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Brogli nelle elezioni 2007

Arrestati due presidenti di seggio di Palermo per aver falsificato circa 600 schede a favore di Diego Cammarata

28 marzo 2008

MAGGIO 2007. A Palermo si vota per le elezioni amministrative. A correre per la poltrona di sindaco del capoluogo siciliano i due contendenti più conosciuti: l'ex sindaco della Primavera palermitana Leoluca Orlando, e il sindaco uscente Diego Cammarata.
I palermitani il 13 e 14 maggio vanno a votare. Poi iniziano gli scrutinii e si fa la conta dei voti: il risultato è la riconferma di Cammarata votato dal 53,49%, contro il 45,24% di Orlando.
Passano pochi giorni e lo sconfitto Orlando lancia una serie di accuse pesanti sullo svolgimento degli scritinii: "257 urne elettorali (pari a quasi la metà degli elettori) contenenti le schede per le elezioni del Sindaco di Palermo sono state sostituite o manomesse durante o subito prima dello scrutinio avvenuto il 14 maggio [...] Lo staff di Leoluca Orlando consegnerà alla Digos e alla Procura della Repubblica le prove di tale fatto, chiedendo l'immediato sequestro di tutto il materiale elettorale compresi verbali e schede relative alle 257 sezioni in cui i fatti si sono verificati".
Dall'altra parte, Cammarata in persona con placido fare consiglia al suo rivale di accettare la sconfitta e mettersi il cuore in pace...

MARZO 2008. A distanza di circa un anno, il colpo di scena: stamani due presidenti di seggio palermitani accusati di brogli elettorali sono stati arrestati. I provvedimenti, disposti dal gip Maria Pino, su richiesta del pm Maria Forti, sono stati eseguiti dalla Polizia di Stato che ha condotto l'indagine. I brogli elettorali fanno riferimento alle passate elezioni amministrative del maggio 2007.
I due presidenti di seggio, Gaetano Giorgianni di 51 anni e Giovanni Maria Profeta di 63 anni, avrebbero favorito con la falsificazione di 580 schede una lista che appoggiava il sindaco Diego Cammarata. In particolare, secondo l'accusa, sarebbero state falsificate schede per favorire un consigliere comunale uscente e un candidato per la circoscrizione. Il consigliere comunale alla fine non è stato eletto, mentre il candidato della circoscrizione è riuscito a farcela.

Due le sezioni in cui la polizia ha riscontrato i brogli: la numero 460 e la 19. In entrambi i seggi sono risultate più di 200 schede oltre i votanti iscritti e secondo l'analisi degli investigatori le preferenze espresse per l'ex consigliere comunale sarebbero tutte fatte dalla stessa persona. Il dato emerge dalla perizia calligrafica.
La polizia già dal 14 maggio dello scorso anno aveva presentato alla Procura della Repubblica un primo rapporto su alcuni episodi che meritavano approfondimenti investigativi e che si riferivano a due sezioni, la 19 e la 460.
In entrambe i poliziotti avrebbero riscontrato la falsificazione di oltre 450 preferenze in altrettante schede, a favore di un candidato consigliere comunale e due di circoscrizione, facenti parte della stessa lista, denominata "Azzurri per Cammarata" e apparentata al sindaco di FI, poi risultato eletto. Gli agenti avrebbero anche riscontrato la falsificazione di numerosi atti elettorali, verbali e comunicazioni.

Leoluca Orlando: "Avrei vinto al primo turno" - "Il voto amministrativo di Palermo dello scorso autunno è stato prima controllato, poi comprato e infine, visto che era a tutti evidente che avrei comunque vinto al primo turno, è stato manipolato: gli arresti di oggi sono solo una piccola conferma alle tante e circostanziate denunce che con centinaia di cittadini, anche candidati, presentammo nei giorni successivi al voto". Non si è fatta attendere la replica di Leoluca Orlando, a commento dell'arresto di due presidenti di seggio per la manomissione delle schede elettorali alle amministrative di Palermo del 2007.
Orlando, che già aveva previsto per domattina alle 10.30 una iniziativa pubblica in città, annuncia che subito dopo si recherà a Piazza Pretoria, sede del Municipio, per tenere una conferenza stampa.
Orlando ha pure ricordato che "sono ancora sotto gli occhi di tutti i verbali sbianchettati, i voti scomparsi nel nulla e, soprattutto, il caos scientificamente organizzato a Palazzo delle Aquile per la ricezione dei plichi elettorali di cui nessuno accertava l'autenticità e la provenienza". "E' evidente - ha concluso - che quanto avvenuto in autunno potrebbe ripetersi fra due settimane, anche in considerazione del fatto che sono gli stessi burocrati che allora organizzarono il caos a poter condizionare gli stessi uffici chiave dell'Amministrazione comunale: Servizio elettorato, anagrafe e segreteria generale. Inoltre, elezioni così scientificamente disorganizzate potrebbero facilmente essere condizionate dalla criminalità organizzata"[La Sicilia]

- La Chason de l'Orland (Guidasicilia.it, 15/05/07)

- Brogli filmati... (Guidasicilia.it, 08/06/07)

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28 marzo 2008
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