Bistrattata Porta d'Europa
Turismo, sviluppo, trasporti e accoglienza: Lampedusa che ha bisogno di essere sostenuta
La Regione siciliana ha scelto di festeggiare quest'anno la Festa d'Europa (9 maggio) sull'isola di Lampedusa, che da anni ormai rappresenta la porta d'ingresso per migliaia di immigrati. "Abbiamo voluto approfittare di questa occasione, che è la festa d'Europa, ed essere qui, per lanciare una provocazione. Oggi siamo qui non per parlare d'Europa, ma per parlare della vocazione dell'isola, vogliamo parlare dei problemi dell'isola legati al turismo e alla pesca", ha detto Mariella Lo Bello, assessore all'Istruzione e alla Formazione professionale, nonchè vice presidente della Regione, nel corso di un incontro con il comparto produttivo dell'isola.
Da domani, martedì 12 maggio, una task-force di funzionari e tecnici della Presidenza del Consiglio sarà sull'isola per lavorare assieme al Comune sulla progettazione per le opere che saranno finanziate con i 20 milioni di euro già deliberati dal Cipe. "La Regione - ha detto Lo Bello - darà il massimo supporto alla task-force della Presidenza, i fondi del Cipe sono una grande opportunità per Lampedusa".
I 20 milioni di euro sono cosi ripartiti: 7,9 mln per la riqualificazione urbana, 5,8 mln per la rete idrica e fognaria, 5,7 mln per l'ammodernamento delle scuole e 550 mila euro per l'assistenza tecnica. "Da settimane collaboriamo con la Presidenza del Consiglio - ha aggiunto l'assessore comunale Antonella Brischetto - Daremo massima assistenza alla task-force".
"Vogliamo fare in modo che quest'Isola torni ad essere quel paradiso di spensieratezza che fu in passato" ha ribadito Lo Bello incontrando cittadini e rappresentanti delle categorie produttive.
Il sindaco delle Pelagie, Giusi Nicolini, ha rivolto un appello al presidente della Regione Rosario Crocetta e al ministro ai Trasporti Graziano Delrio. "Da dicembre scorso, Linosa e Lampedusa non hanno aliscafi. Le isole Pelagie, in questo momento, sono collegate soltanto con la nave "Sansovino", unico cordone ombelicale per ogni necessità di approvvigionamento e continuità territoriale. Le gare vanno deserte. Io e i miei concittadini aspettiamo soluzioni immediate. Il tempo è scaduto".
"L'aliscafo per Linosa è una ragione di vita. Per sei mesi i linosani sono stati condannati all'isolamento pure da Lampedusa, isola madre. Ed in estate sono indispensabili per il turismo" - ha spiegato ancora il sindaco Nicolini.
La Regione aveva bandito, più volte, lo scorso inverno, la gara per dare gli aliscafi alle Pelagie, ma sono andate deserte. La gara che la Regione ha fatto per una durata di 5 anni per le Pelagie, Ustica e Pantelleria ammonta a 42 milioni di euro. Ma è, appunto, andata deserta.
Intanto le associazioni non dimenticano che il primo problema da fronteggiare per l'Isola è quello dell'accoglienza, così si chiede un Protettorato umanitario dell'Onu a Lampedusa e Linosa che faccia da ponte con l'Europa e il mondo nella gestione degli immigrati e richiedenti asilo. La proposta arriva dalla Rete sociale "Noi con Francesco" formata da centinaia di associazioni, cristiane e laiche, di volontariato, professionali, territoriali, culturali, religiose e sportive. È necessaria, ha affermato il coordinatore della Rete, Giovanni Paolo Azzaro, "una proposta di internazionalizzazione della questione immigrazione da parte del Governo italiano, volta ad attivare i competenti organi delle Nazioni Unite con l'obiettivo di attuare misure urgenti per contrastare la crisi umanitaria in corso" causata da "una nuova dittatura dell'economia senza volto ne scopo realmente umano" come ha denunciato Papa Francesco nell'Evangelii Gaudium. Secondo la Rete l'unica soluzione praticabile è il coinvolgimento diretto dell'Organizzazione delle Nazioni Unite.