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Bonus povertà: quei due milioni che a Palermo nessuno ritira

I fondi restano in giacenza nelle casse del Comune, somme che non vengono reclamate da chi ne ha diritto

21 febbraio 2017
Bonus povertà: quei due milioni che a Palermo nessuno ritira

[Articolo di Claudia Brunetto - Repubblica/Palermo.it] - Ne avevano diritto, ma non hanno mai ritirato i soldi per un totale di 2 milioni e 300mila euro. Sono i palermitani in difficoltà economiche che negli ultimi anni hanno bussato alle porte del Comune per chiedere aiuto e che poi sono spariti. Alcuni hanno chiesto un contributo per l’affitto della casa, altri il bonus per i figli. Altri ancora il buono socio-sanitario riservato ai disabili e le somme per l’assistenza economica straordinaria. Cioè quei soldi riservati a tutte quelle spese eccezionali e urgenti che le famiglie non riescono ad affrontare, a causa del reddito troppo basso.
Tutti soldi vincolati solo a questi scopi che nella maggior parte dei casi il Comune deve restituire alla Regione che li riceve a sua volta dallo Stato.

Dei 2 milioni e 300mila euro, un milione e 800 sono i soldi rimasti sui conti del Comune che dovevano essere destinati all’integrazione all’affitto. Altri 500mila euro, invece, sono le somme non riscosse dai beneficiari per altre tipologie di contributi legate al sociale. In particolare, appunto, per l’assistenza economica straordinaria (contributi da 200 a mille euro), per il bonus figlio (mille euro) e per il buono socio-sanitario (da 256 a 900 euro circa).
Da due anni i beneficiari del milione e 800mila euro per l’integrazione all’affitto non si sono fatti vivi e sono circa mille le persone che dal 2011 a oggi non hanno mai ritirato le somme per gli altri servizi. Il motivo? Alcuni si sono trasferiti in altre città, altri hanno chiesto le stesse agevolazioni anche per altre vie e quindi poi non si sono più presentati al Comune, altri ancora hanno rinunciato perché la cifra era davvero irrisoria. Ma ci sono anche casi di persone finite in carcere prima che il contributo venisse assegnato.

"Gli uffici del Comune - dice Agnese Ciulla, assessore comunale alle Attività sociali - svolgono ogni anno un enorme lavoro per stilare le graduatorie e per vagliare la posizione di ciascun richiedente. Ed è davvero incredibile, in una città come Palermo, che molte persone poi non vadano fisicamente a riscuotere i contributi. Abbiamo cercato di capire il perché, ma non è facile".
Adesso il Comune ha chiesto alla Regione di poter utilizzare le somme per altri scopi ed è in attesa di una risposta. Inoltre, per agevolare l’assegnazione delle somme, già da qualche tempo, l’amministrazione comunale procede direttamente con l’accredito della somma sul conto in banca invece di attendere che la persona vada fisicamente a ritirarla. "In alcuni casi - dice l’assesssore Ciulla - i nostri uffici, dove era possibile, hanno contattato i beneficiari telefonicamente invitandoli a recarsi in tesoreria. In ogni caso è stata data sempre ampia comunicazione sul sito del Comune e in altri modi. Eppure sono passati già due anni dall’assegnazione del contributo all’affitto e tanti non si sono fatti vivi".

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21 febbraio 2017
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