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Buchi e rattoppi

Le sei regioni italiane, fra cui la Sicilia, che hanno 'sforato' nella sanità dovranno fare i conti con l'aumento dell'Irap

15 giugno 2006

Da parte del governo non ci sarà la sospensione dell'efficacia di quelle norme contenute nella Finanziaria 2006 che prevedono l'aumento automatico delle addizionali Irpef e Irap per sanare i deficit di sei Regioni nella spesa sanitaria. L'aumento in questione, ha anzi affermato il ministro dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa nel corso di un'audizione davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, è un ''elemento di rigore e responsabilità fiscale meritoriamente inventato dal ministro Giulio Tremonti e attivato dal precedente presidente del Consiglio; sarei stato irresponsabile se lo avessi bloccato''.
Quindi, nelle sei regioni che hanno 'sforato' nella sanità, ossia Liguria, Sicilia, Abruzzo, Molise, Campania e Lazio i contribuenti dovranno pagare entro il 20 giugno un acconto Irap, per l'anno d'imposta 2006, più salato. Nel caso in cui il governo dovesse approvare il piano di rientro di una o più regioni interessate, i contribuenti, ha aggiunto Padoa Schioppa, ''potranno recuperare quanto versato in più rispetto al dovuto'' nel secondo acconto.

L'aumento stabilito in Finanziaria è stato confermato, ha ricordato il ministro dell'Economia, ''senza guardare chi amministra le regioni, di quale parte politica''. Nello stesso tempo, avverte però Padoa Schioppa, ''ci sono anche aspetti negativi: la responsabilità fiscale deve essere vera responsabilità fiscale''. Ad esempio, ''spostare i limiti dai saldi alla spesa non è coerente con una impostazione seria di federalismo fiscale''. Dunque per il ministro dell'Economia ''sarà opportuno rivedere'' il metodo.
Ma in cosa consiste la sovrattassa? ''L'aliquota massima Irap che questi contribuenti devono applicare ai fini del calcolo degli acconti per il 2006 è pari al 5,25%'', ha spiegato il sottosegretario all'Economia, Alfiero Grandi, rispondendo in commissione finanze della Camera ad una interrogazione di Maurizio Leo (AN). All'aliquota base del 4,25% si aggiunge infatti la maggiorazione pari all'1% dovuta appunto in caso di sforamento della spesa sanitaria.
Non ci sarà invece al momento nessun cambiamento per l'eventuale addizionale regionale Irpef, che in quanto non soggetta a scadenze in questo momento resta bloccata in vista della fine del confronto tra le regioni e il governo. Scopo del confronto tra il governo e le 6 regioni interessate è verificare se sia possibile ripianare le eccedenza della spesa sanitaria con altre misure.

La notizia dell'applicazione dell'addizionale Irap è stata duramente contestata dall'opposizione. Secondo l'on. Leo ''La conclusione è che i contribuenti in quelle regioni comunque dovranno pagare subito più tasse. Si tratta poi di un prelievo forzoso in quanto non è detto che ci sia per tutti un secondo acconto nel quale recuperare quanto maggiormente versato nell'eventualità in cui la regione del contribuente riesca a porsi in un percorso di spesa sanitaria virtuosa''.
''Non si possono chiedere sacrifici ai contribuenti - ha protestato Gianfranco Conte, componente di Forza Italia in commissione Finanze e tesoriere del gruppo alla Camera - e non avere rispetto delle norme costituzionali e delle decisioni prese in sede europea''.
A protestare sono anche i governatori, in particolare il presidente della Regione Sicilia Salvatore Cuffaro. ''Se il governo Prodi dovesse realmente varare un provvedimento di aumento dell'Irap anche per la Sicilia, pur sapendo che è iniquo e immotivato, questo confermerebbe la pervicace volontà politica di colpire i siciliani mettendo illegittimamente le mani nelle loro tasche'', ha detto Cuffaro.
''Come è stato ampiamente dimostrato nelle sedi opportune - ha aggiunto - i conti 2005 della Sanità Siciliana sono a posto e se dovessero applicare quanto annunciato la Sicilia ricorrerà in tutte le sedi legali e costituzionali opportune''. ''Una simile scellerata scelta - conclude - aggraverebbe i conti pubblici invece di migliorarli, perché l'Agenzia delle entrare sarebbe sommersa da richieste di rimborso a conclusione dell'iter giudiziario che non potrà che dare ragione alla Sicilia ed ai siciliani''.
Gli dà ragione il presidente dei senatori di FI, Renato Schifani: ''Prodi attraverso il ministro Padoa-Schioppa, con una vera rapina, sta mettendo le mani in tasca ai siciliani. Il ministro dell'Economia, pur non avendone titolo infatti, vuole imporre un aumento dell'Irap in Sicilia. Il provvedimento annunciato è infondato e illegittimo''.

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15 giugno 2006
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