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Buttiamola tutta in pubblicità. Dopo le “fronti pubblicitarie” arriva un insolito “marketing animale”

29 aprile 2006

La pubblicità, si sa, è l'anima del commercio, solo che per i guadagni che il commercio può far fare in molti fanno presto a vendersela... l'anima, e se non vogliamo proprio esagerare, diciamo che esistono parecchi, pronti a vendersi la dignità. 
Per esempio è successo l'anno scorso che un giovane grafico del Web americano, ha messo un annuncio sul sito di aste online eBay, mettendo a disposizione la sua fronte come spazio pubblicitario. Risultato? Un contratto da 37.375 dollari per tenersi sopra gli occhi per un mese (naturalmente 24 ore su 24), il logo della SnoreStop, azienda specializzata in prodotti per evitare di russare.

L'idea del giovane funzionò così bene che nel giro di poche settimane sul sito americano di eBay si trovarono altre decine di offerte "frontali", ognuna con le sue tipologia. Come quella, per esempio, di un signore di Jacksonville, appassionato di football americano, che ha messo a disposizione la sua fronte per tutte le partite della squadra, sia in casa che fuori. O quello che prometteva di girare con un cappello a tuba adeguatamente marchiato.

Ma la nostra epoca è iperveloce e le trovate per guadagnare facile si trovano in fretta e altrettanto in fretta decadono, infatti la trovata delle parti del corpo marchiate da strani loghi commerciali, è caduta in disuso dopo poco tempo, ma non per questo i ''diavoli del marketing'' hanno smesso di proporre idee alle volte veramente... originali. Come ad esempio quella recente del ''marketing animale''.
Forse la questione non è ancora diventata abbastanza calda da suscitare le reazioni degli animalisti, forse molti non vedono lo scandalo in questa insolita iniziativa della catena alberghiera olandese Hotel.nl: dotare 144 pecore di un vestitino raffigurante il proprio logo, al fine di far circolare il brand e di colpire i potenziali clienti. Nel mirino del marchio alberghiero ci sono soprattutto le pecore che sono solite pascolare nei pressi delle autostrade, molto più strategiche ovviamente di quelle solitarie.
Dietro il 'battage ovino' c'è il signor Andrè Groen, con la sua idea originaria chiamata Lease a sheep shirt sponsoring , poi sfociata nell'iniziativa Easy Green Promotions. Mr. Groen è fiero del metodo e le vendite sono aumentate del 15 per cento con un costo modesto di 1 euro a pecora. I prossimi saranno i cavalli, dice orgoglioso il padre di Easy Green Promotions, e anche le mucche potrebbero funzionare.

Seppur le 'spot-sheep' non vengono assolutamente maltrattate e la mantellina in questione è della giusta consistenza e addirittura contiene una sostanza antiparassitaria, l'iniziativa non è piaciuta per nulla al sindaco di Skarsterlan, Bert Kuiper. La cittadina ha dato per il momento una multa salata (mille euro al giorno) alla società olandese, grazie a una legge che vieta la pubblicità in prossimità delle autostrade. Ma il vero motivo del "manto di vergogna" si trova nelle parole di Mr Kuiper: “La mia prima reazione è stata di divertimento. Ho pensato: però che fantasia. La mia seconda reazione è stata di sgomento: dopo le pecore verranno i cavalli (che premonizione) e poi altri animali-cartelloni. Vanno fermati”. Per il momento Hotel.nl pagherà l'ammenda ma, alleggerita da ogni senso di colpa, è fermamente convinta a trascinare la vicenda in tribunale.

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29 aprile 2006
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