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Brucia la città

Palermo nel caos, tra scioperi, manifestazioni e roghi. Oggi lavoratori di nuovo in piazza

27 marzo 2012

Una settimana cominciata sotto i peggiori auspici quella di Palermo. Ieri per il capoluogo siciliano è stata una giornata di scioperi, cortei e rifiuti per strada, situazione che si ripete anche oggi e che, protroppo, è facile si protragga ancora nei giorni a venire.
E sono stati oltre una quindicina gli interventi effettuati nella notte dalle squadre dei vigili del fuoco per spegnere gli incendi appiccati in diverse zone della città ai cumuli di rifiuti che stanno sommergendo le strade e ai cassonetti ricolmi.
Le segnalazioni giunte alla centrale operativa hanno riguardato sia i quartieri periferici che i rioni del centro storico, dove da venerdì scorso non viene effettuata la raccolta a causa dello sciopero proclamato dai dipendenti dell'Amia, l'azienda che cura il servizio in gestione commissariale sull'orlo del fallimento.
Una protesta scattata in seguito alla comunicazione dell'azienda intenzionata a erogare questo mese solo il 50% degli stipendi, e che ieri mattina ha raggiunto il cuore dell'azienda a piazzetta Cairoli dove oltre 400 netturbini e spazzini hanno assediato gli uffici per chiedere garanzie sul pagamento degli stipendi di marzo. A calmare gli animi è dovuto intervenire il direttore dell'Amia Nicola Gervasi per rassicurare che "gli stipendi di marzo saranno pagati per intero non appena il Consiglio comunale approverà la delibera sulle caditoie, già domani (oggi ndr). Abbiamo avuto precise rassicurazioni dal commissario Luisa Latella".

E mentre i mezzi non escono dagli autoparchi nonostante sabato sera a Brancaccio sia intervenuta la Digos e abbia identificato una quarantina di manifestanti, Palermo è sommersa da oltre 2000 tonnellate di rifiuti. Montagne di immondizia di fronte ad alcune scuole, mentre in un quartiere l'immondizia accumulata nei cassonetti arriva fino al primo piano di un palazzo. Protestano anche, ed è ovvio, i residenti e i commercianti del centro storico che in questi giorni è più popolato di turisti. In alcune vie i cumuli rendono persino difficile il passaggio delle auto. "Se continua così - ha detto il titolare di un ristorantino del centro - non potremo più lavorare. I turisti vedono questo sfacelo e non entrano".
Ieri mattina, alcuni tecnici di Amia e il commissario del Comune Luisa Latella si sono incontrati per definire le attività che dovranno transitare da Amap ad Amia Essemme, assieme alle corrispondenti integrazioni economiche. Con questa operazione si recuperano circa 2 milioni di euro, l'importo maturato nel 2011 per la pulizia delle caditoie. Poi, però, serve l'ok del Consiglio comunale. E all'arrivo di queste somme, Amia provvederà al pagamento del saldo delle retribuzioni. Se la delibera andasse in porto, i blocchi agli autoparchi potrebbero essere rimossi. Ma le assemblee continueranno fino a giovedì quando è previsto l'incontro in prefettura tra azienda e sindacati.

La Procura di Palermo sta valutando se aprire un'indagine sull'emergenza rifiuti. I magistrati che si occupano di reati ambientali, coordinati dal procuratore aggiunto Ignazio De Francisci, stanno cercando di capire se ci sono estremi di reato per procedere penalmente.
Intanto, anche oggi traffico in tilt per la protesta dei lavoratori di Amia, Amiaessemme e Gesip che hanno bloccato i quattro canti di città davanti al Municipio. I lavoratori Gesip chiedono soluzioni definitive per a società il cui contratto di servizio col Comune è stato prorogato fino a metà aprile; i dipendenti Amia, come detto, vedono a rischio gli stipendi di marzo e chiedono garanzie.
Sulla gestione dell'Amap sono intervenuti due dei candidati a sindaco. Per Leoluca Orlando che promette di "far pagare" i costi della "gestione dissennata e clientelare ai responsabili", l'azienda "era un fiore all'occhiello dell'amministrazione degli anni Novanta". Non diversa l'opinione di Fabrizio Ferrandelli: "Dopo le elezioni ci impegneremo a pulire soprattutto le incrostazioni di clientelismo e affarismo".

Insomma, Palermo, seppur commissariata, sembra oramai fuori controllo e al completo sfacello. Una situazione che sarebbe sbagliato chiamare di "emergenza" perché, purtroppo, le condizioni limite che la popolazione sta vivendo in questi giorni, gli estremi disservizi e i mostruosi disagi, periodicamente si fanno prepotentemente presenti, mentre la normalità è fatta di gestioni non funzionanti e meccanismi politico-amministrativi assolutamente inadeguate.
Il 6-7 maggio, chiunque riesca a vincere le elezioni si troverà a fronteggiare problematiche eccezionali. Situazione che richiederà coraggio, capacità, pugno fermo e massima trasparenza. Palermo ha bisogno di aiuto.


[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, ANSA, Lasiciliaweb.it, Repubblica/Palermo.it, GdS.it, Corriere del Mezzogiorno]

- Una città fuori controllo (Guidasicilia.it, 26/03/12)

 

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27 marzo 2012
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