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Borghezio non fa marcia indietro

Mentre la procura di Milano vuole indagare sulle parole dell'europarlamentare leghista, Calderoli ha chiesto scusa alla Norvegia

28 luglio 2011

Era inevitabile che l'intervento del leghista Mario Borghezio durante la trasmissione La Zanzara di Radio24, a proposito dell'assassino terrorista norvegese, suscitasse vive reazioni e polemiche: "Molte sue idee sono buone, alcune ottime. E' per colpa dell'invasione degli immigrati se poi sono sfociate nella violenza", ha detto l'europarlamentare della Lega Nord.
Reazioni così vive tanto che lo scrittore Giuliano Compagno sul suo blog, senza utilizzare mezzi termini, ha lanciato un appello affinché un magistrato apra "un serio fascicolo contro il criminale Mario Borghezio per le dichiarazioni rilasciate a Radio 24". Appello subito sottoscritto dai futuristi di Filippo Rossi (LEGGI).
Purtroppo, Borghezio non solo ha detto quello che ha detto ma ha pure rincarato la dose. "Sono intervenuto perché ho avuto l'impressione che questa strage sia servita a qualcosa. Io non penso che lo squilibrato abbia agito con queste finalità, ma chiediamoci: come è possibile che uno così noto alla autorità possa girare così? Se noi facciamo due più due e capiamo che questa strage viene utilizzata per condannare posizioni come quelle di Oriana Fallaci, io non ci sto", ha aggiunto Borghezio a Radio Ies. "Non sono nella testa nello squilibrato di Oslo, ma i cristiani non devono essere bestie da sacrificare. Dobbiamo difenderli, questo è il mio messaggio. Ovviamente non con quelle modalità, ma vanno difese", ha detto.

Il ministro per la Semplificazione e coordinatore delle Segreterie del Carroccio, Roberto Calderoli, ha voluto chiarire nettamente la posizione del suo partito: "La Lega Nord ufficialmente chiede scusa alla Norvegia, già così duramente colpita dai folli attentati di venerdì scorso, e soprattutto ai familiari delle vittime, per le terribili e inqualificabili considerazioni espresse a titolo personale dall'onorevole Mario Borghezio, considerazioni che ho già definito come farneticazioni e che ribadisco essere tali".
Il presidente del gruppo Idv alla Camera, Massimo Donadi, aveva chiesto a Umberto Bossi e al ministro dell'Interno Roberto Maroni di condannare immediatamente le sconcertanti dichiarazioni dell'europarlamentare leghista, definendolo "indegno di una forza che siede nel parlamento italiano e al governo del paese".
I Verdi hanno presentato una denuncia a carico di Borghezio "per istigazione all'odio razziale e apologia di reato", secondo quanto dichiarato dal leader del movimento Angelo Bonelli. Calderoli a qual punto aveva già preso le distanze: "Le considerazioni di Mario Borghezio sono da ritenersi assolutamente espresse a titolo personale e da valutare come delle farneticazioni". E dello stesso avviso era stato anche il ministro dell'Interno, Roberto Maroni: "Condivido in pieno le considerazioni fatte da Calderoli", ha detto durante l'audizione a Montecitorio in sede di Comitato di indagine sull'antisemitismo.
Nonostante tutto Borghezio non ha fatto marcia indietro e ha tenuto il punto. "Queste idee sull'Islam e sull'Europa sono esattamente quelle espresse da Oriana Fallaci. Vogliono criminalizzarle attraverso il gesto di un folle", ha detto al quotidiano online Affaritaliani.it. "Dimittermi? Ma siamo mica matti! Non se ne parla nemmeno. Io tengo la posizione". E al collega leghista Calderoli ha risposto: "E' come Don Abbondio. Per assumere certe posizioni bisogna avere i coglioni. Io ho detto semplicemente che le domande che bisognerebbe porsi sono molto diverse: per quale motivo si è lasciata fare questa strage? A chi giova?".

Ritornato poi alla Zanzara di Radio 24, l'europarlamentare leghista ha chiesto scusa. "Chiedo scusa alle vittime della strage, al popolo norvegese. Lo farò anche nelle sedi istituzionali e al Parlamento Europeo. Accolgo quindi l'appello del ministro Frattini". "In tutta questa vicenda nessuno, però - ha aggiunto - mi ha mai chiesto un commento diretto, se non poche testate tra cui Radio Teheran. Nessuno: fuoco amico anche dalla Padania".
Infine, in diretta dalla trasmissione radiofonica, Borghezio ha appreso che la Procura di Milano ha aperto un'inchiesta sulle sue parole. Il fascicolo aperto d'intesa con il Procuratore Capo Edmondo Bruti Liberati è stato assegnato, al Procuratore aggiunto Armando Spataro, capo del Dipartimento Anti terrorismo e al Pm Grazia Pradella. Il Fascicolo è a modello "45" cioè senza ipotesi di reato e senza nessun indagato. Con un fax i magistrati hanno chiesto a Radio 24 di acquisire l'audio per verificare se ci sono gli estremi per contestare l'ipotesi di istigazione alla violenza. Borghezio ha subito detto: "dichiaro di non chiedere l'immunità parlamentare. Sono a disposizione della procura perché non ho paura di un confronto. Mi sono solo permesso di esprimere le mie opinioni e non ho nessuna responsabilità istituzionale".

[Informazioni tratte da Repubblica.it, Affaritaliani.it]

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28 luglio 2011
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