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C'è chi vuole censurare l'assessore Russo

Mozione di censura da parte del Pdl, Pid e FdS, nei confronti dell'assessore alla Salute Massimo Russo: "Fa politica. Si dimetta"

22 settembre 2011

Quella odierna sarebbe dovuta essere una giornata cruciale per le sorti del governo guidato da Raffaele Lombardo. Doveva, infatti, essere esaminata la mozione di censura nei confronti dell'assessore regionale alla Salute Massimo Russo, un "tecnico" che fa parte della giunta sostenuta da Mpa, Fli, Udc e Pd. Mozione presentata dal Pdl, e appoggiata pure dal Pid. Anche Forza del Sud stigmatizza le posizioni di Russo.
Tutto, però, è stato rinviato a martedì prossimo. Lo ha stabilito il presidente dell'Ars, Francesco Cascio, giunto a questa decisione dopo un lungo pomeriggio caratterizzato da una serie di schermaglie procedurali tra maggioranza e opposizione.

Ma, qual'è il motivo che ha spinto il Pdl alla mozione di censura? La "discesa" in campo dell'ex pm antimafia con il suo movimento 'Team Sud', presentato a Trapani nei giorni scorsi. Una mossa che non è piaciuta ai capigruppo di Fli e Udc a Palazzo dei Normanni, Livio Marrocco e Giulia Adamo. "Massimo Russo con la nascita e la presentazione del suo movimento ha oltrepassato la barricata – hanno detto i due -. Non è più un tecnico, bensì un politico a tutti gli effetti. Ebbene, gli chiediamo di essere coerenti con questa sua legittima scelta lasciando il ruolo di assessore, che gli era stato assegnato in quanto tecnico fuori dall’agone politico". "Avevamo creduto ed investito in un’azione riformatrice che risanasse i conti, riorganizzasse il sistema, rompesse equilibri stagnanti. Lo abbiamo fatto con il sacrificio di molti operatori, medici, amministratori della sanità. Pensavamo che dopo aver bloccato l’emorragia dei conti, si potere respirare un clima nuovo fatto di entusiasmo. Invece ora l’iniziale ed indubbio spirito riformatore ha ceduto il passo a tante scelte errate, alcune delle quali hanno danneggiato importanti realtà del mondo sanitario siciliano – hanno aggiunto Marrocco e Adamo -. Avevamo già diversi indizi di una deriva di Russo-assessore orientata al proselitismo, al clientelismo da Prima Repubblica, all’investitura non dei migliori ma di chi assicura fedeltà. La nostra sanità è ancora un malato molto grave e non necessita di un finto-tecnico ma di un vero riformatore. Russo lo è stato per molto tempo, tuttavia pensiamo non lo sia più ora. Per questo gli chiediamo di fare un passo indietro e di dedicarsi a tempo pieno al suo nascituro movimento politico".
Secondo il Popolo delle libertà, un altro motivo per il quale l'assessore Russo va censurato è perché "sfrutta sistematicamente i mezzi d'informazione per propagandare risultati inesistenti, diffondendo consapevolmente notizie false al solo fine di sfruttare l'opinione pubblica per un proprio tornaconto politico", mentre la "crisi" del sistema sanitario regionale "ha raggiunto livelli intollerabili e insostenibili, certificati da frequentissimi casi di malasanità".

Ieri mattina, comunque, per stemperare i toni il deputato Carmelo Briguglio, vicecapogruppo  di Fli alla Camera e coordinatore regionale del partito in Sicilia ha affermato: "In ogni caso i deputati di Fli saranno leali con il governo e seguiranno le indicazioni certamente ragionevoli che il Presidente Lombardo, d'intesa con i capigruppo di maggioranza, darà per affrontare positivamente la mozione parlamentare dell'opposizione".

Ieri sera i deputati di Pd, Mpa, Api e Fli hanno annunciato di abbandonare l'aula; l'Udc, invece, ha deciso di rimanere e votare contro. "Non riconosciamo la decisione della presidenza dell'Ars di esaminare la mozione", hanno detto Antonello Cracolici, capogruppo del Pd e Francesco Musotto del Mpa. Per loro la discussione è "inammissibile".
"A luglio sollevammo la pregiudiziale alla mozione. Oggi ce la ripresentano identica - ha detto Cracolici -. È ovvio quindi che non è cambiato nulla. Tra l'altro la scelta di questo strumento mi pare fuori luogo". Una tesi condivisa dal presidente della Regione, Raffaele Lombardo: "Parliamo di censura a un assessore ma si mette in discussione un settore del governo che rappresenta il 50% del bilancio è quindi una mozione di fiducia surrettiziamente presentata. E quindi va ripresentata in questa veste".
La pensa diversamente il presidente dell'Ars, Francesco Cascio: "Se la mozione fosse inammissibile, ovviamente non saremmo qui a discuterne". Tesi condivisa dal capogruppo del Pdl, Innocenzo Leontini.

Per rispondere alle critiche sul suo operato Massimo Russo ha replicato a muso duro: "Basta non fare un passo indietro per stare un passo avanti" citando Giovanni Falcone. Ed ha inviato una memoria di 28 pagine al presidente dell'Ars dove ha tracciato l'azione amministrativa compiuta. "Da uomo d'onore, cioè da soggetto istituzionale che svolge le funzioni con disciplina e onore come recita la Costituzione, ho fatto tutto ciò che era possibile per rispettare gli impegni assunti con il governo nazionale con la sottoscrizione del piano di rientro siglato dal precedente governo regionale". "La mozione evidentemente non tiene in considerazione il fatto che tutte le azioni, gli atti e le decisione assunte dall'assessorato alla Salute sono controllate trimestralmente dai rigorosi tavoli tecnici dei ministeri competenti".
L'assessore sostiene inoltre che "è finito il tempo di una sanità feudale dove ognuno curava gli interessi particolari del proprio territorio, ignorando che il sistema faceva acqua da tutte le parti. È terminata l'epoca in cui la salute dei cittadini veniva considerata merce di scambio politico".
L'assessore ha sottolineato poi che molti dei deputati firmatari della mozione contro di lui erano parlamentari "negli anni della sanità siciliana dei report giornalistici nazionali, del dvd 'La mafia è biancà, delle inchieste giudiziarie, dei fastosi anni di Villa Santa Teresa, dei rimborsi gonfiati, delle truffe, degli scandali negli acquisti, delle assunzioni clientelari, dei primariati elettorali, dei munifici extrabudget per tutto il comparto della sanità privata, dei rinvii a giudizio, dei processi e delle sentenze".
"Sembra superfluo - ha scritto Russo - ma è necessario ribadire che per la nomina dei direttori sono state osservate le regole previste dalla legge: proposta dell'assessore alla Salute, delibera di giunta di accoglimento della proposta, acquisizione del parere della competente commissione all'Ars, delibera di giunta di nomina dei direttori generali, decreto del presidente della Regione. Stupisce - prosegue Russo - che qualcuno che ha partecipato alle procedure di nomina, sia adesso tra i firmatari di una mozione in cui si sostiene che le nomine siano state adottate in assoluto dispregio della tanto decantata azione di trasparenza e legalità".

[Informazioni tratte da Lasiciliaweb.it, ANSA, SiciliaInformazioni.com, LiveSicilia.it]

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22 settembre 2011
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