Bombòn - El perro
Carlo Sorin ha filmato un'epopea minima, dove senza una parola di troppo c'è tutta l'Argentina di oggi
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BOMBON - EL PERRO
di Carlo Sorin
Il 52enne Juan Villegas viene licenziato dopo aver lavorato per vent'anni come addetto a un distributore di benzina su una strada deserta della Patagonia. Rimasto senza impiego e nell'attesa di trovare un altro lavoro, tenta invano la fortuna fabbricando coltelli artigianali, un suo vecchio hobby che cerca di trasformare in fonte di guadagno. La sua vita sembra prendere una svolta insperata quando accetta di riparare l'auto di una donna che, essendo anche lei in ristrettezze economiche, invece di pagarlo in denaro gli offre un magnifico esemplare di Dogo Argentino. Sulle prime, Juan si mostra restio, poiché la sua situazione finanziaria gli permette di sfamare appena se stesso, ma quando la vedova gli illustra le prospettive favorevoli del prendersi cura di un cane di tale bellezza e quanta compagnia può fare un amico a quattro zampe, l'uomo cambia idea e accetta l'offerta. Da quel momento la vita di Juan sembra veramente cambiare in meglio, grazie anche all'incontro con Walter, un uomo che nel tempo libero prepara i cani per le esibizioni e all'amore per una bella cantante araba...
Distribuzione Mikado
Durata 96'
Regia Carlo Sorin
Sceneggiatura Carlos Sorin, Salvador Roselli, Santiago Calori
Con Juan Villegas, Walter Donado, Rosa Valsecchi, Mariela Díaz, Sabino Morales
Genere Drammatico
La critica
''Lo stile è casual, ma le tappe di questa mini odissea in Patagonia non sono casuali, compresa quella folk nel locale trash stile sceicco in vacanza. I conti morali li fa lo spettatore: da complice, si commuove, si diverte e poi magari ci ripensa un poco.''
Maurizio Porro, 'Corriere della Sera'
''Non perdete questo minuscolo film argentino, Bombon El Perro. (...) Senza una parola di troppo, c'è tutto: il dramma sociale argentino di questi anni, la picaresca sensibilità dei tipi più strambi e degli spazi sconfinati alla Soriano, perfino la memoria dei capolavori neorealisti.''
Paolo D'Agostini, 'la Repubblica'
''Epopea minima ma efficace. Non si tratta di un innocuo sottogenere per l'infanzia di cui abbiamo una sterminata filmografia, ma di una riflessione arguta sui mali di un paese e i motivi per cui sono stati risolti. (...) Non è certo il moralismo la forza del film, ma la dignità e l'umorismo: mostrare il grande business canino, un giro di affari miliardario mentre la gente muore di fame, rendere protagonista un cane da difesa perfetto contro i predatori. Anche se agli argentini hanno tolto tutto, ci sono cose che nessuno può portar via, a cominciare da un cinema inimitabile.''
Silvana Silvestri, 'Il Manifesto'
Note - Tra gli interpreti il cane Gregorio nel ruolo di ''Bombòn''