Bonus Bebè agli immigrati: verso una risoluzione positiva anche grazie all'intervento della Inas-Cisl
Si va verso una risoluzione positiva riguardo le denunce scattate contro gli immigrati che hanno riscosso i mille euro promessi dalla lettera di Berlusconi per i nati nel 2005 ma che, in realtà, spettavano solo ai cittadini italiani e comunitari.
Il 21 luglio scorso il sottosegretario Letta aveva annunciato che il Governo ha deliberato di sollecitare al Ministero delle Finanze e alla Guardia di finanza di sospendere le verifiche e le richieste di restituzione del cosiddetto bonus bebè riscosso erroneamente, in attesa di una risoluzione giuridica della questione.
Il provvedimento risolverebbe, quindi, un problema di enorme rilievo che l'Inas, patronato della Cisl, era stato il primo a segnalare: il comportamento adottato nell'invio delle lettere e il far predisporre i moduli delle autocertificazioni era stata la causa primaria di false aspettative. La risoluzione non poteva che essere sollevata in sede politica.
''La prontezza dell'Inas nel segnalare la questione - spiega il presidente dell'Inas-Cisl, Giancarlo Panero - è il frutto del nostro contatto quotidiano con le persone e nello specifico con gli immigrati, per fornire loro assistenza, tutela e consulenza, come previsto dalla legge sui patronati. Una conferma, anche questa, della validità del ruolo riconosciutoci dal Ministero dell'Interno, proprio in questo campo, attraverso un protocollo siglato recentemente. Per garantire questo tipo di aiuto agli immigrati puntiamo ovviamente sul rafforzamento della rete Cisl con il duplice obiettivo di fornire un servizio di qualità e aumentare l'adesione alla Confederazione''.
Fonte: Aise