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C'è chi rinunicia e chi no, e chi parla di ipocrisie...

Pier Ferdinando Casini rinuncia ai benefit da ex presidente della Camera, Luciano Violante parla di ipocrisia, mentre Massimo Calearo...

31 marzo 2012

"Illustre Presidente, ho avuto il privilegio di guidare la Camera dei deputati dal 2001 al 2006 e ritengo di averla servita con onestà ed equilibrio, come da più parti mi è stato riconosciuto". Così inizia la lettera che Pier Ferdinando Casini ha inviato al presidente della Camera, Gianfranco Fini, per annunciare che rinuncerà a ogni benefit da ex presidente dell'Assemblea di Montecitorio.
"Ho preso atto delle decisioni assunte, a maggioranza - scrive il leader dell'Udc - dall'Ufficio di Presidenza in relazione allo status degli ex presidenti. Ringrazio lei ed i colleghi, ma le comunico che non intendo avvalermi della delibera e rinuncio, con effetto immediato, ad ogni attribuzione e benefit connessi a questo status".

Le reazioni nei confronti della decisione del leader dell'Udc non si sono fatte attendere. Il sen. Raffaele Lauro (Pdl), membro della Commissione affari costituzionali, ritiene "apprezzabile, anche se tardiva, la rinunzia a tutti i privilegi di ex presidente della Camera, da parte dell'on. Pier Ferdinando Casini. Era ora! Sono almeno due anni che chiedo agli ex presidenti del Senato e della Camera questo gesto di responsabilità. Ne seguano l'esempio subito tutti gli altri ex presidenti di Senato e Camera, senza eccezione alcuna".
"E' un bene che Casini rinunci da subito ai suoi privilegi di ex presidente della Camera che una pessima decisione presa ieri gli avrebbe assicurato - ha commentato Antonio Borghesi, vicepresidente dell'Italia dei Valori alla Camera - Ci attendiamo ora che uomini di sinistra come Bertinotti e Violante facciano altrettanto e che Fini dichiari fin d'ora di rinunciarvi al termine del mandato. Solo così, forse, potrà essere posto rimedio a quanto di vergognoso ha stabilito ieri la Camera".
Ma Luciano Violante è netto: "Non ho mai partecipato a fiere dell'ipocrisia e non intendo farlo neanche questa volta. Né intendo compiere esibizionismi. Se non interverranno diverse decisioni della Camera dei deputati, deciderò alla fine della legislatura in corso, dopo avere informato i miei collaboratori".

E poi c'è il Calearo pensiero... - "Dall'inizio dell'anno alla Camera sono andato solo tre volte, anche per motivi familiari. Rimango a casa a fare l'imprenditore, invece che andare a premer un pulsante. Non serve a niente. Anzi, credo che da questo momento fino alla fine della legislatura non ci andrò più". Parole di Massimo Calearo, deputato di Popolo e Territorio ex Pd e Api, alla Zanzara su Radio 24, che non ha mai ricoperto la carica di presidente della Camera, però...
"Fino a novembre - ha detto Calearo - mi sono divertito a fare il consulente di Berlusconi sul commercio estero, ora non servo più. E' usurante andare alla Camera solo a premere un pulsante. Dimissioni? No, perché al posto mio entrerebbe uno del Pd molto di sinistra, un filo-castrista (Andrea Colasio, ndr)". Poi rivela: "Con lo stipendio da parlamentare pago il mutuo della casa che ho comprato, 12mila euro al mese di mutuo. E' una casa molto grande...".
E ancora: "La mia Porsche è targata slovacca, l'ho comprata lì perché ho un'attività in quel Paese con 250 dipendenti. E poi in Slovacchia si possono scaricare tutte le spese per la vettura. In Italia no". [Adnkronos/Ign]

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31 marzo 2012
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