Caccia al "mostro"
Ricercato in tutta Italia il serial killer siciliano Bartolomeo Gagliano, evaso dopo un permesso premio dal carcere di Genova
Bartolomeo Gagliano, tutti lo cercano, nessuno ancora lo trova. Il mostro di San Valentino, il serial killer nato a Nicosia (EN), è evaso dopo un permesso premio dal carcere di Genova. E così è scattata subito la caccia all’uomo in tutta Italia.
Gagliano, 55 anni, secondo una ricostruzione delle forze dell’ordine, ieri mattina all’alba, ha fermato un panettiere a Savona, minacciandolo con una pistola. Poi, in auto (una Panda Van verde chiaro targata CV848AW) si è fatto condurre a Genova dove doveva rientrare in carcere dopo il permesso. Ma una volta giunto nel capoluogo ligure ha fatto perdere le tracce.
Gagliano è accusato di tre omicidi: due prostitute ed un transessuale. Il siciliano è finito per la prima volta sul banco degli imputati nel 1989, quando fu accusato di avere ucciso con un colpo di pistola in faccia Francesco Panizzi e sospettato di avere ferito gravemente un prostituta. Gagliano, anche in quell’occasione era riuscito a evadere dal manicomio giudiziario di Montelupo fiorentino. Ma le cronache raccontano che l’uomo entra ed esce dai manicomi giudiziari da quando aveva 20 anni. Il suo nome è legato a omicidi e numerosi ferimenti sempre a sfondo sessuale. Maniaco, serial killer, e stato sempre giudicato "totalmente incapace di intendere e volere".
Quella trascorsa è stata una lunga notte di ricerche e posti di blocco a Genova e in tutta la Liguria, ma non ci sono al momento tracce di Gagliano. Una segnalazione è arrivata nella notte da Lavagna, nei pressi dell'ospedale ma i carabinieri del Nucleo investigativo hanno visionato, insieme ad agenti della polizia penitenziaria, le immagini delle telecamere a circuito chiuso. Anche se dai primi riscontri somatici parrebbe che non si tratti di Gagliano, gli accertamenti continuano.
Intanto il fratello, Natale Gagliano, intervistato dall'emittente ligure Primocanale, ha rivelato che il congiunto - che proprio lui avrebbe dovuto riaccompagnare in carcere a Genova - era contrariato per non aver avuto conferma del permesso già annunciato per il 24 e 25 dicembre. "Io sono andato a prenderlo a Genova domenica mattina - ha raccontato Natale Gagliano - e dovevo riportarlo martedì, ma poi alle 7 ha chiamato mia madre e lui non era più in casa. Quello che è successo l'ho saputo tramite la stampa. Non sapevo avesse sequestrato una persona per farsi portare a Genova": E ancora: "Era tranquillo come un papa, aveva quasi finito di scontare la pena. E' stato definito serial killer, ma non esiste, è una cosa inumana, ci sono dottori specialisti che l'hanno seguito. Se non era a posto perché non dargli i permessi".
Nella casa circondariale di Marassi Gagliano era detenuto in una cella singola al secondo piano, sezione sesta del Marassi, un'area in regime aperto in cui sono reclusi soggetti classificati come "particolari" controllati da agenti esperti. In buone condizioni di allenamento fisico, non aveva dato segnali di aggressività con gli altri detenutui e gli agenti.
Per il Sappe, sindacato autonomo polizia penitenziaria, "il mancato rientro nel carcere di Genova Marassi del detenuto Bartolomeo Gagliano rientra purtroppo tra gli eventi critici che possono accadere. Ora è assolutamente prioritario catturare l'evaso ma questo episodio, seppur grave, non può inficiare l'istituto della concessione di permessi ai detenuti, anche perché gli episodi di evasione sono minimi, ma è evidente che c'è sempre qualcuno che se ne approfitta".
[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, SiciliaInformazioni.com, Repubblica/Genova.it]