BUON ANNO A TUTTI
Abbiamo bisogno di svegliarci nell'alba di un mondo nuovo... nell'alba di un mondo migliore
Abbiamo bisogno tutti, ma proprio tutti, che il nuovo anno sia migliore. Migliore da tutti i punti di vista, perché ha poca importanza pensare ad un aspetto piuttosto che un altro. Perché la miglioria a cui sto pensando non ha una forma economica, una forma sociale, una forma umana, animale o vegetale. Non ha forma di terra, cielo o mare; non è aria, non è acqua, non è fuoco. Non ha il volto di un bambino sprofondato nella sabbia, né quello di una vecchia con gli occhi distrutti dalla disperazione. Non ha il vagito di un neonato, né l’ultimo fiato di chi sta per trapassare. Non ha un determinato sguardo e non lo specifico suono di una voce. E non è un sentimento, buono o brutto che sia, né una sensazione, forte oppure appena accennata. E soprattutto non ha un nome...
Ecco, ciò che di migliore mi auguro per tutti - ma proprio per tutti -, è l’insieme di tutto quello che ho appena elencato, ma filtrato da una coscienza nuova.
Abbiamo bisogno di svegliarci nell’alba di un mondo nuovo... nell’alba di un mondo migliore.
Buon 2016
La voce del Capodanno
Dicono che a mezzanotte in punto, nell’atto di venire al mondo, l’anno emetta una sua voce e che, da questa voce, si possa capire che razza di annata seguirà.
Ma a mezzanotte c’è baccano... Ci sono, è vero, anche coloro che non fanno baldoria; e pure questi sono svegli, quando gennaio arriva, se non altro per curiosità.
Magari si sono già ficcati a letto e di qui tendono le orecchie; ma udire non potranno perché intorno gli altri fanno festa.
Solo nella grande pace delle campagne, dei monti, dei mari e dei deserti, la voce si può udire, e non altrove.
Ma anche laggiù, però, è difficile che un uomo sia completamente solo; a mezzanotte del 31 dicembre anche il vagabondo cerca d’incontrare un proprio simile, al momento giusto, «Buon Anno», si dicono a vicenda, e la famosa voce va perduta. [Dino Buzzati]