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C'è chi è pronto a fare il Ponte sullo Stretto...

Per alcuni continua ad essere una "risorsa per l'intero Paese", per altri la solita "sciagurata scelta"

18 settembre 2015

Il Ponte sullo Stretto "è una risorsa per il Sud, è importante per il Paese": e "noi siamo sempre pronti, facciamo questo di mestiere, ci piacerebbe farlo, è una bella cosa".
Così il Ceo di Salini Impregilo, Pietro Salini, dopo l'annuncio di pochi giorni fa del ministro dell'Interno, Angelino Alfano, di un ddl sulla grande opera (LEGGI).
"Io spero che si faccia, continuo a crederci", ha aggiunto l'imprenditore, a margine della presentazione della Fondazione E4impact. "Per me può avere una grande valenza per lo sviluppo del Sud, non possiamo lasciare il Sud in mano alla criminalità, dobbiamo investire in quell'area del Paese" ha sottolineato Salini, convinto che sia "un grandissimo investimento per tutti. È una grande fonte di lavoro ma è anche un'occasione di rivedere un Paese che pensa in termini di programmi, di visione del futuro". "Oggi pensare che abbiamo un canale di Suez che raddoppia e non avere la possibilità di avere un hub nel Mediterraneo come la Sicilia è una cosa su cui dobbiamo riflettere un po' tutti", ha concluso.

Vogliamo qui ricordare che la società dello Stretto di Messina, costata un sacco di quattrini, ha abbassato la saracinesca, e ci sono pronunciamenti che non ammettono dubbi sulla definitiva chiusura della vicenda. Inoltre, c’è in corso un contenzioso fra il Consorzio, generale contractor che si è aggiudicato l’opera, e lo Stato, tenuto a corrispondere un pesante indennizzo per i costi sostenuti (pari a circa 800 milioni).

Del ponte si parla anche in casa Pd... "Il Pd metta un punto fermo, cioè un secco no, alla sciagurata ipotesi di realizzazione del Ponte sullo Stretto con risorse pubbliche, la cui dissennata operazione in passato è già costata centinaia di milioni alle casse pubbliche in termini di penali pagate e del mantenimento di carrozzoni burocratici inutili e dannosi. Oggi è il tempo di altri ponti, quelli digitali, e quindi sostengo incondizionatamente lo sblocco di ingenti risorse per lo sviluppo della banda ultra larga digitale annunciato tempo fa dal premier Renzi". Così in una nota Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera.

"Il Sud - spiega la nota di Boccia - non ha bisogno di altre cattedrali nel deserto e utilizzare l’argomento della diffusione della criminalità organizzata per giustificare quell’immensa, dispendiosa e illogica colata di cemento, è un’operazione fuori dal tempo, soprattutto avendo due regioni straordinarie come Sicilia e Calabria con il peggior sistema ferroviario d’Italia e con emergenze continue che vanno affrontate per evitare ulteriori dissesti idrogeologici. Questa nuova stagione della spesa pubblica allegra, in nome di un investimento inutile come il Ponte sullo Stretto, è da respingere con forza e determinazione. Gli studi e i progetti già fatti, che ci sono costati, ripeto, milioni e milioni di penali siano archiviati al più presto nell’armadio degli errori di questa Repubblica. Basterebbe utilizzare una piccola parte di quelle risorse - conclude - per affrontare le vere emergenze delle regioni meridionali connesse alle pessime reti di trasporto".

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18 settembre 2015
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