Boom di visitatori nella Villa del Casale per la rassegna Artesiana
Artesiana, il cartellone di musica, performance e arte che ha convogliato a Piazza Armerina artisti di tutto il Mediterraneo, ha dimostrato di essere particolarmente gradita al pubblico: partita già bene (una media di 150 spettatori a serata già nel primo week end, il 3, 4 e 5 agosto), la prima rassegna in notturna alla Villa Romana del Casale si è andata via via assestando su ottimi numeri, che si aggiungono a quelli - + 10% di visite - che il sito archeologico sta totalizzando dopo il complesso lavoro di restauro che l'ha restituito all'originaria bellezza.
Completata la prima tranche del cartellone - che si chiuderà il 7 settembre - i numeri infatti parlano chiaro: una media di 360 spettatori a sera nel secondo week end, che sono saliti a 500 in quello successivo con una punta di 580 venerdì 17 agosto. Con un totale di quasi tremila spettatori in nove giorni totali di spettacoli e una media totale di 330 a sera, con punte il sabato e la domenica.
Ma è facile anche notare, scomponendo i dati, che questi sono equamente divisi tra residenti e turisti: segno quindi che Artesiana è riuscita nel suo doppio obiettivo. Far giungere alla Villa del Casale, visitatori non più "mordi e fuggi", ovvero legati agli abituali flussi turistici; ma anche spingere gli abitanti del luogo a riscoprire il sito archeologico nella sua inedita veste di palcoscenico in notturna.
"Alla costruzione della Villa Romana del Casale contribuirono mosaicisti e marmisti del Mediterraneo - ha spiegato Guido Meli, direttore del Parco Archeologico e firma del progetto di restauro -, oggi sono poeti, musicisti, artisti, coinvolti in un grande progetto, che individua la Villa come centro nevralgico di cultura del Mediterraneo, anzi culture - diverse, differenti, ugualmente protagoniste - che si sovrappongono l'una l'altra, in un unico progetto comune che supera ogni etnia, frontiera, religione. Artisti che sono giunti alla Villa a costo zero: li ringrazio tutti per il loro lavoro che è servito, e servirà a far riscoprire uno dei luoghi più belli del mondo".
Sabato scorso (25 agosto) la Villa ha accolto gli scatti ricercati della fotografa di San Cataldo Elisa Vicari (le etichette tipiche del consumismo amalgamate ad immagini sacre, in corsie di supermercato); le sculture arcaiche in pietra di Sebastiano Messina; i versi di Aurora Romeo e Livio Cortese e le tele antiche di Irene Greco e Maria Grazia Di Benedetto fino alle opere fortemente materiche del palermitano Mauro Di Girolamo. Hanno poi dialogato i due violoncelli di Chiara D'Aparo e Marco Monteforte e hanno preso vita le note jazz del sassofonista Jossy Botte.
Domenica, invece, la Villa del Casale si è trasformata in un palcoscenico per ospitare le movenze coreografiche dei Petranura di Laura Odierna e Salvatore Romania, gruppo che ama contaminare la danza contemporanea con il teatro da strada, tradizionale e d'avanguardia. Per Piazza Armerina hanno raccontato la forza indicibile del linguaggio del corpo, dei gesti tutti siciliani diventati per certi versi, un mito. [GdS.it]