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Brienza, Aronica, Montalbano e l'ex ds Foschi indagati dall'Antimafia

I quattro sono finiti nel registro degli indagati dopo le dichiarazioni dell'ex legale dei Lo Piccolo

25 marzo 2009

La procura antimafia di Palermo ha iscritto nel registro degli indagati tre calciatori del Palermo [Franco Brienza (ora alla Reggina), Salvatore Aronica (attualmente al Napoli) e Vincenzo Montalbano (ha lasciato il calcio professionistico, attualmente è in Eccellenza nel Ribera)] e l'ex direttore sportivo del Palermo Coalcio, Rino Foschi (oggi direttore sportivo del Torino). Per i quattro l'accusa è di frode sportiva per presunte combine durante il campionato 2002-2003.

Per la giustizia sportiva, l'eventuale reato sarebbe prescritto per scadenza dei termini d'apertura delle indagini, due anni per la responsabilità oggettiva dei club e quattro per i singoli tesserati. I pm Gaetano Paci, Marcello Viola, Francesco Del Bene e Annamaria Picozzi indagheranno comunque e trasmetteranno le carte al procuratore della Federcalcio, Stefano Palazzi. Saranno infatti i giudici a dichiarare l'eventuale prescrizione, che dal punto di vista penale potrebbe non scattare, se venisse riconosciuta l'aggravante di avere agevolato la mafia.
L'iscrizione nel registro degli indagati è stata decisa dopo che i magistrati hanno riletto le dichiarazioni dell'avvocato (ed ex procuratore sportivo) Marcello Trapani, ex legale dei boss Salvatore e Sandro Lo Piccolo (LEGGI). Trapani aveva riferito infatti di un versamento di 200 mila euro all'attaccante del Palermo Brienza, al terzino dell'Ascoli Aronica e al difensore dell'Ascoli Montalbano (che nel 2002 militò nel Palermo, e nel 2003 nell'Ascoli). I tre sarebbero stati corrotti su iniziativa di Foschi, ma l'Ascoli sospettò qualcosa e l'allenatore Bepi Pillon non li schierò nella partita giocata il 24 maggio 2003 e decisa da un gol al 90'.
Un'altra partita sotto indagine, ma sulla quale il collaboratore di giustizia non sa niente di preciso, è Palermo-Verona, finita 2-0 e giocata il 31 maggio successivo. Scopo delle combine sarebbe stato quello di agevolare la promozione del Palermo in serie A, ma il piano non riuscì in quanto i rosanero persero la partita decisiva con il Lecce e rimasero nella serie cadetta.

I tre giocatori e il direttore sportivo hanno respinto tutte le accuse, così come la società di viale del Fante. "E' tutto talmente paradossale che non c'è alcun commento da fare - ha detto il presidente Maurizio Zamparini - Sono implicati tre giocatori che però non hanno giocato, in una partita vinta dal Palermo 2-1 al 91/simo minuto.Trovo paradossale che le dichiarazioni di un malavitoso pentito vengano ritenute considerazioni vere. Lasciamo fare alla giustizia il suo corso. Il Palermo Calcio in questa storia non c'entra niente. Abbiamo tutti i documenti a disposizione".
Salvatore Aronica ha detto: "Sono del tutto estraneo ai fatti. Ho dato ai miei legali incarico di verificare se ricorrano gli estremi del reato di calunnia a mio danno". Vincenzo Montalbano ha invece riferito di non avere giocato Ascoli-Palermo in quanto infortunato, mentre Brienza, su ordine della Reggina, non ha voluto parlare.

[Informazioni tratte da Corriere.it, La Siciliaweb.it]

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25 marzo 2009
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