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Born in Sicily...

Nell'era delle microtecnologie e del digitale "possiamo uscire dalla crisi se ci affidiamo all'agricoltura"

06 giugno 2013

Dal pollo "born in Sicily", allo zucchero di canna "made in Trinacria". Nuovi prodotti, nuove filiere agroalimentari. Nell’era delle microtecnologie e del digitale "possiamo uscire dalla crisi se ci affidiamo all’agricoltura". Ad affermarlo è l'assessore alle Risorse agricole e alla Pesca Dario Cartabellotta nel corso di un forum nella redazione dell’agenzia Italpress.
Cartabellotta ha snocciolato le cifre che danno un’idea delle dimensioni del comparto: "Nel Piano di Sviluppo Rurale abbiamo a disposizione ben due miliardi di fondi europei, uno è già stato erogato alle aziende, un altro è stato impegnato per la creazione e il potenziamento delle infrastrutture. Abbiamo avuto un’ottima risposte da parte delle imprese soprattutto per ciò che riguarda le energie rinnovabili, i piccoli impianti di biomassa".

"In Sicilia tre miliardi sono prodotti dall’agricoltura - ha spiegato ancora l’assessore - ci sono 500 mila persone che vivono di questo settore, 200 mila aziende, ventimila delle quali di dimensioni più grandi. Bisogna potenziare al massimo il comparto che nonostante abbia risentito anch’esso del grave momento di crisi economica ha funzionato come una sorta di ammortizzatore sociale diventando attività part-time anche per chi ha perso il lavoro principale. E’ quello che è successo ad esempio per alcuni lavoratori della Fiat di Termini Imerese".

Intanto a dimostrazione della vitalità del comparto fioriscono nuove iniziative. A Modica è nata la filiera del pollo made in Sicily, "dal pulcino al pollo già confezionato", racconta Cartabellotta. Alcune piccole aziende hanno fatto sistema, valorizzando ciascuna l’attività che svolgevano. Il risultato è un prodotto confezionato, pronto per la vendita, preparato con animali e risorse originarie di quella zona dell’Isola: "Sarà un pollo interamente born in Sicily", dice l’assessore. "I produttori si mettono insieme creando un bene capace di stare sui mercati nazionali e internazionali". Lo stesso sta avvenendo con lo zucchero d’uva a Mazara del Vallo. Nelle Cantine Foraci: "Per la prima volta si è riuscito a estrarre i cristalli di zucchero, gli stessi che vengono utilizzati per la produzione di uno yogurt molto noto, questo ci dà l’idea delle dimensioni potenziali del mercato".

L’agroalimentare anche come fonte di salute. E per averne consapevolezza bisogna cominciare da piccoli. "Dal prossimo anno sui banchi delle scuole siciliane si studierà e si approfondirà l’educazione alimentare. Non solo come complesso di nozioni ma come pratica quotidiana", dice Cartabellotta. "I nostri bambini apprenderanno come si mangia bene, in classe e poi direttamente nelle mense scolastiche".

E la pesca? A differenza dell'agricoltura è un settore che sconta un gran ritardo: "Dobbiamo far sentire di più il nostro peso. Negli ultimi anni ha fatto tutto Bruxelles e noi non abbiamo alzato un dito sperando in un contributo, dismettendo pescherecci pur di ricevere i fondi - dice l’assessore -. Per esempio nella direttiva sul novellame sono mancate politiche di gestione da parte del nostro Governo e una reale programmazione sul piano locale". E’ quello che sostanzialmente è avvenuto con il tonno rosso: "sono state favorite ancora una volta le lobby mondiali". [Fonte: Italpress - Corriere del Mezzogiorno]

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06 giugno 2013
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