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Caccia al presunto attentatore di Brindisi

Esclusa la pista mafiosa, si cerca l’uomo ripreso da una telecamera di videosorveglianza

21 maggio 2012

La pista mafiosa sembra ormai esclusa. L'autore dell'attentato di sabato davanti alla scuola Francesca Morvillo di Brindisi, in cui è morta Melissa Bassi, studentessa di di 16 anni dell'Istituto superiore per il turismo e la moda, e sono state ferite una decina di persone, alcune in modo grave, potrebbe invece essere "una persona in guerra con il mondo". Gli inquirenti, infatti, sembra che propendano per il gesto isolato. Ipotesi accreditata anche dalle immagini recuperate da una telecamera di sorveglianza nelle vicinanze.

"Esclusa la pista mafiosa" - "Non ci hanno regalato queste immagini ce le siamo andate a cercare nelle vicinanze del teatro della strage" ha sottolineato il procuratore di Brindisi Marco Dinapoli, nel corso di una conferenza stampa. "In termini di probabilità, non in termini di certezza, ci è sembrato di poter escludere la matrice mafiosa" ha aggiunto. Un'analisi condivisa anche dal procuratore nazionale antimafia Piero Grasso. "Potrebbe essere un gesto isolato".

Le immagini della telecamera - Il procuratore ha riferito poi che le immagini riprese dalla telecamera di sorveglianza "accreditano l'ipotesi che l'ordigno sia stata azionato da un telecomando. Si tratta di un congegno che opera a distanza e che consente di vedere la scena da lontano", ha aggiunto. E ha spiegato: "Potrebbe essere il gesto di una persona che si sente in guerra con tutto il mondo o che si sente vittima del mondo. Potrebbe trattarsi anche di una persona che tende a creare una tensione sociale, con una ideologia"
Il cassonetto all'interno del quale sarebbe stato posizionato l'ordigno "è possibile - ha continuato Dinapoli - che sia stato spostato al ridosso dell'avvenimento. Non era così grande e quindi poteva essere spostato da un uomo solo". Il procuratore ha anche spiegato che il telecomando utilizzato è di tipo "volumetrico" cioè può' essere azionato "al passaggio di una persona"
"A nostro giudizio c'è una volontà stragista" ha detto il procuratore. "Infatti nel registro abbiamo iscritto il reato di strage". Dinapoli ha anche spiegato che "la zona era a vista" da parte dell'attentatore. E inoltre ha spiegato che gli inquirenti hanno "cercato le immagini di tutte le telecamere nelle vicinanze del teatro della strage". Si tratta di immagini girate di giorno definite da Dinapoli "significative e importanti".

"Sembra il gesto di una persona isolata ma non possiamo escludere collaborazioni" ha aggiunto il procuratore capo di Brindisi spiegando che si sta lavorando in "perfetta sintonia tra Carabinieri e Polizia di Stato" e che la sua Procura sta lavorando in "grande sintonia con la Procura distrettuale antimafia di Lecce e con la Procura generale di Lecce". Al momento "non si capisce esattamente il movente. Noi abbiamo iscritto il reato di strage ma il movente può essere di ogni genere", ha aggiunto. "Non navighiamo al buio ma siamo ancora lontani dalla meta", ha sottolineato Dinapoli. 
"Abbiamo contestato il reato di strage, articolo 422 del Codice penale, punito con l'ergastolo perché è morta una persona ma il reato è contestato a persone da identificare. Non abbiamo iscritto nessuno nel registro degli indagati" ha riferito il procuratore capo di Brindisi. Si sono "fatti passi in avanti", ha aggiunto e "le indagini proseguono a 360 gradi", ha concluso Dinapoli.

Perquisizioni e interrogatori - La squadra mobile di Brindisi e la Digos lavorano a ritmi incessanti per individuare il killer, analizzando il video in cui si vedono le fasi precedenti all'attentato: dal momento in cui l'uomo aziona il telecomando fino a quando si allontana per evitare di essere investito dall'esplosione. Ed è proprio su quelle immagini che si concentra il lavoro degli investigatori che ora sono in possesso di un identikit: si tratta di un uomo bianco di circa 50-55 anni, con una giacca scura, pantaloni chiari e scarpe da ginnastica: la telecamera lo ha ripreso da una distanza di una ventina di metri dal punto in cui è avvenuta l'esplosione. Il viso dell'assassino non è ben visibile nel breve filmato.
Dalle indiscrezioni emerse nelle ultime ore pare che il cerchio attorno al killer stia per chiudersi. Anche il sindaco di Brindisi, Mimmo Consales, dalla sua pagina di Facebook scrive: “l'assassino ha le ore contate”. Tra le voci che circolano insistentemente anche quella di un possibile indagato, un ex sottufficiale dell'Aeronautica militare, esperto di elettronica che aveva prestato servizio a Brindisi. Ma sulla possibilità di iscrizione nel registro degli indagati la Procura non conferma: l'unica notizia certa e ufficiale che ieri il procuratore Dinapoli ha dato durante la conferenza stampa in Procura è che esiste un fascicolo d'inchiesta per strage.

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, Ansa, Corriere.it]

- Attentato davanti alla scuola "Morvillo-Falcone" di Brindisi! (Guidasicilia.it, 19/05/12)

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21 maggio 2012
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