disperazione, drammi umani e sociali, hanno causato l'esternalizzazione delle Ferrovie e le privatizzazioni selvagge, in Gran Bretagna come in Italia. E' una vera vergogna inoltre che le stesse Fs che licenziano il ferroviere Dante De Angelis, la cui unica colpa è stata quella di denunciare gli incidenti e i rischi dei tagli e dell'alta velocità nel sistema ferroviario italiano, non sappiano fare altro che risparmiare sui costi, esternalizzando servizi essenziali e mettendo a rischio la vita dei loro stessi dipendenti". "Alle famiglie di Giuseppe Virgillito e Fortunato Calabrese le condoglianze mie personali e di tutto il partito. Di fronte al loro terribile dolore, possiamo solo assicurare che continueremo e intensificheremo la nostra battaglia contro le morti bianche e gli incidenti sul lavoro, invitando tutti (dal governo ai partiti della sinistra, dai sindacati alle associazioni) a fare altrettanto, e con forza", ha concluso Ferrero.
Il presidente del Senato, Renato Schifani, ha affermato di "avere appreso con immenso dolore" della tragedia e ha definito "inaccettabile" "il ripetersi di questi drammatici eventi". Il presidente dei senatori Pd, Anna Finocchiaro, ha parlato di "un'emergenza prioritaria che va affrontata e risolta".
Il governatore siciliano, Raffaele Lombardo, ha evidenziato il "dovere di continuare lungo la strada intrapresa dopo la tragedia di Mineo".

Per la Cgil "l'incidente è frutto dei tagli continui sulla sicurezza" e la "tragedia poteva essere evitata se non fosse mancata la figura di norma preposta al controllo dei transiti di treni durante le manutenzioni".
Cisl Sicilia: "Una tragedia nella rete FS più arretrata d'Italia" - Binario unico, carenza di personale, tecnologia superata, segnaletica insufficiente. Per Maurizio Bernava, segretario della Cisl Sicilia, la responsabilità della morte di Giuseppe Virgillito e Fortunato Calabrese va cercata "nell'obsolescenza del sistema ferroviario siciliano e negli scarsi investimenti nell'Isola da parte della società controllata dal ministero dell'Economia". "Esprimiamo la solidarietà del sindacato alle famiglie dei due operai", ha affermato Bernava, invitando "Governo, Parlamento e Regione a imporre alle Fs di ammodernare la rete in Sicilia, che è la più arretrata d'Italia". Perché è questo il punto, ha sottolineato. L'incidente di Motta Sant'Anastasia non rimanda, infatti, al "solito rosario di morti in fabbriche e cantieri, per inosservanza delle regole di prevenzione e protezione". Piuttosto, punta l'indice contro la "complessa questione del futuro del sistema siciliano dei trasporti. Anche ferroviari". In questo senso, per il segretario Cisl, la rincorsa di tanti, in queste ore, a pontificare su testi unici e morti bianche, "puzza di rituale ipocrisia che non affronta il nodo vero: l'obsolescenza del modello organizzativo e il disimpegno delle Fs in Sicilia". Non si spiega altrimenti, per il segretario, la catena di morti, da Rometta a Segesta a Motta Sant'Anastasia, che in questi anni ha visto protagonista proprio l'azienda delle ferrovie.

[Informazioni tratte da ANSA, La Siciliaweb.it, Corriere.it, Repubblica.it]

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02 settembre 2008
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