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Buoni e cattivi sempre, nei secoli dei secoli... Quando un fenomeno diventa tale solo perché messo in risalto dalla tv

05 dicembre 2006

Qualche anno fa, non ricordiamo esattamente quanto, la notizia in televisione del presunto suicidio di un militare vessato dai suoi commilitoni, fino al punto di decidere di farla finita, sembrò all'improvviso togliere il velo su di una delle realtà più vecchie ed ignobili della vita da caserma: il nonnismo.
''Di nonnismo si muore'', si cominciò a dire, ''il nonnismo è una piaga che il nostro esercito deve curare'', si disse pure. E fu così che cominciarono a fioccare denunce su denunce, alcune vere e altre dubbie. L'opinione pubblica, grazie alla televisione, aveva conosciuto l'infame fenomeno, che nei racconti di chiunque avesse fatto il militare era sempre stato presente.

Con il ''bullismo'' sembra essere successo la stessa cosa. Da sempre a scuola il più debole viene preso di mira e umiliato dai gradassi di turno, ma sembra che fino ad ora nessuno sapesse. Ci ha pensato l'inquietante smania voyeuristico-mediatica - che oggi giorno sembra essersi impossessata un po' di tutti -, a togliere il prosciutto dagli occhi della solita opinione pubblica che, finalmente, è venuta a conoscenza di quest'altro ''fenomeno'', e che i nostri figli, anche quando affetti da handicap, corrono il rischio di essere sbeffeggiati e picchiati da gruppi di miserabili che, a volte, possono mettere in atto le proprie indegne malefatte in maniera indisturbata, anche sotto gli occhi degli insegnanti   
Insomma, creato il caso tutti sono stati pronti a dire ''Io l'ho sempre detto e nessuno mi ha mai ascoltato'', e tutti hanno lanciato allarmi, e tutto ciò fino a quando anche questo ''ennesimo fenomeno'' si affievolirà e cadrà nel dimenticatoio, mentre le realtà rimarranno sempre le stesse.

Ora, siccome in Italia uno scrittore di nome Edmondo De Amicis, nel lontano 1886 scrisse un romanzo che anche di storie di bullismo narrava - il libro ''Cuore'' -, noi adesso vogliamo raccontare una storia che da quel romanzo sembra essere uscita. Una storia che però parla della parte buona dei nostri ragazzi, quella contrapposta alla cattiva, che nel ''Cuore'' di De Amicis aveva un nome ben preciso, Franti, che, comunque, non era ignobile tanto quanto quegli idioti che la televisione ci ha fatto conoscere nelle ultime settimane.
Vi vogliamo raccontare la storia di Pasquale Micatrotta, un ragazzino di nove anni, di Campobasso, che è stato riconosciuto e premiato come ''l'alunno più buono d'Italia''.
Pasquale, insignito del ''Premio bontà Hazel Marie Cole Onlus'', che ogni anno viene assegnato a ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado che si siano distinti per il valore morale di particolari atti di bontà, tiene in ordine la casa, accudisce la sorellina e quando la mamma non è lontana per sottoporsi a terapie mediche, la assiste controllando che assuma regolarmente i farmaci. Pasquale, poi, oltre a sostituirsi al padre, che lavora nei campi da mattina a sera, riesce pure a essere diligente a scuola, dimostrando ''Serenità e coraggio non comuni per la sua giovane età'', proprio come hanno scritto sulla pergamena premio.

''Sono contento - ha detto Pasquale con una tranquillità disarmante -. Il fatto è che il premio non l'ho ricevuto solo io, ma tutti gli altri che mi stanno vicino''.
''Sono molto contento e ringrazio tutte le maestre. Per me è una gioia immensa'', ha detto papà Giovanni parlando del suo piccolo ''angelo custode'' e raccontando che ''a Pasquale piace giocare a pallone. Purtroppo abitiamo in campagna, io lavoro tutto il giorno e nessuno può accompagnarlo, ma lui vorrebbe tanto frequentare una scuola di calcetto''.
Anche le maestre non hanno risparmiato parole di ammirazione per il loro allievo. ''Meritava assolutamente questo premio'', hanno detto commentando l'evento, e al loro giudizio si è aggiunto quello entusiasta del dirigente scolastico del primo Circolo didattico di Campobasso, Angelo Palladino. ''Nonostante nessun adulto possa occuparsi di lui - ha commentato - riesce a essere diligente, partecipe, affettuoso e sempre presente a scuola''.
Il consiglio direttivo della Fondazione Hazel Marie Cole Onlus, che lo ha valutato sulla base di una relazione trasmessa dai suoi docenti, ha consegnato a Pasquale una medaglia ricordo e una polizza di mille euro, con scadenza al compimento dei 18 anni.

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05 dicembre 2006
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