Caccia ai due scafisti colpevoli della ''strage di Pozzallo'', dove sono morti sei cittadini cinesi
15 persone costrette a buttarsi in mare a 15 miglia dalla costa
Continuano senza tregua le indagini della polizia maltese sulla ''strage di Pozzallo''. Gli investigatori sono a caccia dei due scafisti alla guida del motoscafo partito da Malta e diretto in Sicilia, con 15 clandestini a bordo costretti a buttarsi in mare quando la costa era lontana 15 miglia.
Sei i clandestini - quattro uomini e due donne - che si sono salvati, mentre altri sei cittadini cinesi hanno perso la vita, e tre risultano ancora dispersi.
Fino all'alba di oggi la polizia ha effettuato una serie di perquisizioni in abitazioni, stabilimenti e depositi in diverse località di Malta, note per l'attività criminale e in particolare nei quartieri abitati da immigrati cinesi.
L'obiettivo della polizia è quello di stroncare l'organizzazione che gestisce il traffico di clandestini dalla Cina a Malta.
Nel corso delle ore, inoltre, ha preso sempre più corpo l'ipotesi che alla base del traffico di cittadini cinesi tra l'estremo Oriente e l'Isola dei cavalieri ci sia la complicità di un funzionario maltese in servizio nell'ambasciata dell'isola a Pechino.
L'uomo, che secondo alcune voci non confermate sarebbe stato già arrestato ed interrogato, avrebbe rilasciato ''con estrema facilità'' permessi di soggiorno per motivi di studio a cittadini cinesi che, una volta giunti a Malta sarebbero stati ''presi in consegna'' da una organizzazione di trafficanti di uomini che provvede al loro trasferimento in Italia.
Intanto la vicenda del naufragio è seguita attentamente dalla stampa maltese, soprattutto dopo le polemiche suscitate dalle dichiarazioni del procuratore di Modica Domenico Platania, che ha accusato il governo dell'isola di scarsa collaborazione con le autorità italiane. Dichiarazioni che hanno spinto il governo di Malta a inviare una nota di protesta ufficiale alla Farnesina.
La vicenda sta anche assumendo risvolti politici. Il deputato laburista Gavin Gulia in una nota sostiene la ''condanna verso gli assassini di Pozzallo'' e nonostante l'impegno della polizia, sottolinea che ''in un paese piccolo come Malta, non sono tanti i proprietari di motoscafi con motori potentissimi''. ''Sapete dove indagare'', dice insomma il deputato, che si rivolge anche ai magistrati maltesi: ''Avete il compito di assicurare la giustizia, bisogna infliggere la massima pena a chi osa giocare con la vita delle persone senza alcun pudore''. [La Sicilia]