C'era una volta… Gianni Rodari
Nasceva 82 anni fa uno fra i più grandi scrittori per l'infanzia di tutti i tempi
"Io credo che le fiabe, quelle vecchie e quelle nuove, possano contribuire ad educare la mente.
La fiaba è il luogo di tutte le ipotesi: essa ci può dare delle chiavi per entrare nella realtà per strade nuove, può aiutare il bambino a conoscere il mondo ... "
"Una storia non nasce per un atto di volontà. Se ha una morale, ce l'ha perché viene fuori da sola, io non ci penso mai, prima ... Il gioco, restando un gioco, può coinvolgere il mondo. "
Per colpa di un accento
Per colpa di un accento
un tale di Santhià
credeva d'essere alla meta
ed era appena a metà.
Per analogo errore
un contadino a Rho
tentava invano di cogliere
le pere da un però.
Non parliamo del dolore
di un signore di Corfù
quando, senza più accento,
il suo cucu non cantò più.
Gianni Rodari nasce il 23 ottobre 1920 a Omegna sul Lago d'Orta. Era un bambino con una corporatura minuta e un carattere piuttosto schivo che non lega con i coetanei.
Il padre Giuseppe fa il fornaio nella via centrale del paese e muore di bronco-polmonite quando Gianni ha solo dieci anni.
Dal 1935 Rodari iniziò a militare nell'Azione Cattolica, e prorprio sul settimanale cattolico de L'azione giovanile pubblicò i suoi primi otto racconti.
Pochi anni dopo, per Rodari iniziò un periodo di profondi cambiamenti, lasciò l'Azione cattolica e in quegli stessi anni, leggendo molto e avendo una grande curiosità intellettuale, cominciò a leggere le opere di Nietzsche, Stirner, Schopenhauer, Lenin, Stalin e Trotzkij. "Queste opere, - commenta- ebbero due risultati: quello di portarmi a criticare coscientemente il corporativismo e quello di farmi incuriosire sul marxismo come concezione del mondo".
Nel 1941 vince il concorso per maestro ed incomincia ad insegnare come supplente nelle scuole elementari. Fu un periodo molto duro e si ritrovò costretto a iscriversi al partito fascista, accettando di lavorare nella casa del fascio pur di tirare avanti.
Subito dopo la caduta del fascismo Gianni Rodari si avvicina al Partito Comunista, a cui si scrive nel 1944 e partecipa alle lotte della resistenza. Sono gli anni del giornalismo politico tra Milano e Roma
Nel 1947 viene chiamato dal giornale l'Unità a Milano, dove diventa prima cronista, poi capo cronista ed inviato speciale, e quasi per caso, lavorando per una pagina domenicale dedicata genericamente "alla famiglia", scrisse i primi raccontini umoristici, ricordandosi di quelli che aveva inventato anni prima, maestro elementare, per tener buoni i suoi scolari.
La loro novità era dettata dalla situazione. stessa. "Non scrivevo per bambini qualunque - racconta Rodari - ma per bambini che avevano tra le mani un quotidiano politico. Era quasi obbligatorio trattarli diversamente da come prescrivevano le regole della letteratura per l'infanzia, parlare con loro delle cose d'ogni giorno, del disoccupato, dei morti di Modena, del mondo vero, non di un mondo, anzi, di un mini-mondo di convenzione".
Negli anni '60 incomincia a pubblicare per Einaudi e la sua fama si diffonde in tutta Italia. Il primo libro che esce con la nuova casa editrice è Filastrocca in cielo ed in terra nel 1959.
Il l970 è l'anno che lo vede premiato col Premio Andersen, (il premio Nobel della letteratura per l'infanzia), che accresce la sua notorietà in tutto il mondo.
Al ritorno da un viaggio in Urss Gianni Rodari nel 1979 comincia ad accusare i primi problemi circolatori che lo porteranno alla morte dopo un intervento chirurgico il 14 aprile del 1980.
Bibliografia
Il libro delle filastrocche, Ed. di Cultura Sociale, Roma 1950.
Le avventure di Cipollino, ivi 1951.
Il treno delle filastrocche, ivi 1952.
Le carte parlanti, Toscana Nuova, Firenze 1952.
La Freccia Azzurra, CDS, Firenze 1953.
Gelsomino nel paese dei bugiardi, Ed. Riuniti, Roma 1959.
Filastrocche in cielo e in terra, Einaudi, Torino 1960 (Premio Prato).
Favole al telefono, ivi 1961.
Il pianeta degli alberi di Natale, ivi 1962.
Castello di carte, Mursia, Milano 1963.
Gip nel televisore, ivi 1964 (Premio Castello).
Il libro degli errori, Einaudi, Torino 1964 (Premio Rubino).
La torta in cielo, ivi 1966 (Premio Europa Dralon).
Venti storie più una, Editori Riuniti, Roma 1969.
Le filastrocche del cavallo parlante, Emme Edizioni, Milano 1970.